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5 febbraio 1971

In giornata, è divulgato il comunicato nr.6 della Brigata rossa che rivendica l’attentato del 25 gennaio affermando: "Provocatore è Leopoldo Pirelli…il quale illudendosi di stroncare il movimento di lotta che colpisce con sempre maggiore forza il suo potere ha dato fuoco ai magazzini di Bicocca a Settimo torinese". La fonte ‘Como’, infiltrato nella estrema sinistra, riferisce al centro milanese Cs il contenuto di manifestini fatti circolare dalla Br all’interno della Pirelli nei quali è detto fra l’altro "è ora che gli operai inizino la lotta armata" e indica i nomi di 2 operai che avrebbero partecipato all’azione del 25 gennaio; nonché il contenuto di una riunione del gruppo Lotta continua del 31 gennaio nella quale alcuni esponenti, fra i quali Giorgio Pietrostefani, hanno commentato l’azione brigatista in termini di ‘provocazione’. Sinistra- formazioni minori. Violenza politica. Controllo politico di Stato e informative

5 febbraio 1971

A Brescia, sono lanciate 2 bottiglie incendiarie contro l’abitazione del sindaco Boni, che aveva in precedenza rifiutato di concedere una sala comunale per una conferenza del senatore missino Giorgio Pisanò. Violenza politica

6 febbraio 1971

I Gap incendiano il deposito della Ignis, a Genova Sestri. Violenza politica

6 febbraio 1971

Il confidente Armando Mortilla, ‘Aristo’, informa la divisione Affari riservati del Viminale che Giorgio Almirante ha deciso di insediare a capo dei ‘Volontari nazionali’ l’onorevole Tullio Abelli. Controllo politico di Stato e informative. Destra- M.S.I.

6-13 febbraio 1971

Una seconda nota informativa diretta alla divisione Affari riservati del Viminale testimonia sulle disposizioni impartite da Giorgio Almirante di contenere gli attacchi al Pci, di non far muovere i ‘Volontari nazionali’, di dare "incarico al prof. Paolo Signorelli di organizzare squadre speciali e segrete, con il compito di attuare azioni di rappresaglia", che il Msi "riteneva l’iniziativa di Borghese dell’8 dicembre frutto delle provocazioni della Dc", che la "situazione nel Msi è comunque difficile da controllare, sia per il clima generale creatosi…sia per gli armamenti individuali che si vanno incrementando". Controllo politico di Stato e informative. Destra- M.S.I.

7 febbraio 1971

Si svolge alla Piccola Caprera un raduno combattentistico.

7 febbraio 1971

A Treviso, Nello Capotosto scrive a Sergio Cipolla, Salvatore Tringali, Nino Sospiri, Vincenzo Centorame, per fare il punto sulla rivista "Europa Imperium", "partorita dalla nostra collaborazione": "Europa Imperium può fare molto, può essere bandiera di riscossa dei gruppi Ar che in ogni parte d’Europa palpitano all’unisono nel desiderio di riaffermare la loro weltanschauung, la loro fedeltà alla tradizione, il loro pathos olimpico, virile, sacrale. Dobbiamo riconoscerci, sia la nostra rivista palestra d’incontro di uomini della Tradizione, di figli di Evola": Alla rivista collaborano: Julius Evola, Guido Medici, Nicola Carlesi, Rosaria Di Lucente, Leo Negrelli, Aldo Grano, Massimo Scalfati, Francesco Lamenza, Biagio Giancola, Marcantonio Bezicheri.

7 febbraio 1971

A Cirò Marina (Catanzaro), è incendiata la locale sezione della Camera del lavoro. Violenza politica

8 febbraio 1971

A Catanzaro, si svolgono i funerali di Giuseppe Malacaria. Violenza politica- caduti

8 febbraio 1971

A Trento, è fatto esplodere un ordigno nelle adiacenze del palazzo della Regione. Un altro ordigno è esploso al porto di Genova, dove i lavoratori indicono subito uno sciopero con assemblea. Violenza politica. Movimento operaio

8 febbraio 1971

A Firenze, si svolge una manifestazione con migliaia di persone per le riforme e contro la violenza di destra. A Bologna, sfilano in corteo per rivendicare la difesa dell’occupazione, i lavoratori della fabbrica di lucchetti Viro (50 licenziamenti), del maglificio Sicem (100), della elettromeccanica Feb (60). Scioperano nella giornata di oggi anche i lavoratori della Olivetti e della Ignis di Varese. Movimento operaio

9 febbraio 1971

A Milano, il movimento studentesco è ancora in corteo contro la strategia della tensione e la repressione. Manifestazioni si svolgono anche a Bologna e Cagliari. Movimenti contestativi

9-10 febbraio 1971

A Venezia, s’incontrano i ministri degli Esteri italiano, Aldo Moro, e quello jugoslavo, Tepavac, che a conclusione dei colloqui assicurano che "attraverso i canali diplomatici sarebbero stati esaminati alcuni problemi le cui soluzioni avrebbero migliorato le condizioni di vita delle popolazioni di frontiera e delle minoranze etniche, alle quali i due governi intendono accordare la maggiore tutela". D.C.

10 febbraio 1971

A Reggio Calabria, la polizia spara ad altezza d’uomo candelotti lacrimogeni contro dimostranti. Rimangono feriti il 16enne Vincenzo Doldo che riporta la frattura della mandibola e della base cranica e Francesca Bavuscia che riporta la doppia frattura dell’omero. Repressione armata

11 febbraio 1971

A Roma, nella sede dell’ambasciata italiana presso il Vaticano, si svolge il ricevimento per ricordare la ricorrenza della firma dei Patti lateranensi, al quale partecipano per la prima volta, su disposizione del ministro degli Esteri Aldo Moro ed invito dell’ambasciatore Gianfranco Pompei, gli esponenti del Pci Paolo Bufalini e Luciano Barca. Vaticano. D.C. P.C.I.

12 febbraio 1971

A Roma, l’ambasciatore americano Graham Martin invia al Dipartimento di stato il rapporto annuale, redatto dal suo vice Wells Stabler, nel quale si sottolinea l’importanza che rivestono le prossime elezioni politiche e la necessità per gli Stati uniti di intervenire con il loro prestigio per sostenere le forze anticomuniste. Stati Uniti- Italia

12 febbraio 1971

Si svolge a Palazzo Chigi un vertice sull’ordine pubblico, presenti Colombo, De Martino, Restivo, Tanassi e Reale. Democristiani, socialdemocratici e liberali insistono per reprimere la violenza di sinistra che, secondo i dati forniti dal ministro degli Interni Franco Restivo, è pericolosa quanto quella di destra. Le sinistre respingono, viceversa, la teoria degli ‘opposti estremismi’. D.C. P.S.I.

12 febbraio 1971

Sulla rivista "Rinascita", nell’articolo intitolato "Stroncarlo alle radici", Enrico Berlinguer scrive: "Sta di fatto che l’atteggiamento dei pubblici poteri di fronte alle reviviscenze squadristiche ha molti punti di analogia con i governi del 1921-22 che hanno accettato il fascismo per fermare i lavoratori. In alcuni settori c’è infatti aperta collusione o complicità, e comunque una grande tolleranza". P.C.I.

12 febbraio 1971

A Napoli, nel corso di incidenti con avversari politici, estremisti di destra riducono in fin di vita, a bastonate, la studentessa Vivienne O’Connor. Violenza politica

12 febbraio 1971

A Trento, la polizia ‘scopre’ un ordigno piazzato nel centro cittadino, mentre ne esplode un secondo nei pressi del mausoleo dedicato a Cesare Battisti. Violenza politica. Piani occulti

12 febbraio 1971

Sempre a Trento, la polizia carica con caroselli di jeep e lanci di gas una manifestazione indetta da Lotta continua per solidarizzare con gli operai della Michelin Giovanni Modena ed Enzo Fronti, condannati per un picchetto dove è stato spintonato un dirigente. Dagli 80 ai 100 fermi, 23 arresti, decine tra feriti e contusi. Repressione armata

12 febbraio 1971

Scioperano i lavoratori del gruppo Lanerossi, quelli della Pirelli Bicocca per le trattenute, della Ignis Ire, dove ci sono stati 3.000 sospesi in conseguenza della lotta articolata, della Caffaro di Porto Marghera contro la nocività, della Dalmine. A Sesto Calende, si manifesta per difendere due fabbriche occupate, la Tematex e la Muller. Movimento operaio

13 febbraio 1971

Una nota riservata del Viminale informa che Giorgio Almirante ha cercato di "sondare l’on. Berlinguer facendogli osservare che sarebbe controproducente per il Pci forzare troppo la mano contro il Msi, essendo il Msi sostanzialmente contrario a qualsiasi avventura contro l’ordinamento politico vigente nel paese". Controllo politico di Stato e informative. Destra- M.S.I. P.C.I.

13 febbraio 1971

E’ inoltrata alla divisione Affari riservati da ‘qualificata fonte ambientale’ una nota informativa sul Msi: "L’attentato del 4 c.m., col lancio di bombe contro il corteo antifascista che provocarono la morte dell’operaio Giuseppe Malacaria, ha prodotto un vero e proprio ‘choc’ tra i dirigenti centrali del Msi i quali, in conseguenza dell’accaduto e delle sue gravissime ripercussioni contro il loro partito, si sono subito preoccupati di cercare di frenare l’attivismo dei giovani. Sono state completamente rifatte le bozze del giornale del settore ‘Rivolta ideale’, di prossima pubblicazione, che contenevano appelli all’azione diretta contro i comunisti, ed è stato raccomandato all’on. le Tullio Abelli, nominato nuovo dirigente nazionale del ‘settore volontari’ (agit-prop) di impedire ogni forma di attivismo capace di aggravare ulteriormente la difficile situazione in cui è venuto a trovarsi il Msi, esposto al massiccio attacco dei propri avversari. Lo stesso giorno dell’attentato e prima che la sua nomina fosse ratificata dall’esecutivo, riunitosi il 5 c.m., l’Abelli ha diramato a tal fine la circolare di cui si allega copia. In ambienti missini che si definiscono ‘moderati’ ha tuttavia destato sfavorevoli commenti la nomina a vice dirigente del ‘settore volontari’ del trentaseienne Paolo Signorelli, insegnante di lettere a Tivoli, membro della direzione del Raggruppamento giovanile e componente del comitato centrale del Msi, nelle cui file è rientrato con i dissidenti, filo- nazisti, del ‘Centro Ordine nuovo’ dove egli presiedeva il ‘Fronte di azione studentesca’. Il Signorelli, infatti, è conosciuto come elemento privo di equilibrio e si teme, pertanto, che egli possa promuovere o secondare iniziative attivistiche inconsulte". Controllo politico di Stato e informative. Destra- M.S.I.

13 febbraio 1971

A Bari, tre dirigenti sindacali che transitano in auto per via Sparano sono aggrediti a colpi di mazza da elementi di destra. A Pinerolo (Torino), dopo un’aggressione nei confronti di aderenti al movimento studentesco, condotta da militanti del Msi, una folla assedia a lungo la federazione locale del Msi. Violenza politica. Destra- M.S.I.

15 febbraio 1971

A Roma, in una nota inviata al Vaticano, il governo italiano si rammarica che la divergenza di vedute sul divorzio non abbia potuto risolversi con il suo superamento di comune accordo e ribadisce "nuovamente l’importanza fondamentale che esso attribuisce ai Patti lateranensi come base dei rapporti fra la S. Sede e l’Italia". D.C. P.S.I. Vaticano

15 febbraio 1971

A Reggio Calabria, avviene la consueta repressione dei manifestanti e conseguenti scontri, nel corso dei quali rimane gravemente ferito uno studente da un candelotto lacrimogeno sparato ad altezza d'uomo dalla polizia. Repressione armata

15 febbraio 1971

A Desio, si svolge uno sciopero generale per solidarizzare con i lavoratori dell’Autobianchi, in agitazione da 4 mesi per la vertenza su cottimi, tempi di lavoro e salari. Movimento operaio

16 febbraio 1971

A Catanzaro, la giunta regionale di centrosinistra approva con 21 voti su 40 la legge che stabilisce il capoluogo di regione a Catanzaro.

16 febbraio 1971

A Roma, il raggruppamento Centri di controspionaggio del Sid stila una relazione avente per oggetto "l’attività dell’estrema destra extraparlamentare. Fronte nazionale, Associazione paracadutisti, Avanguardia nazionale". In essa, basandosi sulle informazioni fornite dalla fonte ‘Rodolfo’, dalla fonte ‘Issa’ (definita ‘fonte tecnica’) e ‘fonte certa’ non specificata, riferendosi alle voci circolate su un possibile colpo di Stato per la data del 13 febbraio 1971, scrive: "Dietro di esse però non vi sono volontà determinate e possibilità di realizzare il ‘colpo di Stato’ (golpe) mentre invece non si può escludere, come in precedenza riferito, che le voci possano riguardare l’eventualità di qualche azione dimostrativa tesa ad impressionare l’opinione pubblica, ma non tale da poter determinare un rovesciamento delle istituzioni democratiche che, invece, corrono seri pericoli sia per la massiccia pressione delle forze eversive di estrema sinistra sia per il cedimento di alcune correnti interne ai partiti di governo…". Si riporta poi la notizia fornita da Torino, da ‘Rodolfo’, secondo la quale si era svolta una riunione "nel corso della quale sarebbe stata esaminata l’opportunità di togliere la direzione del Fronte stesso a Junio Valerio Borghese, giudicato –appunto- in tale sede ‘arteriosclerotico ed incapace’. Nell’ambito dell’organizzazione il Borghese sarebbe mantenuto come ‘simbolo’, dati i suoi precedenti militari e combattentistici". In conclusione, la relazione afferma: "Allo stato dei fatti, le fonti citate non ritengono che il Fronte nazionale, pur rimanendo un organismo da osservare attentamente per il suo peculiare aspetto di movimento attivistico di estrema destra, debba destare particolare allarme per un’eversione per la quale, almeno sinora, non è preparato e non possiede i mezzi necessari dei quali è in affannosa ricerca". Controllo politico di Stato e informative. Destra- formazioni minori. Piani occulti

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