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21 giugno 1960

Il governo giapponese è obbligato a disdire la visita del presidente americano D. Einsenhower per la firma del trattato di alleanza nippo- americana.

21 giugno 1960

Palmiro Togliatti parte per Mosca, dove si tratterrà fino al 4 luglio, ufficialmente per un periodo di vacanza. P.C.I.

21 giugno 1960

A Chiavari il Tribunale, su ricorso di Luciano Ruggero che era stato multato per aver preso posto sul treno Genova- Roma in uno scompartimento riservato ai soli parlamentari, dichiara illegittimo il privilegio concesso dalle Ferrovie dello stato ai parlamentari.

22 giugno 1960

Il governo italiano propone di rivolgersi alla Corte di giustizia dell’Aja, per definire il contenzioso con l’Austria sull’Alto Adige e l’applicazione degli accordi De Gasperi-Gruber.

22 giugno 1960

Sono processati, ed alcuni fra essi condannati, 64 dimostranti che hanno partecipato alla manifestazione di Manduria del 6 aprile 1960 caricata dalla polizia e sono stati perciò accusati di ‘adunata sediziosa’, ‘violenza’ e ‘minacce contro pubblico ufficiale’. Repressione

23 giugno 1960

Alla Camera dei deputati, il ministro Tupini interviene con un discorso contro le "sconcezze" nel cinema rilevando che "la legge morale è immutabile" e richiedendo una maggiore censura. D.C. Repressione

23 giugno 1960

A Tokio (Giappone), il governo Kishi si dimette a seguito delle manifestazioni pacifiste e antiamericane.

24 giugno 1960

A Genova, la Questura vieta il comizio indetto dalla Camera del lavoro nella zona del porto per protesta contro il congresso del Msi, con la motivazione che non è stato richiesto il prescritto permesso nel termine dei 3 giorni stabiliti. La magistratura dal canto suo ordina il sequestro di un manifesto di protesta, firmato ‘Resistenza ligure’. Repressione

24 giugno 1960

Si dimette il sottosegretario Nullo Biaggi.

25 giugno 1960

A Genova, i portuali scendono in sciopero per protesta contro il preannunciato congresso del Msi fissato in città per la data del 2 luglio, venendo caricati dalla polizia che provoca feriti e contusi. Repressione armata

25 giugno 1960

Alla presenza del presidente Gronchi, è inaugurato il primo tratto della ‘autostrada dei fiori’.

25 giugno 1960

Sulla rivista "Vie Nuove", Pier Paolo Pasolini, nella rubrica che cura scrive:" C’è della pruderie nella stampa comunista italiana: delle volte, certi articoli dell’Unità sembrano scritti con l’angoscia proibizionistica di una vecchia zitella...Il problema sessuale non è, evidentemente, un problema morale: ma poiché la piccola borghesia cattolica è abituata, ipocritamente, a considerarlo ta1e, tale lo considera anche il dirigente medio comunista, come, direi, per inerzia". P.C.I.

25-29 giugno 1960

A Melun, per la prima volta, due emissari del governo provvisorio clandestino algerino, Bumengiel e Ben Yahia, partecipano ai negoziati preparatori di un incontro fra Charles De Gaulle e Ferhat Abbas, che però si concludono con un nulla di fatto.

26 giugno 1960

Divengono indipendenti il Somaliland britannico e il Madagascar.

26 giugno 1960

E’ approvata la legge che stabilisce le quote di partecipazione dell’Italia al Fondo monetario internazionale e alla Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo.

27 giugno 1960

I delegati sovietici alla Conferenza di Ginevra abbandonano i lavori.

27 giugno 1960

A Palermo, nel corso di uno sciopero generale degli operai dell’industria, la polizia carica i manifestanti nelle vie del centro cittadino, ferendo con un colpo di pistola Salvatore Capizzi, mentre altri 52 rimangono contusi, 55 sono fermati e 14 denunciati. Repressione armata

27 giugno 1960

E’ inviata al presidente del Consiglio, Ferdinando Tambroni, una nota informativa su una riunione "affrettatamente convocata" dai vertici del Msi per esaminare il contenuto di "una relazione allarmistica" dell’onorevo1e Giuseppe Gonella, secondo il quale "le dimostrazioni genovesi contro il congresso missino non avranno nulla da invidiare a quelle di Tokio". La nota, redatta da un informatore inserito ai vertici del Msi, non identificato, prosegue riportando quanto esposto da Giuseppe Gonella che ha fatto presente come "la vasta parte della popolazione genovese che vive sul porto è particolarmente incattivita per le disagiate condizioni economiche; si contano a migliaia i disoccupati e i sottoccupati, i marittimi senza imbarco e gli scaricatori a turno ridotto. Questo sottoproletariato cerca da tempo un’occasione per sfogare il suo malcontento. D’altra parte la conformazione della città, con i suoi numerosi ‘carrugi’ che sboccano al centro, rappresenta un favorevole terreno di battaglia per i gruppi di malintenzionati. L’on. Gonella ha concluso il rapporto con la previsione che i delegati missini, recandosi a Genova, affrontano una pericolosa avventura". La nota riporta quindi la proposta avanzata da Arturo Michelini che "ad un certo momento ha proposto una singolare via d’uscita, e cioè chiedere al presidente del Consiglio di vietare il congresso per motivi di ordine pubblico. Il partito salverebbe la faccia con una vistosa ma platonica protesta". La maggioranza dei presenti, però, respinge la proposta aderendo a quanto afferma Giulio Caradonna: "ove il presidente del Consiglio, su clandestina richiesta del Msi, vietasse il congresso, il partito si vedrebbe costretto a togliere l’appoggio al governo". Infine, si decide "di far trasferire a Genova almeno un centinaio di attivisti romani, scelti fra i più pronti a menare le mani", la cui direzione sarà affidata ad un delegato triestino. Controllo politico di Stato e informative. D.C. Destra- M.S.I.

28 giugno 1960

A Genova, in piazza della Vittoria, si svolge la manifestazione di protesta contro il congresso del Msi, organizzata dai partiti antifascisti. Oratore è Sandro Pertini, che tiene un discorso talmente appassionato da essere definito in dialetto genovese ‘u brighettu’ (il fiammifero). P.S.I. P.C.I. Destra- M.S.I.

28 giugno 1960

Assume le sue funzioni l’ambasciatore italiano nello Zaire.

29 giugno 1960

Su "Il Quotidiano", organo dell’Azione cattolica, si scrive: "Il diritto e il dovere della Chiesa di consigliare e insegnare, di incoraggiare o correggere si estende ad ogni attività umana che possa interessare il fine ultimo dell’uomo e perciò anche all’attività temporale e alle questioni politiche che toccano la morale". Se la gerarchia ritiene che i "principi generali esigano una determinata applicazione, allora ha pure il diritto e il dovere di indicare quale sia il cammino preciso da seguire". Vaticano

30 giugno 1960

Il Congo diventa una repubblica indipendente. Primo ministro è nominato Patrice Lumumba.

30 giugno 1960

A Genova, la Camera del lavoro proclama lo sciopero generale in tutta la provincia. La Cisl lascia i propri iscritti "liberi di aderire", mentre la Uil si schiera decisamente contro l’agitazione. Nel corso dello sciopero, la polizia carica i partecipanti al comizio tenuto dal sindacalista Pigna, provocando decine e decine di feriti, mentre 116 sono quelli (compresi 80 contusi) che si contano tra le forze di polizia, che procedono anche all’arresto e alla denuncia di 43 cittadini. Alla manifestazione è presente il primo presidente onorario della Corte di cassazione Domenico Peretti Griva. Movimento operaio- sindacati. Repressione armata

30 giugno 1960

A Livorno, Ferrara, Roma, Torino, Milano, si svolgono manifestazioni e scioperi contro il governo Tambroni per aver autorizzato lo svolgimento del congresso nazionale del Msi a Genova, con interventi repressivi della polizia. Repressione armata

30 giugno 1960

A Torino, il questore segnala la partenza per Genova di 13 componenti del Consiglio della Resistenza. Fra questi, "5 risultano iscritti al Casellario politico centrale, 4 sono ex partigiani, uno è il corrispondente locale del quotidiano comunista L’Unità". Controllo politico di Stato e informative

30 giugno 1960

L’Istat segnala un rilevante aumento degli incidenti stradali, dovuto all’espansione del mercato automobilistico, con 3.304 morti nel primo semestre dell’anno.

giugno 1960

Secondo una relazione della Questura, le conclusioni del 9° congresso nazionale del Movimento giovanile della Democrazia cristiana hanno provocato le reazioni negative del mondo cattolico: " Il comitato civico della Diocesi di Bolzano, riferendosi alla notificazione del Crd. Montini ed all’articolo ‘Punti Fermi’ dell’Osservatore romano ha affermato che la linea politica approvata dal convegno è in netto contrasto con chiare e precise disposizioni della gerarchia ecclesiastica" (vedi nota del 6 giugno 1960). Controllo politico di Stato e informative. D.C.

giugno 1960

In una relazione della Direzione generale di Ps, relativa alla situazione politica, si rileva che Palmiro Togliatti ha inviato un telegramma di "viva ammirazione e profonda soddisfazione" al segretario del Partito comunista giapponese, dopo gli incidenti che avevano obbligato il presidente americano Dwight Eisenhower a rinviare la sua visita in Giappone. Controllo politico di Stato e informative. P.C.I.

giugno 1960

A Reggio Emilia, il prefetto, in una sua relazione, scrive:" Il Governo malgrado l’opposizione di tutti i partiti viene seguito con sempre più viva simpatia dalla parte non politicamente attiva della popolazione, avendo dimostrato di voler e saper perseguire un programma di sviluppo economico e di benessere sociale". Controllo politico di Stato e informative

giugno 1960

A Roma Robert Mudd, segretario dell’Ambasciata americana, dopo un incontro con Francesco Cosentino, segretario generale della Camera dei deputati e consigliere giuridico del presidente Giovanni Gronchi, invia a Washington un rapporto sul contenuto del colloquio:" Non c’è dubbio che alti personaggi (probabilmente Gronchi e lo stesso Tambroni) volevano che dall’ambasciata arrivassero commenti favorevoli a Tambroni. Il signor Cosentino ha la parlantina facile, ma alla fine dell’incontro era chiaro quale fosse il suo scopo…Cosentino ha cominciato col dire che il fallimento dei due tentativi di formare il governo di centrosinistra è stato determinato soprattutto dalla ‘chiesa’. Quattro cardinali (Siri, Ottaviani, Micara e Mimmi) hanno in questo una responsabilità primaria…l’opinione del papa – sempre secondo Cosentino – conta poco…Cosentino è un uomo di Tambroni…Per il presidente del Consiglio non c’è motivo di rivolgersi al Psi, per risolvere i problemi sociali dell’Italia…Ha lamentato l’assenza di una guida politica nella Dc e ha fatto chiaramente capire di considerare il segretario Moro un debole...Tambroni , ha detto, è convinto che il paese abbia bisogno di qualcuno che insegni agli italiani a rispettare l’autorità (Cosentino ha precisato che c’è differenza tra autorità a autoritarismo). Se i fatti di Livorno (vedi nota 19-22 aprile 1960) si ripetessero domani, come uomo politico pratico e capace di decidere, Tambroni liquiderebbe i disordini in poche ore…Parlando dei fascisti, Cosentino ha detto che il Msi non è un vero partito fascista e che è cosa da ridere considerarlo tale. Il Msi non vuole ciò che voleva Mussolini ed è diventato un partito rispettabile della destra politica. Lui stesso ha suggerito ad Arturo Michelini, il segretario, che sarebbe meglio cambiare il nome del partito in Partito nazionale italiano, liberandosi così una volta per tutte dell’etichetta di fascisti". Stati Uniti- Italia

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