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7-9 marzo 1975

A Milano, si tiene un convegno del Psi sul tema dell’ordine pubblico, introdotto con una relazione di Balzamo, mentre quella conclusiva è svolta da De Martino. Si rifiuta il fermo di polizia e si polemizza con la Dc, indicando strade alternative nella lotta alla mafia e la sindacalizzazione della polizia. Secondo Zagari, autore di un’interrogazione al ministro degli Interni Gui, il fermo di polizia "poteva servire forse in una società agricola dove la polizia conosceva il vivaio dei delinquenti, non nell’attuale società dove il delinquente si perde nell’anonimato", dal che deriva che questa misura "è inadeguata e non bisogna mitizzarla". P.S.I. Repressione armata

8 marzo 1975

A Roma, a Palazzo Chigi, si svolge una riunione presieduta da Aldo Moro, alla quale partecipano il vicepresidente del Consiglio Ugo La Malfa, il guardasigilli Oronzo Reale, il capo di Gabinetto della presidenza del Consiglio Manzari, l’ambasciatore in Vaticano Gianfranco Pompei sul tema della revisione del Concordato. D.C. Vaticano

8 marzo 1975

A Roma, Walter Beneforti, ex commissario di Ps e confidente del Sid, in sede giudiziaria dichiara: "Ai tempi in cui eravamo amici, Ponzi mi aveva confidato di aver lavorato per conto di Pisano nella campagna contro Mancini. Mi disse che le informazioni di Candido erano in maggior parte opera sua. Raccoglieva dati introducendo uomini nelle segreterie politiche attraverso le intercettazioni telefoniche…" Piani occulti

8 marzo 1975

Il quotidiano comunista "L’Unità" riporta, in un articolo dedicato alla sentenza emessa dal Tribunale di Trieste a carico di Carlo Cicuttini e Vincenzo Vinciguerra per il dirottamento aereo di Ronchi dei Legionari, l’affermazione fatta dal pubblico ministero Alessandro Brenci: "Le implicazioni politiche di questo fatto non ci riguardano". Violenza politica. Repressione

8 marzo 1975

Una ‘giornata della donna’ non rituale si svolge in diverse città italiane. A Milano, le femministe sfilano in corteo fino alla palazzina Liberty dove si tengono canti, spettacoli e dibattiti per tutta la serata. A Torino, oltre alla manifestazione, si fa spettacolo alle case occupate della Falchera. Anche a Venezia, Pisa, Roma, Napoli si svolgono simili iniziative. Movimenti contestativi

9 marzo 1975

A Napoli, le forze di polizia caricano i militanti di Lotta continua che contestano un comizio indetto dal Msi. Repressione armata

10 marzo 1975

A Cornaredo (Milano), le operaie sospese dell’Alemagna rientrano in fabbrica, non accettando il provvedimento. Nei giorni scorsi, hanno tenuto un’assemblea aperta ai partiti e alla stampa per spiegare le loro ragioni. Movimento operaio

10 marzo 1975

A Napoli, nel quartiere San Giovanni gruppi di militanti di sinistra che impediscono, occupando la piazza, lo svolgimento di una manifestazione missina, sono caricati dalla polizia ma rispondono e tentano di assaltare la sede missina: 17 sono arrestati e fra essi Claudio Manfra, accusato di tentato omicidio, gli altri per ‘manifestazione sediziosa’ e ‘resistenza’. Violenza politica. Repressione armata

10 marzo 1975

A Napoli, mentre è scarcerato l’ultimo arrestato per le occupazioni di case a Secondigliano, inizia un’altra occupazione a Casalatore. Anche a Roma è iniziata una nuova occupazione di sfitti, nel quartiere Flaminio. Movimenti contestativi

10-17 marzo 1975

Si svolge una settimana di lotta dei braccianti, con 24 ore di sciopero articolate a livello regionale ed il coinvolgimento, in diverse zone, anche di edili, alimentaristi, chimici e metallurgici. Movimento contadino e bracciantile. Movimento operaio

11 marzo 1975

Il generale Vito Miceli, interrogato dal procuratore della repubblica di Roma Elio Siotto e dal giudice istruttore Filippo Fiore, rileva l’esistenza di una struttura occulta all’interno del Sid e chiede di essere sciolto dal vincolo del segreto di Stato per rendere noti, fra l’altro, i nomi dei politici con i quali era in contatto per "la politica di sicurezza nazionale". Strutture clandestine e semiclandestine

11 marzo 1975

Il giudice Frascherelli e il sostituto procuratore Viola interrogano, in qualità di imputato, il dirigente missino Servello. Destra- M.S.I.

11 marzo 1975

A Napoli, muore per l’esplosione dell’ordigno che stava confezionando il nappista Vitaliano Principe, mentre rimane gravemente ferito il suo compagno Alfredo Papale. Violenza politica- caduti

11 marzo 1975

A Milano, con la presenza di 2.000 agenti, si svolge all’Odeon il convegno "Sì al sindacato di polizia", con Franco Fedeli e l’ex questore Fossati. L’intervento che catalizza maggiore attenzione è quello del commissario Ravenna, sospeso dall’incarico causa la sua attività a favore della sindacalizzazione, che comunica di aver ricevuto la notifica di un nuovo provvedimento repressivo ed afferma "La polizia ha saputo dare ai lavoratori solo piombo". Repressione armata

12 marzo 1975

A New York, il Consiglio di sicurezza dell’Onu approva una risoluzione che prevede la ripresa dei negoziati fra le comunità turco- cipriota e greco- cipriota per una soluzione del conflitto.

12 marzo 1975

Eugenio Cefis presenta le dimissioni da presidente della Montedison che sono, però, respinte.

12 marzo 1975

In un rapporto giudiziario della Questura di Siracusa si rileva che Adolfo Fiorenzi, collegato con Ronald Stark, ha avuto contatti con gli organizzatori del sequestro di Graziano Verzotto. Controllo politico di Stato e informative. Stati Uniti- Italia

12 marzo 1975

In Lazio, si svolge lo sciopero generale a sostegno della vertenza regionale, con corteo a Roma. Movimento operaio

13 marzo 1975

A Milano, è gravemente ferito a sprangate il giovanissimo militante missino Sergio Ramelli da un gruppo di avversari politici. Violenza politica

13 marzo 1975

A Milano, in occasione di una giornata di sciopero in zona Sempione, i sospesi della Magneti Marelli entrano in fabbrica. All’Agusta di Varese si tiene assemblea aperta contro i licenziamenti e il pesante clima repressivo. A Torino, manifestano le fabbriche occupate. Movimento operaio

13 marzo 1975

A Roma, la polizia carica gli studenti del Visconti, che tengono un’assemblea all’aperto davanti alla scuola, in conseguenza del divieto del preside di utilizzare i locali. Repressione armata

13 marzo 1975

Alla caserma Mazzoni di Bologna, sono arrestati e incarcerati a Peschiera due soldati, Pierandrea Venezian e Alberto Mastrocesare, in relazione ad un volantinaggio qualificato come ‘adunata sediziosa’ e ‘diffamazione’. Repressione armata

13 marzo 1975

A Roma è sequestrato, presumibilmente dalla banda di Albert Bergamelli, il gioielliere Gianni Bulgari, che sarà rilasciato dietro il pagamento di un riscatto miliardario.

13 marzo 1975

Guido Cappelloni firma, per conto del Pci, la ricevuta della somma di l milione di dollari, consegnata dal Kgb al partito. P.C.I.

13 marzo 1975

In un’intervista al settimanale "Panorama", apparsa sotto il titolo "Dracme per il Msi", Kostas Plevris rivela i rapporti intrattenuti con i dirigenti del Movimento sociale italiano. Alla domanda: "Può fare i nomi e i cognomi dei fascisti italiani che sono venuti da lei qui in Grecia?", risponde:" I deputati del Msi Pino Rauti, Pino Romualdi, Giulio Caradonna, Pietro Cerullo e Franco Maria Servello. Poi è venuto molto spesso anche Giulio Maceratini, membro della direzione nazionale del Msi e Massimo Anderson, deputato regionale dello stesso partito". "Cosa volevano?" :"Moltissime cose, ma soprattutto aiuti economici e armi". Plevris ricorda come "non pochi fascisti italiani che ho incontrato mi hanno portato lettere di presentazione o di raccomandazione firmate dal segretario del Msi, Giorgio Almirante". E prosegue citando Franco Maria Servello: "Si presentò da me nel giugno 1968. Dopo avermi consegnato una lettera di Almirante, che naturalmente conservo nel mio archivio, chiese un finanziamento di tre milioni di dracme, pari a circa 75 milioni di lire...".Plevris ricorda ancora come esponenti del Msi abbiano creato attività commerciali in Grecia con l’assenso del governo militare: "Una delle più note e fiorenti è quella di Giulio Maceratini. E’ una fabbrica di ceramiche e la sua sede commerciale è proprio nel centro di Atene. Ufficialmente è intestata a una signora greca con la quale ricordo di aver pranzato più volte a Turcolimano, la zona turistica del Pireo". Dopo aver fatto la distinzione fra "fascisti" e "missini" definendo i secondi dei "buffoni", Plevris rivela i suoi contatti con Elio Massagrande e Clemente Graziani di cui tesse gli elogi e ricorda di essere stato sostituito dal governo militare nei rapporti con gli italiani su pressione del Msi nel 1969 dopo un’intervista concessa al settimanale "Il Borghese". E prosegue raccontando che al suo posto subentrò direttamente il Kyp, cioè il servizio segreto greco. "Prima di tutto il Kyp creò una sezione speciale dotata di mezzi economici particolarmente consistenti e di uomini che conoscevano a fondo le cose italiane. Poi, per evitare il rischio di essere scoperti e accusati di tramare ai danni dell’Italia, i capi del Kyp mascherarono la sezione dietro la facciata innocua di una scuola guida che aveva gli uffici nel centro di Atene, a pochi passi dal palazzo del governo. Infine la sezione ingaggiò direttamente dieci agenti italiani scelti tra le file dei fascisti. E io di questi agenti possiedo l’elenco completo". Plevris rifiuta di fare i nomi, ma aggiunge: "Posso dire soltanto che uno di essi è attualmente in prigione in Italia perché coinvolto nella strage di piazza Fontana". Destra- M.S.I.

14 marzo 1975

E’ stato raggiunto un accordo per l’aggancio di pensioni e salari a partire dal gennaio 1976: il punto di contingenza, con diverse tappe, dovrebbe arrivare all’80%. Movimento operaio- sindacati. D.C.

14 marzo 1975

A Venaria (Torino), è occupata dai lavoratori la Calcerano, una fabbrica che produce cuscinetti a sfera. Movimento operaio

15 marzo 1975

A Milano, la magistratura spicca i mandati di cattura a carico dei dirigenti dell’Ente minerario siciliano Renna, Giordano e Verzotto accusati di essersi impadroniti di cospicua parte degli interessi sui depositi dell’Ente presso le banche di Michele Sindona.

15 marzo 1975

Nel torinese, la polizia sgombera due fabbriche, la Cmc di Nichelino e la Riber di Beinasco, produttrici rispettivamente di apparecchiature automatiche e materiale di carpenteria, entrambe occupate dai lavoratori contro i licenziamenti. Repressione armata

15 marzo 1975

A Pavia, i lavoratori occupano la Korting, che vuole licenziare 960 dipendenti. Movimento operaio

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