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giugno 1960

Un documento della Conferenza dei vescovi ed arcivescovi della Sardegna afferma: "Si ricordano ai cattolici le direttive, norme e condanne già ripetutamente elencate dalla Santa Sede nei riguardi del comunismo ateo e di quei raggruppamenti che con essi collaborano. Ciò include in Italia anche il socialismo del Psi…Le disposizioni della Santa Sede valgono come odio per qualsiasi forma di collaborazione, anche se attenuata o velata sotto ambigue ma sempre pericolose e riprovevoli apparenze". Vaticano. P.S.I.

1 luglio 1960

A San Ferdinando di Puglia, i carabinieri caricano i lavoratori che si sono recati, in circa un migliaio, ad un’assemblea nella Camera del lavoro. Il bracciante Cosimo Memeo riporta una frattura cranica provocata dal calcio di un moschetto, altri due, Cirillo Nicolantonio e Giuseppe Di Fonso, sono feriti da armi da fuoco, mentre decine di donne sono picchiate dai militi. Repressione armata

1 luglio 1960

A Torino, nel corso della notte la polizia carica i partecipanti ad una manifestazione organizzata dal Pci, in piazza Solferino. Repressione armata

1 luglio 1960

La Questura di Genova, su sollecitazione del governo, invita i dirigenti del Msi a spostare la sede del congresso di Genova a Nervi. Il Msi prima rifiuta, poi accetta. Destra- M.S.I.

1 luglio 1960

Alla Camera dei deputati, il socialista Sandro Pertini interviene sulla situazione creatasi a Genova, affermando fra l’altro: "…a provocare gli incidenti non sono stati i carabinieri, non le guardie di finanza: è stata la polizia…La verità è che la Questura ha tenuto sempre nei confronti delle manifestazioni che si sono svolte in questi giorni a Genova un atteggiamento di parzialità e faziosità". P.S.I. Repressione armata

1 luglio 1960

La Somalia diviene indipendente.

2 luglio 1960

A Genova, la Cgil revoca lo sciopero fissato per questa data dopo che il prefetto ha comunicato, nelle prime ore del mattino, che il congresso del Msi non avrà più luogo in città. Movimento operaio- sindacati. Destra- M.S.I.

3 luglio 1960

A Genova, si svolge una manifestazione per celebrare la vittoria ottenuta con il divieto al Msi. Intervengono Longo, Terracini, Secchia, Antonicelli e Peretti Griva. Quest’ultimo afferma: "I ragazzi arrestati hanno agito per legittima difesa e in stato di necessità contro i soprusi avversari. Guai se il popolo non fosse insorto, si sarebbero preparate al Paese nuove e più tragiche ore. Io mi auguro che la magistratura sappia interpretare esattamente la realtà". P.C.I. P.S.I. Destra- M.S.I.

3 luglio 1960

Pietro Nenni annota nel suo diario: "Com’era facile prevedere, la vittoria antifascista di Genova viene usata dai comunisti in termini di frontismo, di ginnastica rivoluzionaria, di vittoria della piazza, tutto il bagaglio estremista che pagammo caro nel 1919". P.S.I. P.C.I.

3 luglio 1960

A Trento, è compiuto un attentato contro una cabina di trasformazione della Società industriale trentina. Separatismo- Nord Italia

3 luglio 1960

Su "Il Lavoro", Sandro Pertini scrive: "Mai come oggi ci siamo sentiti tanto orgogliosi di essere legati a questa Genova…che ha dato un esempio di coraggio civico e di dignità agli indifferenti, ai pavidi…a quanti indossando la sudicia veste del trasformismo accettano, pur di trarne vantaggio, servitù ed umiliazioni". P.S.I.

5 luglio 1960

Al Senato, è votato all’unanimità un ordine del giorno che, per la prima volta, sottolinea la necessità di un’inchiesta parlamentare sulla mafia:" Il Senato, valutando il problema della sicurezza pubblica in Sicilia nella sua reale portata, che trascende ampiamente sia i limiti regionali che quelli di un comune fenomeno delinquenziale; considerando la recente ripresa di episodi delittuosi non come fenomeno transitorio ma come espressione di una situazione assolutamente perpentuantesi attraverso i vari periodi della vita nazionale, ravvisa l’opportunità che l’inchiesta parlamentare sulla mafia sia portata avanti con la necessaria decisione e sollecitudine, al fine stesso di tutelare ed affermare i presupposti della vita democratica e del progresso civile".

5 luglio 1960

Nel corso della seduta alla Camera dei deputati, il ministro degli Interni Giuseppe Spataro afferma: "Assicuro che le forze dell’ordine, dai carabinieri agli agenti di Ps, e tutte le forze armate dello Stato sono moralmente e materialmente pronte a garantire i diritti costituzionali di tutti i cittadini, ed i fatti, se necessario, lo mostreranno". D.C.

5 luglio 1960

A Licata, una manifestazione popolare contro il carovita e la mancanza di lavoro è caricata selvaggiamente dalla polizia. Rimane ucciso Vincenzo Napoli, mentre cercava di difendere un bambino tenuto fermo ad un muro e picchiato dai celerini; altri 24 sono feriti. Repressione armata- caduti

5 luglio 1960

A Roma, sono lanciati ordigni esplosivi contro una sezione del Pci. Violenza politica

5 luglio 1960

A Ravenna, nel corso della notte è incendiata l’abitazione del presidente dell’Anpi, Arrigo Boldrini. Violenza politica

5 luglio 1960

Secondo un rapporto del Federal bureau investigation, Robert Kennedy si è interessato per avere conferma o smentita alla notizia ricevuta da Jack Anderson, collaboratore di Drew Pearson, secondo cui l’Fbi sta investigando sulla campagna elettorale fatta da John F. Kennedy in West Virginia. Stati Uniti

6 luglio 1960

A Roma, le forze di polizia caricano, impiegando anche il reggimento a cavallo dei carabinieri al comando di Raimondo d’Inzeo, i manifestanti contro il governo Tambroni, provocando 20 feriti. Sono arrestati nel corso del rastrellamento eseguito da forze di polizia e carabinieri, dopo gli scontri avvenuti a Porta san Paolo, Augusto Alfonsi, Aldo Taccioni e Sebastiano Bastianelli. Il Taccioni, invalido, subisce, come l’Alfonsi, sevizie in Questura di cui accusa principalmente l’agente di Ps Antonio Orefice. Repressione armata. Sevizie di Stato

6 luglio 1960

Nikita Kruscev protesta per l'installazione dei missili Jupiter in Puglia, ritenendola una violazione della neutralità, nel corso della sua visita a Vienna.

6 luglio 1960

A Washington, il governo americano decide di sospendere l’importazione di zucchero da Cuba che copriva il 90% di tutta la produzione dell’isola. Stati Uniti

7 luglio 1960

A Reggio Emilia, la polizia interviene contro una massa di cittadini che segue, all’esterno del teatro dove si svolge, un comizio contro il governo Tambroni. Per disperdere la folla di circa 20.000 cittadini, oltre ai caroselli con le jeep, la polizia apre il fuoco uccidendo Lauro Farioli, Ovidio Franchi, Marino Serri, Emilio Reverberi e Afro Tondelli. Trenta risultano i feriti. E’ arrestato, dopo la strage perpetrata dalla polizia, Alberto Bedini. Repressione armata- caduti

7 luglio 1960

Sono arrestati a Genazzano (Roma), perché sorpresi a tracciare scritte sui muri contro il governo Tambroni, Enrico Todi, Arcangelo Camicia e Marco Eufemi che, tradotti presso la Questura di Roma, sono seviziati con estrema brutalità. Successivamente, il sostituto procuratore della repubblica di Roma Antonio Lojacono archivia la denuncia presentata dai tre giovani contro i poliziotti torturatori ‘perché il fatto non costituisce reato’ e, viceversa, chiede l’incriminazione dei denunciati per ‘resistenza a pubblico ufficiale’ e ‘oltraggio al governo’. Sevizie di Stato. Repressione

7 luglio 1960

Pietro Nenni annota nel suo diario: "Siamo presi nel meccanismo della provocazione. Come uscirne?". P.S.I.

7 luglio 1960

La Camera dei deputati respinge, con i voti della Dc e del Msi, una mozione di tutti gli altri gruppi parlamentari che chiedevano "provvedimenti adeguati ad assicurare ai partiti l’uso della radio e della televisione durante la campagna elettorale". D.C. Destra- M.S.I.

7 luglio 1960

Il ministro delle Finanze, Giuseppe Trabucchi, e il Gran maestro Publio Cortini firmano l'atto di transazione per il ritorno alla proprietà della Massoneria di Palazzo Giustiniani. Presenti alla cerimonia: Frank Gigliotti, l'ambasciatore americano in Italia David Zellerbach e il magistrato Ugo Niutta. Stati Uniti- Italia

7 luglio 1960

A Milano, la Questura invia alla 4° sezione della divisione Affari riservati una nota informativa sul periodico "Cinema nuovo" ed il suo corpo redazionale composto in quel momento da Guido Aristarco, Paolo Gobetti e Michele Gandin, e da collaboratori saltuari come Oreste Del Buono, Luigi Pestalozza, Domenico Tarizzo, Vito Pandolfi, Renzo Renzi, Cesare Zavattini. Controllo politico di Stato e informative

8 luglio 1960

A Palermo, il centro è presidiato fin dalle prime ore del mattino dalla Celere per disturbare lo sciopero generale proclamato dalla Cgil. Alle violente cariche i dimostranti rispondono. Restano uccisi Francesco Vella, organizzatore delle leghe edili, mentre soccorre un ragazzo colpito da un lacrimogeno, Giuseppe Malleo, Rosa La Barbera e Andrea Cangitano di 18 anni, non si sa se da poliziotti o mercenari. Una manifestazione indetta alle 18 davanti a municipio, questura e prefettura viene respinta con l'impiego di armi da fuoco. Gli scontri continuano fino a notte, seguiti da rastrellamenti e pestaggi dei fermati. Bilancio (oltre ai 4 uccisi): 300 fermi, centinaia di feriti e contusi, 52 persone medicate, fra le quali 40 per ferite da armi da fuoco. Repressione armata- caduti

8 luglio 1960

A Catania, nel corso dello sciopero contro il governo Tambroni, le forze di polizia caricano i manifestanti con lancio di candelotti lacrimogeni. Un edile disoccupato, Salvatore Novembre, rimasto isolato viene massacrato a manganellate e finito a colpi di pistola. Altri 15 manifestanti rimangono feriti. Repressione armata- caduti

8 luglio 1960

A Firenze, la polizia carica i partecipanti alla manifestazione di protesta per i fatti di Reggio Emilia. Repressione armata

8 luglio 1960

Nel corso della riunione del Consiglio dei ministri, Giuseppe Togni afferma:" Questa situazione di un comunismo che assume l’iniziativa di piazza è la conseguenza del rilassamento che ha caratterizzato la politica italiana in questi quindici anni; tanto che, se possiamo affrontare la massa comunista sulla piazza, ben difficile diventa cacciarla dagli ambienti della finanza, dell’economia, dell’arte, della scienza, della cultura, del cinema, della radio, della Tv che sono ormai completamente permeati di quel comunismo al quale è stato dato il riconoscimento democratico". Ritiene quindi che occorra trarre "ammaestramento e passare finalmente a una azione di difesa e di epurazione". Il presidente del Consiglio Ferdinando Tambroni, da parte sua, da notizia "dell’apprezzamento americano circa la natura dei moti in corso", e prosegue affermando "che sia tempo di mettere in ombra il carattere’ amministrativo’ del Governo per evitare confusione fra la tregua dei partiti e la abnorme pretesa di una tregua fra lo Stato e i suoi nemici". D.C. P.C.I. Repressione armata

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