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5 luglio 1964

In Burundi e Ruanda, sono aperte le ambasciate italiane.

6 luglio 1964

A Roma, l’Ambasciata americana comunica a Jack Valenti, collaboratore del presidente Johnson, la richiesta di annullare il viaggio di Aldo Moro negli Stati uniti: "La data del viaggio dipenderà dagli sviluppi della situazione italiana". Stati Uniti- Italia. D.C.

7 luglio 1964

Si aprono a Palazzo Madama le trattative per la composizione del nuovo governo. La componente fanfaniana della Dc si chiama fuori. D.C. P.S.I.

7 luglio 1964

La Questura di Firenze comunica al Viminale, con nota n.034235 Div. Up, la seguente nota informativa: "Si comunica che la sera del 20 giugno scorso hanno qui alloggiato, presso la sezione ‘Cely’ i noti Delle Chiaie Stefano e Strippoli Cataldo, accompagnati da Bullo Giorgio e Moero Igino. Tutti i predetti sono ripartiti il giorno successivo alla volta di Roma. Durante il pernottamento in questa città, secondo quanto riferito da fonte fiduciaria, avrebbero avuto contatti con esponenti locali dell’Unione democratica per una Nuova repubblica per concordare la diffusione di manifestini in favore del movimento stesso". Controllo politico di Stato e informative. Destra- formazioni minori. Stati Uniti- Italia

7 luglio 1964

Su "l’Unità", sotto il titolo "Il frutto marcio", si scrive che "i cavalli di battaglia di Pacciardi mangiano ancora oggi la stessa biada di cui si nutre la destra democristiana…Non facciano dunque finta di non conoscerlo quelli che si sono seduti insieme a lui nelle poltrone ministeriali o alle sessioni del Consiglio atlantico…Chiede ordini, come ieri. Non è convinto che lo abbiano licenziato sul serio. Ma si può dargli torto, su questo?". P.C.I.

9 luglio 1964

A Torino, sui muri della sede del comando della Regione militare Nord–ovest, compaiono scritte: "Militari al governo. De Lorenzo al governo. Tutti con Pacciardi. Governo di emergenza. Nuova Repubblica." Piani occulti. Stati Uniti- Italia

9 luglio 1964

Il Comando generale dei carabinieri trasmette allo Sme una proposta di norme intese a regolare il richiamo del personale in congedo per esigenze eccezionali, affermando che "avvenimenti di carattere eccezionale possono determinare la necessità di aumentare le forze dell’Arma con richiamo di riservisti". Piani occulti

12 luglio 1964

I quattro partiti interessati alla composizione del nuovo governo stendono un documento che passa all’esame dei rispettivi organi direzionali. D.C. P.S.I.

12 luglio 1964

Lando Dell’Amico scrive al generale Giovanni De Lorenzo, comandante dell’Arma dei carabinieri: "Caro Generale, accludo alla presente le 32 biografie relative al settore del Psdi. Il materiale comunista sarà pronto entro il mese, data la precedenza assoluta che è stata data all’altro settore. Le rammento che le spese del lavoro possono essere comprese entro la quota istituzionale del servizio, mentre a parte verranno considerati i due documenti in fotocopia passatici dal noto deputato". Controllo politico di Stato e informative

12 luglio 1964

Sulla rivista "L’Espresso", nell’articolo intitolato "Colonnello non voglio il golpe", Carlo Gregoretti e Salvo Mazzolini scrivono: "E con la notizia della crisi, con i primi commenti e le prime indiscrezioni sulle incerte prospettive che ne derivano, si diffonde tra la gente anche una voce preoccupata: ci sono 20 mila soldati in perfetto assetto di guerra accampati alle porte della capitale; un’intera divisione corazzata pronta ad intervenire per fronteggiare una situazione di emergenza. Siamo dunque al golpe italiano? Alla vigilia di un colpo di Stato della destra, appoggiato da generali e colonnelli?". Piani occulti

13 luglio 1964

La direzione del Psi stabilisce, con 12 voti contrari e 6 a favore, che il documento concordato con gli altri partiti il giorno precedente è insufficiente e che le trattative devono proseguire. La direzione incarica la sua delegazione impegnata nelle trattative per la formazione del nuovo governo, di chiedere chiarimenti alla Dc ed agli altri partiti in ordine in particolare ai problemi della scuola, dell’urbanistica e delle regioni. P.S.I. D.C.

13 luglio 1964

La Tv, nel corso del telegiornale della sera, annuncia che il generale Giovanni De Lorenzo, comandante dell’Arma dei carabinieri, è stato ricevuto al Quirinale dal presidente della Repubblica Antonio Segni. Segni riceve al Quirinale, per la seconda volta, anche il presidente del Senato Cesare Merzagora. D.C. Piani occulti

13 luglio 1964

Si svolge un’esercitazione di sabotaggio ferroviario degli uomini delle Stay-behind. I partecipanti non saranno mai individuati. Strutture clandestine e semiclandestine. Piani occulti

14 luglio 1964

Il presidente della Repubblica convoca al Quirinale il capo di Stato maggiore della Difesa, generale Rossi. D.C. Piani occulti

14 luglio 1964

La Corte d’assise di Milano, presieduta da Paolo Curatolo, emette la sentenza a carico dei 63 imputati per i fatti di Reggio Emilia del luglio 1960, assolvendo da ogni addebito i poliziotti che avevano aperto il fuoco contro i manifestanti. Il pubblico ministero aveva affermato: "I poliziotti hanno il diritto di sparare anche quando la resistenza dei dimostranti si manifesti con un assembramento che brandisca minacciosamente sassi e bastoni Quindi l’uso delle armi fu legittimo". Repressione armata- caduti

15 luglio 1964

Il presidente della Repubblica convoca al Quirinale il generale, comandante dell’Arma dei carabinieri, Giovanni De Lorenzo. D.C. Piani occulti

16 luglio 1964

Il generale Giovanni De Lorenzo, accompagnato dal segretario del presidente della Repubblica, comandante Cossetto, si reca a casa di Tommaso Morlino dove trova riunito l’intero vertice democristiano: Moro, Zaccagnini, Rumor, Gava e il prefetto Angelo Vicari, capo della polizia. Rientrato a casa, De Lorenzo confiderà alla moglie :"Vogliono farmi diventare un altro Bava Beccaris. Ma non ci riusciranno". D.C. Piani occulti

16 luglio 1964

E’ raggiunto un accordo di massima per la ricostituzione di un governo di centrosinistra. D.C. P.S.I.

16 luglio 1964

Ha inizio lo sciopero dei giornalisti che durerà 3 giorni, fino al 19 luglio.

17 luglio 1964

La Corte d’assise di Milano pronuncia la sentenza che conclude il primo processo a carico degli irredentisti altoatesini, condannandone 64 e assolvendone altri 27, fra i quali ultimi il segretario della Svp, Stanek. Fra le condanne, è comminata la pena dell’ergastolo ad Alois Amplatz, Kurt Weiser e George Klotz, le altre variano dai 7 ai 15 anni di reclusione. Separatismo- Nord Italia. Repressione

19 luglio 1964

Si svolge lo sciopero dei ferrovieri, indetto dalla sola Cgil. Movimento operaio- sindacati

20 luglio 1964

Si dimettono dal Psi, per aderire allo Psiup, i senatori Picchiotti e Tibaldi, ed inoltre Albizzati, Castagno, Mancinelli, Oro Nobili, Oreste Lizzadri. P.S.I. Sinistra- formazioni minori

20 luglio 1964

La Corte d’assise di Roma condanna a 8 mesi, concedendo le attenuanti generiche, il direttore responsabile de "l’Unità" Taddeo Conca, per ‘offesa all’onore e al prestigio del presidente della Repubblica’. Repressione

22 luglio 1964

Nasce il governo presieduto da Aldo Moro. Gli altri ministri sono: Giulio Andreotti, alla Difesa; Giorgio Bo, alle Partecipazioni statali; Giulio Pastore, alla Cassa per il Mezzogiorno; Emilio Colombo, al Tesoro; Angelo Raffaele Jervolino, ai Trasporti e all’aviazione civile; Pietro Nenni, alla vice presidenza del Consiglio; Giuseppe Saragat, agli Esteri; Paolo Emilio Taviani, agli Interni; Oronzo Reale, Grazia e giustizia; Giovanni Pieraccini, al Bilancio; Roberto Tremelloni, alle Finanze; Luigi Gui, alla Pubblica istruzione; Giacomo Mancini, ai Lavori pubblici; Mario Ferrari Aggradi, all’Agricoltura e foreste; Carlo Russo, alle Poste e telecomunicazioni; Giuseppe Medici, Industria e commercio; Umberto Delle Fave, Lavoro e previdenza sociale; Bernardo Mattarella, al Commercio estero; Giovanni Spagnolli, alla Marina mercantile; Luigi Mariotti alla Sanità; Achille Corona, al Turismo e spettacolo; Luigi Preti, alla Riforma burocratica; Carlo Arnaudi, alla Ricerca scientifica; Giovanni Battista Scaglia, ai rapporti col Parlamento. I sottosegretari sono: Angelo Salizzoni, alla presidenza del Consiglio; Giuseppe Lupis, Ferdinando Storchi, Mario Zagari, agli Esteri; Leonetto Amadei, Guido Ceccherini, Crescenzo Mazza, agli Interni; Riccardo Misasi, alla Giustizia; Giuseppe Caron, al Bilancio; Cesare Bensi, Athos Valsecchi, alle Finanze; Mario Verrone, Francesco Albertini, Giuseppe Belotti, Renato Cappugi, Eugenio Gatto, al Tesoro; Luigi Angrisani, Mario Marino Guadalupi, Guglielmo Pelizzo, alla Difesa; Maria Badaloni, Pietro Caleffi, Domenico Magrì, alla Pubblica istruzione; Danilo De Cocci, Pier Luigi Romita, ai Lavori pubblici; Dario Antoniozzi, Lodovico Camangi, Venerio Cattani, all’Agricoltura e foreste; Orlando Lucchi, Salvatore Mannironi, ai Trasporti; Remo Gaspari, alle Poste e telecomunicazioni; Maria Vittoria Mezza, Giorgio Oliva, Vincenzo Scarlato, all’Industria e commercio; Ettore Calvi, Giorgio Fenoaltea, Anselmo Martoni, al Lavoro e previdenza sociale; Girolamo Messeri, Emilio Battista, al Commercio estero; Stefano Riccio, alla Marina mercantile; Carlo Donat Cattin, alle Partecipazioni statali; Calogero Volpe, alla Sanità; Pietro Micara, al Turismo e spettacolo. D.C. P.S.I.

22 luglio 1964

Pietro Nenni, in un articolo sul quotidiano "Avanti!", scrive che le destre "sapevano quel che volevano e bisogna dire che sono state ad un passo dall’ottenere ciò che volevano. Se il centrosinistra avesse lanciato la spugna sul ring, il governo della Confindustria e della Confagricoltura era pronto per essere varato. Aveva un suo capo, anche se non è certo se sarebbe arrivato al traguardo senza essere sopravanzato da un qualche notabile democristiano. Aveva per sé la più vasta orchestrazione di stampa quotidiana e periodica che mai abbia operato in Italia. Aveva punti solidi di appoggio in ogni parte del paese. Aveva un suo disegno strategico: l’umiliazione del parlamento, dei partiti e delle organizzazioni sindacali a cui dava forza la minaccia, puramente tattica, delle elezioni immediate". P.S.I.

23 luglio 1964

Il nuovo governo, presieduto da Aldo Moro, giura dinanzi al capo dello Stato. D.C. P.S.I.

23 luglio 1964

Palmiro Togliatti scrive a Raffaele Mattioli: "Caro Mattioli, non ho mai avuto occasione di scrivere una lettera ad un banchiere. Non so, quindi, se riuscirò ad esprimermi in maniera pertinente. Si tratta dell’Istituto Feltrinelli e delle sue sorti, che ad ogni studioso italiano debbono stare a cuore. La mia opinione, formatasi attraverso contatti abbastanza diretti è che sia necessario un intervento d’una certa urgenza. Non mi sembra però consigliabile una misura che escluda il Feltrinelli dalla testa dell’Istituto. Questo dovrebbe essere, mi pare, trasformato in ‘Fondazione’, mantenendo il nome e anche la persona del fondatore. Ottenuto questo, bisognerebbe però garantire ciò che annualmente è necessario per la gestione. Le cifre credo che le conosca anche Lei. Ora, non Le sembra possibile raccogliere questa somma con l’impegno, almeno per un certo numero di anni, di un gruppo di banche o simili? Questo è il problema che le pongo, considerando che la soluzione che io affaccio potrebbe essere ben accolta. Ma forse Lei ne conosce più di me! Tenga in un certo conto, se può, la mia opinione. E accolga un saluto sempre cordiale e affettuoso". Palmiro Togliatti esamina anche con Piero Sraffa la situazione preoccupante in cui versa l’Istituto Feltrinelli. P.C.I.

23 luglio 1964

A Parigi, nel corso di una conferenza stampa, il generale Charles De Gaulle afferma che l’egemonia statunitense sull’Europa non è più giustificata, ripropone una conferenza internazionale per il Sud est asiatico con la partecipazione dell’Unione sovietica e della Cina, attribuisce all’Italia e ai paesi del Benelux la responsabilità di aver fatto fallire, nel 1962, il progetto di unione politica dei Sei.

24 luglio 1964

A Roma, nel corso dell’udienza del processo Ippolito, il giudice costituzionale Benedetti, già membro della commissione direttiva del Cnen, accusa a sua volta il ministro Emilio Colombo di aver delegato a Felice Ippolito poteri che egli stesso non aveva, e di prassi illegittime. D.C.

24 luglio 1964

A Roma, la Procura annuncia che richiederà al Parlamento la autorizzazione a procedere contro il senatore democristiano Giuseppe Trabucchi, nell’ambito della inchiesta sulle licenze d’importazione del tabacco che hanno favorito due società e causato all’erario un danno superiore al miliardo. D.C.

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