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22 giugno 1963

La Questura di Roma informa il Viminale di rapporti che ritiene intercorrenti fra l’esponente dell’Oas, Philippe De Massey, e Giuseppe Marra. Controllo politico di Stato e informative. Strutture clandestine e semiclandestine

23 giugno 1963

Il governo presieduto da Giovanni Leone ottiene la fiducia del Parlamento. D.C.

23 giugno 1963

Il "Corriere della sera", commentando la formazione del governo sotto il titolo "Il governo e Nenni", sottolinea l’assegnazione di due ministeri- chiave, gli Interni ed il Tesoro, rispettivamente a Mariano Rumor ed Emilio Colombo, i due esponenti della componente dorotea principali fautori di "quella che si chiamò la battuta d’arresto del centrosinistra fanfaniano verificatasi al consiglio nazionale della Dc nello scorso novembre…che poi provocò il ‘disimpegno’ di gennaio", e l’assegnazione alle Finanze del senatore Mario Martinelli, "centrista scelbiano". D.C.

23 giugno 1963

Paolo VI riceve il cardinale belga Leo Suenens, suo grande elettore. Dopo l’udienza, il Papa si affaccia per la sua prima recita dell’Angelus a fianco del porporato belga. Vaticano

23 giugno 1963

A Washington, il Dipartimento di stato prepara un documento relativo alla situazione esistente nei paesi che il presidente John F. Kennedy dovrà visitare. Nella parte relativa all’Italia, si rilevano più che altro i timori di Pietro Nenni: "ha dato più volte assicurazioni che non formerà governi locali con i comunisti dopo le elezioni anche nelle zone del paese dove i due partiti avrebbero la maggioranza. Tuttavia - prosegue il documento - Nenni ha paura che il suo lavoro porti più all’isolamento dei comunisti che alla realizzazione delle riforme, scopo primario del centrosinistra". Stati Uniti- Italia

24 giugno 1963

L’ambasciatore americano a Roma, Frederick Reinhardt, invia al segretario di Stato un telex con la lista degli argomenti di cui Paolo VI, tramite il cardinale Cushing, fa sapere voler trattare con Kennedy. Lo stesso fa il presidente americano. Stati Uniti- Italia. Vaticano

24 giugno 1963

Robert Neumann, "consigliere del Dipartimento di stato e della Difesa" incontra in Italia Riccardo Lombardi e Giovanni Pieraccini. Sul contenuto delle conversazioni stila un memorandum: "Lombardi ha negato che la sua posizione è di rispedire il Psi all’opposizione. Ha detto però che il problema principale per il suo partito è che la Dc è evasiva e non mantiene le promesse. Ha precisato che i socialisti devono al tempo stesso competere e tenere i collegamenti con i comunisti. Ha distinto tra ‘problemi di Stato’ e ‘problemi non di Stato’. I primi sarebbero quelli pertinenti alla politica estera, interna e nazionale; i secondi quelli pertinenti al livello locale. Sui primi il Psi può rompere con i comunisti, sui secondi può mantenere contatti di governo. Per collaborare con la Dc, Lombardi chiede che si varino serie riforme, perché il paese non può più aspettare. Sul problema Nato ha detto prima che il Psi intende aderirvi, poi si è contraddetto e ha espresso una posizione neutrale. Alla domanda se corrispondesse a verità la notizia che Santi e Giolitti minacciano la sua corrente, ha risposto che Fernando Santi ha poco seguito e Giolitti condivide le sue stesse posizioni. La prima cosa che mi ha detto Giovanni Pieraccini è che la corrente autonomista è forte e non rischia di perdere il congresso che si terrà il prossimo mese. E’ vero che Nenni soffre di depressione psicologica e cattive condizioni fisiche, ma la sua corrente tiene. Pieraccini si è poi lasciato andare a giudizi personali su vari colleghi. Di Moro ha criticato l’esasperante lentezza con cui procede. Di Lombardi ha detto: ‘E’ un nevrotico, un carattere lunatico e mercuriale’, viene dal Partito d’azione e tutti quelli che vengono di lì vivono in stato di continue metamorfosi e soffrono di instabilità politica. Di Santi ha detto :’è un opportunista e un camaleonte’. Sulla nostra politica nucleare si è detto pienamente favorevole e ha sottolineato che le riserve di Lombardi non contano". Stati Uniti- Italia. P.S.I.

24 giugno 1963

A Roma, si conclude la visita del ministro indonesiano Saleh che ha trattato intese commerciali ed assistenza tecnica.

25 giugno 1963

Il presidente americano John F. Kennedy, in un discorso a Francoforte, ribadisce l’impegno americano a garanzia dell’Europa. Stati Uniti

25 giugno 1963

Nell’ambito dell’inchiesta sull’affare banane, è arrestato Alessandro Lenzi. D.C.

26 giugno 1963

La stazione Cia di Roma informa il proprio quartiere generale che "la prima decisione che prenderà /il Papa/ sarà di inviare vescovo a Milano mons. Dell’Acqua, attuale sottosegretario di Stato, sostituendolo probabilmente in Vaticano con mons. Armando Lombardi. Lombardi attenderebbe quindi che il cardinale Amleto Cicognani superi i limiti di età per prendere il posto alla segreteria di Stato". Stati Uniti- Italia. Vaticano

26 giugno 1963

E’ eletto presidente della Camera dei deputati, in sostituzione di Giovanni Leone, il democristiano Brunetto Bucciarelli Ducci. D.C.

28 giugno 1963

Il quotidiano "Il Popolo", organo della Dc, scrive: "Il Psi non si è fermato di fronte ad un programma che riteneva inadeguato: si è fermato perché non è in grado tutto intero di accettare una delimitazione della maggioranza che stabilisce una vera distinzione tra il Partito socialista e il Partito comunista, perché, cioè, il Partito socialista non è in grado di concepire una propria funzione e una propria linea politica che non preveda, in qualche modo, il beneplacito diretto o indiretto del Partito comunista". D.C. P.S.I.

28 giugno 1963

La pubblicazione sulla stampa sovietica del biglietto di auguri in lingua russa, inviato dal Papa in risposta a quello di Nikita Kruscev, crea un piccolo incidente con repliche e controrepliche sulla stampa italiana, divergendo le traduzioni su un aggettivo che avrebbe potuto sottintendere, da parte del Papa, un apprezzamento, benché convenzionale, positivo della società sovietica. Vaticano

28 giugno 1963

Una lettera di Giovanbattista Montini, scritta prima della sua elezione a papa e pubblicata in data odierna sulla rivista cattolica inglese "The Tablet", difende la figura di Pio XII polemizzando con chi l’ha accusato di collusioni o ambiguità rispetto al nazismo, particolarmente circa la persecuzione contro gli ebrei. Se l’allora papa avesse assunto un atteggiamento palesemente ostile verso Hitler – argomentava Montini nella lettera- ciò sarebbe stato "controproducente" per le stesse vittime. Vaticano

30 giugno 1963

Il presidente del Consiglio, Giovanni Leone, riceve il primo ministro francese Georges Pompidou ed il ministro degli Esteri Couve de Murville. D.C.

30 giugno 1963

A Ciaculli (Palermo), 2 autobombe imbottite di tritolo uccidono 7 fra agenti di Ps e carabinieri, e 2 civili.

30 giugno 1963

In un memorandum per il presidente Kennedy, si rileva che è stato ottenuto "l’intervento del Papa in riferimento al problema del Vietnam". Stati Uniti. Vaticano

giugno 1963

A Grottaferrata, in una villa di Umberto Ortolani, si riuniscono alcuni cardinali, fra i quali Giacomo Lercaro, che decidono di sostenere nel conclave la candidatura al soglio pontificio del cardinale di Milano Giovanbattista Montini. Paolo VI nominerà, successivamente, Umberto Ortolani Gentiluomo di Sua Santità. Vaticano

giugno 1963

A Milano, sulla rivista dei gesuiti "Aggiornamenti sociali", Angelo Macchi scrive a commento dei risultati elettorali: "Ai molti cattolici che hanno votato per il Pli, crediamo occorra non dare la sensazione che...si siano posti fuori della Chiesa...in modo da non accentuare la falsa supposizione che in Italia, per essere membri della Chiesa cattolica, occorra essere democristiani. E’ bensì vero che per essere buoni cattolici bisogna osservare tutti …i precetti e le direttive della Chiesa, ma non ogni inosservanza, anche se grave, importa una scomunica". Vaticano

1 luglio 1963

Giunge a Roma, in visita ufficiale, il presidente americano John F. Kennedy. Stati Uniti- Italia

2 luglio 1963

L’Ambasciata americana a Roma stila un rapporto sulla festa svoltasi al Quirinale in onore del presidente John Kennedy: "Appena il Presidente uscì in giardino una folla di invitati (che non avevano potuto partecipare alla cena) gli corse incontro. Due riuscirono a precedere tutti gli altri. Il primo era Arturo Michelini, il capo del Partito neofascista, l’altro era Palmiro Togliatti, capo del Partito comunista. Togliatti si avvicinò al Presidente e riuscì a scambiare qualche parola con lui. Mentre i due parlavano, si avvicinò un fotografo che con rapidità sorprendente si mise ad inquadrare Kennedy e Togliatti. Terminata la conversazione tra i due, Kennedy chiese di vedere il fotografo. L’uomo venne rintracciato; a lui il Presidente domandò di consegnargli il rullino delle fotografie: questo per evitare che i comunisti potessero approfittare dell’immagine del presidente degli Stati uniti colto in cordiale colloquio con il leader del Partito comunista italiano. Dopo qualche minuto, Kennedy si imbatté in Pietro Nenni. I due si appartarono da soli alla presenza unicamente di una giovane e graziosa interprete. Presero a parlare, a parlare, a parlare. A qualche metro di distanza gli altri ospiti cominciarono presto a spazientirsi per il prolungarsi di quel colloquio tra il leader socialista e il Presidente americano. Quando Nenni si accomiatò da Kennedy sembrava un altro uomo, rapito e felice come un bambino. Si avvicinò a sua moglie, le mise un braccio al collo e si allontanò bisbigliandole all’orecchio. Un altro leader che smaniava dalla voglia di parlare con Kennedy era il capo del Partito liberale Giovanni Malagodi, il quale premeva sulla Democrazia cristiana per impedire la nascita del centrosinistra. …Malagodi aveva più volte domandato in ambasciata di poter incontrare a quattr’occhi il Presidente. Era impaziente e temeva che Kennedy non volesse riceverlo. Quando nel mezzo della serata gli dicemmo: ‘Mr. Malagodi gradirebbe parlare con il Presidente?’, egli a momenti cadde per terra. Fu poi la volta di Oronzo Reale e del segretario della Democrazia cristiana Aldo Moro. Giuseppe Saragat, che non era stato invitato alla cena per ordine del Presidente della repubblica –Segni pensava in questo modo di poter giustificare l’assenza di altri due segretari di partito, Michelini e Togliatti, che non voleva a cena al Quirinale – si rifiutò di intervenire al dopocena. I suoi collaboratori, presenti nei giardini del Quirinale, ci riferirono che Saragat si era chiuso in casa in preda a un travaso di bile". Stati Uniti- Italia

2 luglio 1963

Nel colloquio con il Papa, John F. Kennedy - primo presidente cattolico degli Usa - afferma che le proprie vedute collimano con quelle del Vaticano e sono "in spontanea armonia" con l’enciclica giovannea "Pacem in terris". Stati Uniti- Italia. Vaticano

3 luglio 1963

Arthur Schlesinger, in un memorandum segreto, propone al presidente Kennedy di sostituire l’ambasciatore Reinhardt a Roma: "Come Ella sa, Freddy Reinhardt è malato…mi domando se non sia questa l’opportunità migliore per mandare Reinhardt in un altro posto, consentendogli di curarsi e nominando un nuovo ambasciatore per l’Italia…Non è sufficiente guardare e riferire…Abbiamo bisogno di un intervento attivo e dobbiamo cercare di influenzare le opinioni e le posizioni di molte persone, se vogliamo dirigere l’Italia verso un regime stabile". Schlesinger propone al Presidente, come sostituto di Reinhardt, Barry Bingham del "Courier Journal": "Ha lavorato nell’Eca sotto Harriman. E’ ricchissimo e di bella presenza, due cose che a Roma contano. Egli può inoltre procurarci le coperture per le attività di cui c’è bisogno". Stati Uniti- Italia

3 luglio 1963

John F. Kennedy invita a pranzo, nella sede dell’Ambasciata americana a Roma, 5 esponenti politici italiani: Antonio Segni, Giovanni Leone, Attilio Piccioni, Giulio Andreotti, Sergio Fenoaltea, ambasciatore italiano negli Stati uniti. Da parte americana, oltre allo stesso Kennedy, sono presenti: Francis Williamson, McGeorge Bundy, William Tyler, William Fraleigh. Stati Uniti- Italia

3-5 luglio 1963

Al Senato, si svolge il dibattito sulla fiducia al governo presieduto da Giovanni Leone, che si conclude con 133 voti favorevoli, 110 contrari (comunisti, liberali, missini) e 2 astenuti. Hanno abbandonato l’aula al momento del voto socialisti, socialdemocratici, monarchici ed altoatesini. D.C.

4 luglio 1963

In risposta alle accuse di esponenti delle sinistre, e del suo stesso partito, di coltivare scelte antidemocratiche, sul "Giornale d’Italia" Randolfo Pacciardi afferma che il Parlamento "sta subendo la tirannia dei partiti" e questi a loro volta sono dominati da gruppi di potere spesso in lotta fra loro. Inoltre accusa: "c’è un diritto di sciopero che doveva essere regolato da una legge che non c’è; c’è una realtà sindacale che doveva ottenere un riconoscimento giuridico che non esiste. Si erano previste garanzie per la stabilità dei governi, infrante dalla degenerazione parlamentaristica. C’è una legge elettorale che impone lo scannatoio indecoroso fra i candidati. C’è il problema dei partiti che non si arrestano alle soglie del Parlamento".

4 luglio 1963

La Cisl chiede un incontro separato all’Ance (Associazione nazionale dei costruttori edili) dissociandosi dalle richieste e dalle agitazioni programmate dalla Cgil. Movimento operaio- sindacati

5 luglio 1963

La Central intelligence Agency stila un rapporto sull’attività di schedature svolta dal ministero degli Interni: "Quando Scelba fu al governo come ministro dell’Interno concepì l’idea di mettere insieme una serie di fascicoli su personalità di primo piano nei campi politico, sindacale, degli affari e intellettuale...I fascicoli vennero raccolti insieme, ben documentati, nonostante la loro brevità. Quando Tambroni divenne ministro dell’Interno dette ordine a Pavone (capo della polizia -Ndr) di allargare la raccolta con l’aiuto di alcuni giornalisti suoi stretti associati, fondò l’agenzia ‘Eco di Roma’ che servì come paravento dietro il quale egli ottenne molte informazioni su uomini politici, capi sindacali e giornalisti. In breve tempo la lista dei fascicoli fu estesa fino a coprire parecchie migliaia di nomi...Lasciando il suo ufficio, Tambroni portò i fascicoli in suo possesso nella villa in Sardegna di un suo amico...Dopo la morte di Tambroni i fascicoli vennero alla fine trasferiti a Scelba attraverso i buoni uffici di alcune personalità...La faccenda dei fascicoli segreti di Tambroni ha creato sentimenti di disagio e di irritazione in un largo numero di uomini politici italiani, compresi molti dei nostri amici. Qualcuno pensava che questi fascicoli segreti potevano cadere nelle mani di qualche persona influente che potesse usarli senza scrupolo nel proprio interesse - cosa del tutto possibile - in vista della situazione presente. Inoltre sembra vi sia la tendenza verso la creazione di altri fascicoli segreti. I fascicoli Tambroni-Scelba sono stati oggetto di parecchi scambi di vedute confidenziali, compreso il ministro Andreotti. E’ stato suggerito che sarebbe desiderabile riprendere il possesso dei fascicoli più importanti della collezione e di altri archivi privati, e di tenerli in una sezione speciale del Sifar così da ridurre al minimo il numero della gente che potesse farne uso. Il ministro ha dato ordine al generale De Lorenzo di fare ciò e vi sono buone possibilità di portare i fascicoli sotto il controllo del Sifar". Stati Uniti- Italia. D.C. Piani occulti

5 luglio 1963

A Messina, sono condannati in appello i 3 frati di Mazzarino assolti in 1° grado, per associazione a delinquere ed estorsione.

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