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12 gennaio 1971

A Milano, la Pretura penale assolve Giuseppe Bonora e Giorgio Eugenia, membri della commissione interna della Sit Siemens, denunciati da dirigenti e impiegati in relazione ad un corteo interno e poi colpiti dalla rappresaglia: il primo licenziato in tronco, il secondo sospeso. Repressione

12 gennaio 1971

A Reggio Calabria, nel corso di una sassaiola contro un treno che riporta a Padova un reparto Celere, è colpito al capo e muore l’agente di Ps Antonio Bellotti. Violenza politica- caduti

13 gennaio 1971

In Giordania, dopo la proclamazione di uno sciopero generale indetto dalla Unione sindacati operai, si raggiunge un accordo fra il primo ministro e i leader della resistenza.

13 gennaio 1971

A Palermo, 17 operai della Sicilfiat sono denunciati per blocco stradale, alla vigilia della lotta per il contratto. Altre 4 denunce sono state spiccate a Piombino, contro i lavoratori dell’Italsider Giancarlo Pietrini, Piero Mei, Antonio Vegni ed Elio Santucci. Repressione

13 gennaio 1971

A Iglesias, i minatori manifestano contro i piani di smantellamento delle miniere sarde. Movimento operaio

13 gennaio 1971

A Milano, la polizia interviene all’Iti Feltrinelli occupato dagli studenti. La situazione è tesa anche per la rimozione dall’incarico di due professori che hanno solidarizzato con gli studenti. Repressione armata

14 gennaio 1971

Sono rese pubbliche le conclusioni alle quali è pervenuta la Commissione parlamentare d’inchiesta sugli eventi dell’estate 1964. Mentre la relazione di maggioranza attribuisce al solo generale Giovanni De Lorenzo l’assunzione di iniziative anomale, ma non illecite, la relazione di minoranza rileva che "nel 1964 furono assunte, nell’ambito dell’Arma dei carabinieri e del Servizio di sicurezza, iniziative di assoluta gravità, di piena illegittimità, di rilevante pericolosità per le istituzioni del nostro paese. Tali iniziative hanno consentito di approntare meccanismi e strumenti idonei ad intervenire con l’uso della forza sui centri della vita politica, istituzionale, civile e sociale di tutto il paese". Piani occulti

14 gennaio 1971

A Pozzuoli, si svolge lo sciopero generale per l’occupazione. Movimento operaio

14 gennaio 1971

A Trento, militanti di destra incendiano la sede di Lotta continua e, in risposta, poco dopo viene incendiata la sede della Cisnal. Violenza politica

15 gennaio 1971

A Napoli, la fonte ‘Arrigo’ del Sid, operante nell’ambito della estrema destra, redige un rapporto sul conto di Delfo Zorzi: "La sua attività politica, nella nostra città, si riduce a contatti con elementi del centro Ordine nuovo e particolarmente alla propaganda e vendita di libri di ispirazione ideologica di estrema destra. Si può ritenere che egli svolga mansioni di collegamento per incarico della direzione nazionale di Ordine nuovo, in quanto domiciliato prevalentemente a Roma, pur essendo originario e residente a Marghera (Venezia) e studente a Napoli. Rientrato da qualche mese nel Msi, svolge anche qualche incarico per conto della direzione nazionale giovanile del movimento. Lo Zorzi, comunque, non risulta figura di prestigio né di primo piano nell’ambito di estrema destra". Controllo politico di Stato e informative. Destra- formazioni minori. Destra- M.S.I.

15 gennaio 1971

A Milano, la polizia irrompe all'Itis Feltrinelli rioccupato dagli studenti che, a loro volta, escono dai tetti e tentano di assediare la polizia. Durante gli scontri, la polizia spara candelotti di ferro ad altezza d'uomo. Il preside, dr. Nigro, effettua una serrata di tre giorni. E’ ripresa nel frattempo la lotta degli studenti delle professionali. Repressione armata

15 gennaio 1971

Sciopero nazionale dei portuali, con manifestazioni combattive in specie a Genova e Napoli. Scioperi e dimostrazioni sono in corso in tutto il paese in relazione alle vertenze integrative di gruppo. A Torino scioperano i lavoratori della Lancia e della Fiat per rispondere al decurtamento dei salari effettuato in conseguenza delle precedenti agitazioni; a Milano si riuniscono i consigli dei delegati fra i quali Borletti, Falck, Autobianchi, per rispondere unitariamente alle rappresaglie padronali. Ad Arzignano (Vicenza) i lavoratori della Pellizzari presidiano il municipio per chiedere il passaggio all’Iri dello stabilimento. Movimento operaio

15 gennaio 1971

In Val del Belice, si svolge una giornata di protesta per la rinascita; cortei si svolgono in tutti i paesi sinistrati. Movimenti contestativi

15 gennaio 1971

A Milano, in via Mancini, estremisti di destra feriscono nel corso di un’aggressione tre militanti del Pci. Violenza politica

16 gennaio 1971

A Reggio Calabria, muore a seguito delle ferite riportate l’agente di Ps Antonio Bellotti. Violenza politica- caduti

16 gennaio 1971

A Trento, due ordigni esplosivi danneggiano rispettivamente l’ingresso del Collegio universitario in corso Buonarroti, abituale ritrovo degli studenti di sinistra, e l’auto del sindacalista Giuseppe Mattei. Violenza politica

17 gennaio 1971

A Roma si svolge nella sede del Fronte nazionale, in viale XXI Aprile, una riunione alla quale prendono parte: Borghese, Orlandini, Rosa, Ciabatti, De Rosa, Adami Rook, Drago, Pinto, Bonvicini, Pecorella, Lo Vecchio, Micalizio, Pomar, Zanelli, De Felice Fabio e Alfredo, Nicoli, Frattini, De Jorio, De Marchi e Costantini. Borghese è duramente contestato e la sua leadership posta in discussione. Destra- formazioni minori

17 gennaio 1971

A Bari, è incendiata la sede dell’Unione marxisti leninisti. Violenza politica

17 gennaio 1971

Riprendono gli scioperi articolati nel settore della gomma e plastica, che porteranno al nuovo accordo sindacale a fine del mese. Movimento operaio- sindacati

18 gennaio 1971

A Milano, migliaia di studenti sfilano in solidarietà con i loro compagni del Feltrinelli. Movimenti contestativi

18 gennaio 1971

Nel carcere di Monza, protestano una sessantina di detenuti rifiutandosi di rientrare in cella, per chiedere la revisione del regolamento carcerario. Movimenti contestativi

19 gennaio 1971

Alla direzione nazionale della Democrazia cristiana, Ciriaco De Mita dice: "Noi non possiamo rifiutare l’offerta di disponibilità che oggi esiste nel Pci per una collaborazione dialettica". D.C. P.C.I.

19 gennaio 1971

A Trento, una pattuglia di polizia trova casualmente, depositato ai piedi del monumento antistante il Palazzo di giustizia, un ordigno predisposto ad esplodere nel corso di una manifestazione di protesta indetta per il giorno successivo da militanti di sinistra. Per questa mancata strage saranno successivamente incriminati i confidenti dei vari corpi di sicurezza e di polizia (Sid, Guardia di finanza, carabinieri, polizia) Zani e Widman, insieme al colonnello della Guardia di finanza Siragusa, al maresciallo della Guardia di finanza Sajia, al tenente colonnello dei carabinieri Michele Santoro e al commissario di Ps Saverio Molino. Tutti, infine, assolti. Violenza politica. Piani occulti

19 gennaio 1971

A Magenta (Milano), si apre il processo contro 8 militanti di sinistra che, insieme ad altri, hanno di fatto impedito lo svolgimento di una manifestazione missina il 30 maggio precedente. Repressione

19 gennaio 1971

A Roma, migliaia di coltivatori e mezzadri manifestano per sollecitare l’approvazione della nuova legge sui fitti, per iniziativa dell’Alleanza, Acli, Uci e cooperative agricole. Movimento contadino e bracciantile

19 gennaio 1971

A Treviso, un gruppo di detenuti che ha effettuato uno sciopero della fame, emette un comunicato che è pubblicato soltanto dal "Manifesto". Vi si legge che il carcere è uno "strumento brutale a carattere unicamente repressivo e terroristicamente punitivo. La cosiddetta rieducazione è una colossale mistificazione; in realtà, il detenuto sottoposto alla ‘terapia detentiva’ non fa altro che abituarsi e, completamente represso, regredisce in tutti i sensi". Movimenti contestativi

20 gennaio 1971

A Reggio Calabria, è arrestato Giuseppe Liconti, sospettato insieme ad altri giovani di aver partecipato ai tafferugli nel corso dei quali era stato ucciso, con una sassata, l’agente di Ps Antonino Bellotti. Repressione armata

21 gennaio 1971

A Trento, il comandante del locale centro di controspionaggio, maggiore Angelo Pignatelli, redige un rapporto avente per oggetto ‘attività di movimenti estremisti di destra’. In esso, si afferma che la bomba collocata al monumento al partigiano è opera di Lotta continua e che "l’attentato tendeva a creare vittime ed è un caso che non si siano avute; è quasi da escludere –prosegue Pignatelli- che abbiano potuto operare elementi di destra, in quanto tutti i principali esponenti erano stati sottoposti lo stesso giorno ad interrogatori da parte dei Carabinieri e quindi avrebbero dovuto ragionevolmente ritenere di essere oggetto di controllo degli organi di polizia. Secondo Gimo, il noto Italo Saugo la sera del 18 ha manifestato la stessa tensione che la fonte aveva rivelato nell’imminenza di una trasmissione della nota emittente clandestina…; nell’ambito della destra secondo fonte Avorio oltre agli appartenenti al gruppo che ha operato il 17 gennaio non sono disponibili in sede locale altri elementi, ed i primi sono costretti ad una inattività forzata perché si ritengono controllati. Lotta continua, nell’ipotesi che si sia inserita subdolamente nella catena degli attentati, si asterrà da nuove azioni non appena si renderà conto che il gioco è stato scoperto". Il confidente Avorio indica anche che i fratelli Cecchin hanno occultato, nei pressi di una casa colonica di loro proprietà, 50 chili di esplosivo rubato nei cantieri, detonatori e 4 fucili mod.91. L’esplosivo doveva servire per fare attentati contro la facoltà di Sociologia di Trento, la Questura e il Tribunale. Il rapporto, però, non sarà mai inviato alla magistratura, ufficialmente "per non bruciare la fonte". Controllo politico di Stato e informative. Violenza politica. Piani occulti

21 gennaio 1971

Il segretario nazionale del Pci, Luigi Longo, in occasione del 50° anniversario della fondazione del partito, in un articolo pubblicato sulla "Pravda" auspica la formazione di "nuovi equilibri politici in Italia" e afferma che "pur essendo un partito di opposizione, siamo un partito di governo, nel senso che pesiamo in modo più o meno grande su tutte le questioni che interessano le masse". P.C.I.

21 gennaio 1971

Il ministro degli Esteri, Aldo Moro, riferendo sui rapporti con la Jugoslavia, afferma il "pieno riconoscimento dell’indipendenza e delle rispettive sovranità e il rispetto più leale dei trattati e degli accordi in vigore e dell’assetto territoriale che ne deriva". D.C.

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