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20 gennaio 1962

Il promemoria preparato da Aldo Moro sulla linea politica giunge al Papa. D.C. Vaticano

22 gennaio 1962

L’ex comandante Ss in Italia, generale Karl Wolff, che ha scontato 4 anni di reclusione per la sua attività, è nuovamente arrestato a Bonn in relazione alle persecuzioni antiebraiche. Occupazione tedesca

22 gennaio 1962

Il ministero della Difesa emette una determinazione ministeriale (prot. n. 2/Pa-620166) che promuove la istituzione del ‘Centro studi per la difesa civile’ presso lo Stato maggiore della Difesa, nel quale sono accentrate le attività di competenza delle Forze armate per ciò che attiene alla "preparazione civile per il tempo di guerra".

22 gennaio 1962

Il presidente dell’Associazione nazionale magistrati, Foschini, denuncia con una lettera l’azione di un gruppo di magistrati che "ha affermato e conferma con crescente energia la necessità che la magistratura rinunci a ribadire la già conclamata aspirazione a un ordine giudiziario al di fuori e al di sopra di tutti i partiti, movimenti e tendenze di natura politica..."

23 gennaio 1962

Il promemoria di Aldo Moro viene esaminato dai cardinali e dai vescovi della Cei. D.C. Vaticano

24 gennaio 1962

A Roma, gruppi di senzatetto occupano case sfitte nel quartiere San Basilio.

25 gennaio 1962

Il Sifar comunica alla Cia l’elenco dei nominativi degli elementi che frequentano i corsi di addestramento delle S/B, specificando anche le sigle matricolari corrispondenti. Stati Uniti- Italia. Strutture clandestine e semiclandestine

25 gennaio 1962

A Monfalcone, la polizia carica gli operai del Crda, provocando 25 feriti ed arrestando una ventina di persone. E’ indetto uno sciopero di protesta. Repressione armata

26 gennaio 1962

Aldo Moro è ricevuto dal cardinale di Napoli, Castaldo, e apprende che il Vaticano non pone alcuna preclusione alla sua linea politica ed all’apertura al Psi. D.C. Vaticano

26 gennaio 1962

A Genova, il console americano R. P. Joyce invia al Dipartimento di stato il resoconto di una conversazione avuta con il cardinale Giuseppe Siri: "Su mia richiesta, inoltrata due settimane or sono, il cardinale Siri mi ha ricevuto stamane. Abbiamo avuto una conversazione di circa 45 minuti su diversi argomenti politici e in particolare, naturalmente, sul congresso della Democrazia cristiana che si aprirà domani a Napoli...Il cardinale Siri ha detto che negli ultimi giorni a Roma era rimasto in costante contatto con la direzione della Dc ma che non aveva incontrato (e lo ha detto con una certa enfasi) il presidente del Consiglio Aminitore Fanfani. Il cardinale Siri ha continuato dicendo che il segretario della Dc, Moro, gli aveva mostrato la piattaforma programmatica che il partito avrebbe proposto al congresso di Napoli e che gli aveva chiesto le sue opinioni in proposito. Il cardinale ha detto che il programma era diviso in 18 punti. Ha aggiunto che i primi 17 erano accettabili, ma che lui non poteva approvare il punto 18, sulla politica estera italiana...Ha dichiarato che in materia si usava un linguaggio vago e poco chiaro per descrivere la posizione italiana negli affari internazionali in rapporto all’Alleanza atlantica, al pericolo del comunismo sovietico ecc. Il cardinale ha detto di avere personalmente riscritto il punto 18 e di avere rispedito il testo alla segreteria della Dc, e che nel suo testo, con linguaggio semplice e chiaro, si diceva che la Dc era decisamente schierata con l’Alleanza atlantica e la Nato contro la politica estera sovietica e contro il comunismo in Italia...Il cardinale Siri ha detto che, nei suoi colloqui con la direzione della Dc a Roma, gli era stato assicurato che il partito non avrebbe potuto accettare e non avrebbe accettato le condizioni poste dal partito socialista per collaborare con la Dc. Ha aggiunto che a suo parere anche Moro era sicuramente d’accordo su questo punto". Stati Uniti- Italia. Vaticano. D.C.

27 gennaio 1962

Inizia a Napoli, per concludersi il 1 febbraio, l’8° congresso della Democrazia cristiana. Nella sua relazione di apertura, Aldo Moro afferma che il problema del rapporto con il Psi è "di quell’alleanza politica organica, di quel reale collegamento, di quell’appartenenza ad una comune maggioranza che il congresso di Milano esclude, come l’esclude allo stato delle cose la Dc, nella constatazione della rigida impostazione classista del Psi, del suo tormentato processo di effettivo e totale distacco dal Pci, dell’inevitabile peso di talune radici comuni tra i due partiti, della prospettiva di politica estera". D.C. P.S.I.

29 gennaio 1962

La fonte ‘Antonio’ trasmette alla divisione Affari riservati una nota informativa, di cui sarà data copia al capo della polizia sul conto di Umberto Albini: "il prof. Umberto Albini del Magistero di Firenze, in occasione del viaggio effettuato nel dicembre scorso in Ungheria, dove si è recato a seguito di specifico invito rivoltogli per la sua competenza in materia di letteratura magiara dall’Istituto ungherese per i rapporti culturali con l’estero, ha avuto una serie di incontri con uomini di governo e rappresentanti ufficiali del mondo culturale magiaro. Fra l’altro, il prof. Albini è stato ricevuto dal ministro della Cultura Pal Ilku che gli ha consegnato una onorificenza magiara per il contributo da lui dato alla conoscenza della letteratura ungherese in Italia. Il prof. Albini ha avuto un ufficiale riconoscimento per questa sua opera anche da parte della Unione degli scrittori e dei traduttori ungheresi. Nel corso del ricevimento appositamente indetto, lo scrittore Istvan Soter gli ha consegnato una medaglia commemorativa dal ‘Pan club’ ungherese, in riconoscimento della sua attività letteraria e delle sue traduzioni dal magiaro, in particolare di Attila Jozsef e Mikols Radnoti, fra i maggiori nomi della letteratura e poesia ungherese". Alla nota informativa l’‘ufficio’ ne aggiunge una sua: "Il prof. Albini Umberto fu Giovanni nato a…, professore di letteratura greca, incaricato presso la facoltà di Magistero dell’università di Firenze, esplica anche l’attività di bibliotecario presso la biblioteca Marcelliana di quella città. Egli risulta orientato verso i partiti di estrema sinistra; è membro del comitato esecutivo della ‘Intesa nazionale per la cultura’ che ha sede in Firenze, noto organismo costituito nel 1960 su iniziativa del Pci, del Psi e di uomini di cultura simpatizzanti per i suddetti partiti. Nell’autunno del 1961 il prof. Albini fu invitato dall’Accademia di Ungheria a recarsi a Budapest come ospite dell’Istituto ungherese per i rapporti culturali con l’estero". Controllo politico di Stato e informative

29 gennaio 1962

A Torino, la po1izia carica un corteo di operai della Michelin in sciopero, che si dirige verso la prefettura con un grande cartello nel quale è scritto: "La Michelin continua a costruire stabilimenti con il sudore operaio". Repressione armata

30 gennaio 1962

A Washington, il Dipartimento di stato redige un documento dal titolo "Linee guida per la politica e gli interventi che riguardano l’Italia" nel quale, riferendosi alla collaborazione tra Dc e Psi a livello governativo, si scrive: "E’ possibile che tale collaborazione si verifichi nei prossimi due o tre anni: non è cioè da escludere che i socialisti entrino nel governo. Dobbiamo guardare a questo possibile sviluppo tenendo presente sia le grandi opportunità che i rischi per i nostri interessi nazionali. Se sarà il caso di appoggiare la svolta o di osteggiarla, o ancora accettarla passivamente, dipenderà dalle circostanze di quel momento. Se questa ipotesi dovesse verificarsi senza significativi cambiamenti nella politica estera del Psi o senza ulteriori rotture con il Pci dovremo considerarla come prematura e ben più carica di rischi che di vantaggi; lavoreremo attivamente per opporci alla creazione di tale governo...".Il documento prende in esame anche la possibilità di un tentativo di colpo di Stato in Italia: "Una possibilità remota è anche quella di un colpo di destra non preceduto da una scissione nella Dc. Sarebbe probabilmente basato sul sostegno di alcuni settori della Dc, sui monarchici, i liberali, i neofascisti; e potrebbe avere la forma di un rifiuto del precedente governo che perderebbe la maggioranza parlamentare". Fin qui sembra mantenersi nella sfera della legalità, ma successivamente chiarisce: "mentre un regime extra-legale di destra sarebbe per noi americani meno pericoloso di una coalizione con i comunisti, il verificarsi di una situazione del genere andrebbe - nel lungo periodo - contro i nostri interessi in Italia e, se si esclude la strada dell’alternativa alla presa del potere del Pci, noi dobbiamo usare la nostra influenza politica per prevenire un simile sviluppo". Stati Uniti- Italia

30 gennaio 1962

A Napoli, Ferdinando Tambroni è contestato nel corso del congresso democristiano. D.C.

31 gennaio 1962

Esce il primo numero della rivista culturale del Pci, "Critica marxista". P.C.I.

gennaio 1962

Sulla rivista "Foreign Affairs", appare un articolo a firma di Pietro Nenni che scrive che il Psi non chiederà il ritiro dell’Italia dalla Nato per non turbare "l’equilibrio europeo che, pur essendo pericolosamente instabile, contribuisce al mantenimento della tregua tra i due blocchi". P.S.I. Stati Uniti- Italia

gennaio 1962

La rivista "Il Contemporaneo" critica aspramente Pier Paolo Pasolini per la poesia dedicata a Pietro Nenni, ed il sostegno alla politica di centrosinistra e conclude "A che cosa mai si ridurrebbe questa ‘svolta a sinistra’ o questo ‘centrosinistra’ che dir si voglia? Davvero una pozione medicamentosa per i deboli, i pavidi e gli opportunisti che solo per buon gusto ogni uomo con un minimo di spina dorsale dovrebbe rifiutarsi di vedersi accostare alla bocca". P.S.I.

1 febbraio 1962

Al termine dei propri lavori, il Congresso democristiano approva una mozione nella quale afferma di ritenere "che, nell’attuale situazione politica, non possa configurarsi un’alleanza organica ed una comune azione politica della Dc e del Psi, ma riconferma il suo interessamento ad un serio ed effettivo allargamento dell’area democratica che ponga le basi per un incontro politico, utile per dare più respiro e più sicurezza alla democrazia italiana". D.C.

1 febbraio 1962

L’Oas compie 7 attentati a Parigi. Strutture clandestine e semiclandestine

2 febbraio 1962

Presenta le dimissioni il governo presieduto da Amintore Fanfani. D.C.

2 febbraio 1962

A Roma, l’ambasciatore americano, Reinhardt, invia un telegramma alla Casa Bianca nel quale afferma: "Lo scenario può essere modificato da molti, troppi fattori. Fanfani preferirebbe non avere un dibattito parlamentare sulle sue dimissioni, ma ci si aspetta che Gronchi chieda a Fanfani di tentare la formazione di un nuovo governo di centrosinistra, in linea con la risoluzione e le scelte dal congresso della Dc". Stati Uniti- Italia. D.C.

3 febbraio 1962

Aldo Moro invia a Giovanni XXIII una lettera per assicurargli che "la Democrazia Cristiana non verrà mai meno, pur nel necessario adattamento alle contingenze politiche, in vista della salvezza della democrazia italiana, alla sua ispirazione e alle sue caratteristiche di raggruppamento essenzialmente di cattolici militanti…" D.C. Vaticano

3 febbraio 1962

Giovanni XXIII emette il decreto con il quale fissa all’11 ottobre 1962 la data di apertura del Concilio Vaticano II. Vaticano

3 febbraio 1962

Pietro Ingrao, commentando il congresso di Napoli e "l’aggiornamento della politica democristiana" che si manifesta particolarmente nei propositi di programmazione economica, espansione dello Stato nell’economia, riforma delle strutture statali, afferma che ciò "apre terreni nuovi di lotta per il movimento operaio e democratico" ed occorre stabilire una "collaborazione tra tutte le forze operaie e democratiche, un contatto positivo con le masse e le organizzazioni cattoliche". P.C.I.

4 febbraio 1962

Fabio Luca Cavazza scrive ad Arthur Schlesinger sull’evolversi della situazione politica in Italia: "Caro Schlesinger, Mr. Heckscher ci ha visitati a Bologna il 29 gennaio... Ricorderà che qualche settimana fa Le espressi i miei timori circa l’evolversi della situazione politica italiana. Essi dipendevano dai contrattacchi provenienti da influenti circoli finanziari ed ecclesiastici. Va sottolineato che la simpatia espressa verso l’apertura a sinistra dalla Fiat e dalla Montecatini, nonché da parte della segreteria di Stato del Vaticano ha consentito di controbilanciare questi attacchi... La Fiat - l’ho riferito a Sherman Kent (dirigente della sezione Cia ‘Previsioni e piani’) e ai suoi uomini - è favorevole all’apertura e la Montecatini finanzia Nenni. Al tempo stesso la Montecatini, non essendo tutta favorevole, mantiene collegamenti con le destre... Il Congresso di Napoli ha visto il trionfo personale di Moro: egli è adesso il vero capo del partito. La linea politica che ha sviluppato al congresso in una relazione durata 6 ore è la stessa da lui accennata a Jim King... Moro ha trionfato, ma siccome ogni trionfo ha un prezzo, anche questo ne avrà uno. Non voglio illustrare i pericoli ai quali Moro andrà incontro in un futuro non troppo lontano. Tutto dipenderà dalla sua abilità personale. Ho sempre pensato a Moro come all’uomo- chiave della politica italiana. Egli è molto più dotato di Fanfani. Per questo suggerisco di mantenere ed intensificare i contatti con Moro. Sto scrivendo a Durand una lettera circa ‘Il Progetto’ ". Stati Uniti- Italia

4 febbraio 1962

Luigi Salvatorelli sul quotidiano "La Stampa" scrive: "Il programma del nuovo ministero, mentre non conterrà nessuna minaccia per l’economia di mercato, per l’iniziativa privata, per l’incremento della produzione, sarà al tempo stesso tale da rappresentare un importante passo avanti sulla via del progresso sociale".

4 febbraio 1962

"Il Quotidiano", organo dell’Azione cattolica, nell’articolo intitolato "Attesa", a commento dell’8° congresso della Dc, scrive che "l’isolamento effettivo e reale del comunismo con il recupero definitivo del Psi, venuto meno come garanzia, diventa necessario come traguardo". D.C. P.S.I.

4 febbraio 1962

A Roma, nel corso dell’assemblea generale dell’Associazione nazionale magistrati, si dibatte con asprezza il tema della iscrizione o meno dei magistrati in servizio ai partiti politici.

5 febbraio 1962

Aldo Moro è riconfermato segretario nazionale della Dc, avendo come vice segretari Angelo Salizzoni, Giovanni Battista Scaglia e Arnaldo Forlani. Il nuovo consiglio nazionale risulta composto da 38 morotei, 38 fanfaniani, 11 basisti, 32 dorotei, 12 scelbiani, 9 esponenti di ‘Rinnovamento’, 3 della Coldiretti, 2 gonelliani, 10 andreottiani. D.C.

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