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24 dicembre 1962

Giovanni XXIII, nel suo messaggio natalizio, afferma: "Non è buon segno, incoraggiante per il prossimo anno, che il pericolo /di guerra/ sia stato eliminato, che la saggezza e la prudenza abbiano trionfato?". Vaticano

28 dicembre 1962

La Corte costituzionale deposita le motivazioni di due sentenze sul diritto di sciopero. La prima sostiene l’illegittimità dello sciopero politico e la legittimità del solo sciopero economico (del quale viene data un’interpretazione ampia – sciopero riferito al "complesso degli interessi dei lavoratori" comprendendovi lo sciopero di solidarietà). La seconda, riferita ad uno sciopero di marittimi, afferma che i lavoratori possono fermare l’attività solo dopo aver adottato "le cautele necessarie" ad evitare danni agli impianti o pericoli, assoggettandosi in proposito agli ordini del comandante. Repressione

29 dicembre 1962

E’ varata la legge n.1745 che istituisce una ritenuta d’acconto sugli utili distribuiti dalle società e modifica la disciplina sulla nominatività dei titoli azionari.

29 dicembre 1962

In occasione di un’assemblea dei dipendenti degli enti ecclesiastici, mons. Staffa definisce la legge di riforma scolastica "la più totalitaria che mai il Parlamento italiano abbia varato in fatto di scuola, degna di figurare nell’ordinamento di una repubblica socialista". Vaticano

31 dicembre 1962

A Pechino, sul "Renmin Ribao" compare un saggio "Sulle divergenze tra il compagno Togliatti e noi". (Vedi nota del 10 dicembre 1962). P.C.I.

31 dicembre 1962

Con legge n.1859, è istituita la scuola media unica, reso facoltativo lo studio del latino e liberalizzato l’accesso ad ogni ordine di secondaria superiore.

dicembre 1962

A Mosca, incontrando l’editore pacifista americano Norman Cousins, Nikita Kruscev, dopo aver elogiato l’appello lanciato da Giovanni XXIII il 24 ottobre 1962 (vedi nota), gli confida che intendere "estendere i contatti" con il Vaticano. Vaticano

dicembre 1962

A Mosca, dal rendiconto delle spese del ‘Fondo di assistenza’ per l’aiuto ai Partiti comunisti esteri, si ricava che nel corso dell’anno, il Pci ha ottenuto 5 milioni e 200 mila dollari, il Psi, 190 mila dollari, e i "socialisti di sinistra dell’Italia" 70 mila dollari. P.C.I.

dicembre 1962

Rossana Rossanda è nominata responsabile della sezione culturale del Partito comunista italiano. P.C.I.

dicembre 1962

Sul periodico "Quaderni piacentini", nell’articolo dal titolo "Appunti per un bilancio delle recenti manifestazioni", Grazia Cherchi e Alberto Bellocchio scrivono: "Si tratta di ‘estremisti’ che mentre manifestano per la pace o per l’indipendenza di Cuba manifestano soprattutto il proprio sdegno, la propria insofferenza nei confronti delle istituzioni da cui sono intrappolati e limitati: la coscienza di essere completamente fuori dal gioco e di essere malamente e faziosamente informati dai giornali si traduce in un disagio che si supera con un’esasperazione qualche volta fanatica della propria fede politica...C’è una ragione precisa per cui oggi coloro che manifestano per la pace sono degli estremisti. Si può manifestare ‘avendo il senso di certi limiti’ quando si sa che in simili circostanze la polizia ha ucciso dal ‘45 ad oggi cento cittadini e ne ha feriti cinquemila?".

dicembre 1962

La Cgil scrive in un suo documento: "La situazione è ormai oggettivamente matura per intese fra i sindacati di diversa affiliazione e tendenza di fronte al nemico comune. Accordi anche parziali, su singole rivendicazioni, e il coordinamento nell’azione sindacale potrebbero grandemente aiutare i lavoratori dei paesi dell’Europa occidentale a migliorare le loro condizioni economiche e ad indebolire il predominio monopolistico". Movimento operaio- sindacati

dicembre 1962

Su "Concretezza", Giulio Andreotti minimizza le divergenze fra il polo angloamericano e quello franco- tedesco ed afferma che il riparto delle spese in area Nato deve seguire un criterio di equità e "progressività". D.C.

dicembre 1962

Ugo La Malfa, esponente della linea antigollista, suggerisce di "costituire con l’Inghilterra una linea di resistenza a De Gaulle" anche per contrastare i rapporti sempre più stretti fra Parigi e Bonn.

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