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1 gennaio 1969

A Viareggio (Lucca), è repressa duramente dalla polizia la protesta giovanile che, dinanzi al locale 'La Bussola', contesta il capodanno dei ricchi, con slogan e lanci di ortaggi. Lo studente Soriano Ceccanti rimane gravemente ferito alla schiena da un colpo di pistola sparato dalla polizia, che fa uso massiccio delle armi da fuoco. Movimenti contestativi. Repressione armata

1 gennaio 1969

A Roma, via Veneto è occupata dagli operai della Apollon in lotta per l’occupazione che hanno organizzato una veglia e una fiaccolata davanti al ministero dell’Industria. I giovani che hanno aderito all’iniziativa hanno allargato la protesta dinanzi ai ritrovi notturni affollati per il capodanno romano e all’Ambasciata americana. Movimento operaio. Movimenti contestativi

1 gennaio 1969

A Firenze, il parroco di san Miniato a Quintole don Borghi, prete operaio, si è dimesso dalla carica per solidarietà con i sacerdoti dell’Isolotto. Movimenti contestativi

1-5 gennaio 1969

In Irlanda del nord, si svolgono numerose manifestazioni della minoranza cattolica.

2 gennaio 1969

"L’Unità" accusa la polizia di aver sparato, a Viareggio, per difendere i ricchi dal "sacrosanto sdegno" dei manifestanti : "le forze dell’ordine erano schierate a difesa del fortino dei ricchi: una bomboniera piena di gioielli, visoni, cincillà, profumi e vetture lussuosissime". P.C.I. Repressione armata

2 gennaio 1969

Il quotidiano democristiano "Il Popolo" scrive, a proposito della contestazione alla Bussola, che "la tradizionale veglia di San Silvestro è stata ritenuta dai comunisti occasione propizia per una dimostrazione pubblica diretta contro i pacifici cittadini che si recavano in un pubblico locale a festeggiare". D.C. P.C.I. Repressione armata

2 gennaio 1969

A Parma, elementi di destra manifestano dinanzi al teatro Regio dove si sta svolgendo un’assemblea di studenti del movimento, provocando tafferugli. Violenza politica

2-5 gennaio 1969

A Pisa, la Camera del lavoro indice uno sciopero per protestare contro la violenza poliziesca e i fatti di Viareggio. Anche in numerose altre città, fino a domenica 5, sono organizzati scioperi, assemblee e cortei. A Reggio Emilia, la giunta comunale annulla per protesta la prima della "Manon Lescaut". A Torino, una manifestazione studentesca è caricata dalla polizia, che procede a 2 fermi; il corteo continua e torna al palazzo delle facoltà umanistiche, che viene occupato, mentre la polizia circonda l’edificio. Repressione armata

3 gennaio 1969

Il comandante del gruppo carabinieri di Lucca, Giulio Caroppo, e il funzionario di polizia Giovanni Battista Priolisi querelano per diffamazione l’ufficiale giudiziario Tullio Bigicchi, che ha dichiarato alla stampa di aver visto, nel corso dei fatti della Bussola, un carabiniere sparare. Sono spiccate denunce per le iniziative di protesta: 5 giovani sono denunciati a Forlì mentre a Lucca è perquisita la sede del Psiup, in relazione a volantini. Repressione armata

3 gennaio 1969

L’ufficio politico del Pci richiede il disarmo delle forze di polizia e l’adozione di "misure radicali capaci di impedire che prosegua e si aggravi la risorgente tendenza a una repressione popolare e giovanile". P.C.I. Repressione armata

3 gennaio 1969

A Viareggio, si apre l’11° congresso della Gioventù aclista. Nel comunicato diramato dalla segreteria è scritto: "La gioventù aclista, il movimento giovanile operaio cristiano, non potrà non essere coinvolto in questa ondata di contestazione e di dissenso che investe tutto, le strutture sociali, la Chiesa, nella ricerca di nuove strade per i lavoratori e per i giovani". Movimenti contestativi

3 gennaio 1969

A Palermo, elementi di destra assaltano il liceo Cannizzaro, occupato da gruppi di studenti, con bombe carta, manganelli e fionde. Secondo il quotidiano palermitano "L’Ora", la polizia era informata dell’aggressione fin dal giorno precedente, ma non aveva predisposto alcun servizio d’ordine per sventarla. Due giorni dopo, sono fermati per l’episodio 4 missini. Violenza politica

3 gennaio 1969

Il ‘Gruppo anarchico J. Most’ compie un attentato contro Camp Derby (Pisa), base della Nato. Violenza politica

4 gennaio 1969

Il ministro socialista del lavoro Giacomo Brodolini, parlando ad Avola, esprime solidarietà alle famiglie dei braccianti uccisi, alle quali ha fatto visita, e nel corso del suo intervento fa promesse in merito alla riforma del collocamento e allo Statuto dei diritti dei lavoratori; ma non rende alcuna notizia sull’inchiesta amministrativa seguita ai fatti di Avola. P.S.I. Repressione armata- caduti

4 gennaio 1969

A Torino, è incendiata la sede del Psiup in corso Garibaldi. Le fiamme sono domate dall’intervento dei vigili del fuoco. Violenza politica

5 gennaio 1969

A Genova, elementi di destra lanciano bottiglie incendiarie contro la sede del Consolato sovietico, provocando lievi danni. Violenza politica

5 gennaio 1969

A Noto (Siracusa), dopo un attentato dinanzi alla sede del Partito marxista leninista d'Italia, la polizia procede al fermo di una ventina di iscritti allo stesso partito. Violenza politica. Repressione

6 gennaio 1969

A Cosenza, 2 studenti della Fgci, Enrico Ambrogio e Marcello Jantorno e il padre di uno di loro, sono stati arrestati dopo aver contestato la ‘festa della matricola’ organizzata dagli studenti di destra ed aver subito, poco dopo, un’aggressione. Violenza politica. Repressione

7 gennaio 1969

A Pisa, sono state spiccate 33 denunce per adunata sediziosa, oltraggio aggravato e concorso in lesioni a un poliziotto in relazione alla manifestazione del 2 gennaio; il quale fatto suscita nuove manifestazioni di protesta. Repressione

7-9 gennaio 1969

A Roma, si svolge l’11° congresso nazionale del Pli, che riconferma Giovanni Malagodi segretario nazionale del partito.

8 gennaio 1969

A Mosca, il Politburo approva i versamenti da effettuare ai partiti comunisti esteri, per un importo totale di 16.550.000, tramite il Fondo di assistenza. Al Pci saranno dati nel primo semestre 3.700.000 $, al Psiup 700.000. P.C.I. Sinistra- formazioni minori

8 gennaio 1969

L’inaugurazione dell’anno giudiziario è contestata da Magistratura democratica che organizza una inaugurazione alternativa con avvocati, sindacalisti e studenti che chiedono la riforma del Codice penale. Le inaugurazioni alternative si svolgono in diverse città oltre che nella capitale.

8 gennaio 1969

A Palermo, 3 istituti secondari autogestiti dagli studenti sono sgomberati forzosamente dalla polizia: sono gli istituti tecnici Einaudi e Vittorio Emanuele e il liceo classico Umberto. Sei giovani restano contusi o feriti nel corso dell’operazione di polizia. Repressione armata

8 gennaio 1969

Ad Argenta, manifestano gli operai dello zuccherificio Eridania, in lotta contro il monopolio che vuole smantellare lo stabilimento. Movimento operaio

8 gennaio 1969

A Milano, dopo un’assemblea studentesca delle facoltà di Lingue ed Economia, è occupata la Bocconi. Gli studenti protestano contro le misure ritorsive contro il movimento e l’allontanamento del professor Legnani, e vogliono analizzare i rapporti intercorrenti fra l’università e le forze economiche e di governo, il piano di studi e i metodi di insegnamento. Movimenti contestativi

9 gennaio 1969

Il Consiglio dei ministri svedese, primo fra i governi occidentali, riconosce Hanoi, mentre la Norvegia ha annunciato di avere allo studio analoga iniziativa. Ciò suscita la reazione del Dipartimento di stato americano il cui portavoce dichiara che "il governo degli Stati uniti non ritiene che questa decisione aiuterà la causa della pace nel sud est asiatico". Stati Uniti

9 gennaio 1969

A Milano, per provocare un’inchiesta e richiamare l’attenzione pubblica sull’università Bocconi, 3 assistenti di Lingue si sono autoaccusate di aver violato le procedure d’esame: sono Claudia Gori, Cesarina Mocarelli e Silvana Volpones. Movimenti contestativi

9-10 gennaio 1969

Si svolgono scioperi generali unitari per abolire le ‘zone salariali’ e per il salario unico nazionale. Movimento operaio- sindacati

10 gennaio 1969

Si svolgono manifestazioni studentesche a Salerno e a Palermo per la libertà e contro le violenze poliziesche di Avola e Viareggio. Al grido di "Riempite le carceri, riempiremo le piazze", i giovani palermitani rioccupano il Vittorio Emanuele e l’Einaudi, mentre il liceo classico Umberto è tuttora presidiato dalla polizia. Movimenti contestativi

10 gennaio 1969

Per aver esposto un manifesto che spronava il loro partito ad abbandonare la coalizione governativa, dopo i fatti di Avola e Viareggio, 2 militanti socialisti, Giuliano Ghirardelli e Oscar Mancini, sono stati deferiti ai probiviri e sospesi da ogni attività di partito per 3 mesi. P.S.I.

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