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9 aprile 1975

Roberto Martinelli, sul quotidiano "Il Corriere della sera", commenta la sentenza di Arezzo (vedi nota dell’8 aprile 1975) scrivendo: "Il deposito di questa sentenza ha chiuso un altro capitolo della vicenda. Ma la storia non è chiusa, perché deve celebrarsi ancora il processo di appello e poi ancora la Cassazione dovrà dire l’ultima parola. Il verdetto definitivo insomma è ancora lontano e quando quel traguardo sarà raggiunto, la giustizia si troverà con le mani legate. I reati risalgono ormai a molti anni fa e la prescrizione è alle porte. Come lama di una mannaia essa farà cadere nel nulla questo processo, cancellando colpe e restituendo a tutti la verginità perduta. Gli atti finiranno in archivio, a testimonianza di una vicenda emblematica non meno scandalosa di tante altre che, al pari di essa, sono state travolte dalla sabbia dei ritardi e degli affossamenti". D.C. P.S.I. Destra- M.S.I.

9 aprile 1975

A Torino, si svolge uno sciopero provinciale a difesa dell’occupazione. Nel corso della manifestazione, gli occupanti della Falchera occupano il Comune issando striscioni e bandiere alle finestre. Movimento operaio. Movimenti contestativi

9 aprile 1975

A Milano, il Comune ha requisito un migliaio di alloggi che saranno assegnati in gran parte ad occupanti di case. Si organizza una nuova occupazione al quartiere Magenta e manifestano gli inquilini dello Iacp che stanno autoriducendo le spese. Movimenti contestativi

9 aprile 1975

A Roma, per il lancio di una bottiglia incendiaria contro la sezione Psi in via Spontini, sono arrestati 2 estremisti di destra. Violenza politica. Repressione armata

10 aprile 1975

Assume l’incarico di comandante delle Forze terrestri alleate del Sud Europa il generale Ettore Brancato, che subentra al generale Mario Galateri di Genola.

10 aprile 1975

Nel corso di una seduta della Commissione parlamentare inquirente, dedicata allo scandalo dei petroli, l’onorevole Codacci Pisanelli afferma: "Non possiamo sindacare l’opera dei ministri quando si tratta di decreti legge o di decreti ministeriali". Il comunista Ugo Spagnoli, vice presidente della Commissione commenta: "Se questo divieto ci fosse, i ministri verrebbero dichiarati sacri ed inviolabili come sovrani medievali e noi blasfemi passibili di squartamento o di pena capitale". D.C. P.C.I.

10 aprile 1975

A Milano, inizia il processo per l’omicidio dell’agente di polizia Antonio Marino. L’accusa a carico degli imputati è stata derubricata da strage ad omicidio volontario. Gli imputati sono 41, manca la parte civile tacitata dal Msi-Dn con il pagamento di 22 milioni e la promessa di altri 20 che, però, non saranno mai pagati. Fra gli altri, sono chiamati alla sbarra Maurizio Murelli, Vittorio Loi, Nico Azzi, Mauro Marzorati, Ferdinando Caggiano, Cesare Ferri e Mario Di Giovanni. Destra- M.S.I. Violenza politica- caduti. Piani occulti

10 aprile 1975

A San Giorgio Cremano (Napoli), le forze di polizia intervengono contro la popolazione di un quartiere con case occupate, provocando numerosi feriti e procedendo a 3 arresti. Repressione armata

10 aprile 1975

A Piacenza, i lavoratori occupano la ‘Paola’, fabbrica di bambole che ha licenziato 12 lavoratori su 70. Movimento operaio

10 aprile 1975

A Roma, le forze di sinistra manifestano per il Vietnam con Phan Thi, una rappresentante del Grp. Stati Uniti- Italia

11 aprile 1975

"L’Unità" pubblica una smentita di Giuseppe Saragat alle rivelazioni di "Observer" sulla ‘strategia della tensione’ del dicembre 1969, sostenendo che quell’articolo era stato "scritto nella libreria Feltrinelli di via del Babuino a Roma. E questo spiega tutto". Stragi- Piazza Fontana

12 aprile 1975

A Incisa Valdarno (Firenze), è compiuto un attentato con finalità stragista, sul tratto ferroviario, che fallisce per mera casualità. Violenza politica. Piani occulti

12 aprile 1975

A Firenze, è depositata la sentenza istruttoria a carico di Mario Tuti per il duplice omicidio di Empoli. Violenza politica- caduti. Repressione

12-13 aprile 1975

A Napoli, al Maschio Angioino, tiene convegno Magistratura democratica con una introduzione del segretario nazionale Marco Ramat, sul pacchetto dell’ordine pubblico che nel dibattito è definito ‘liberticida’. Gabriele Cerminara, pretore romano, interviene sulla criminalizzazione delle lotte sociali attuata mediante il sistema penale e sottolinea la pericolosità delle nuove norme. Intervengono i sindacalisti Giorgio Benvenuto per la Flm e Bruno Storti per le Confederazioni. Repressione armata. Movimento operaio- sindacati

13 aprile 1975

Il periodico "L’Espresso" pubblica una dichiarazione del generale Vito Miceli sui suoi rapporti con Giuseppe Saragat: "Dopo aver assunto il comando del Sid ebbi un primo colloquio col presidente, parlammo dei problemi della sicurezza dello Stato". Saragat smentisce: "Non ho mai conosciuto il generale Miceli".

13 aprile 1975

Dario Fo vince la causa per l’utilizzo della palazzina Liberty a Milano, occupata da un anno e mezzo e che precedentemente era stata fatta decadere. L’iniziativa di sfrattare Fo e il collettivo ‘La Comune’ dalla palazzina era stata presa dal consigliere democristiano Massimo De Carolis. D.C.

14 aprile 1975

A Milano, è sequestrato da militanti di Autonomia operaia Carlo Saronio, che muore per la forte dose di cloroformio impiegata per stordirlo. Violenza politica- caduti

14 aprile 1975

A Napoli, è occupata la Moccia, dopo 60 licenziamenti. A Genova, è picchettata per tutto il giorno piazza De Ferrari contro lo smantellamento della Filatura Biella dai lavoratori dello stabilimento, ai quali si aggiungono altri dalle fabbriche della Val Polcevera (Seport, Cap, Culmv, Cmi, Asgen) "perché la valle non diventi un cimitero di fabbriche". A Torino, continua la resistenza operaia contro la ristrutturazione alla Fiat, attuata mediante aumento dei ritmi, trasferimenti, sospensioni per ore improduttive ecc. Movimento operaio

15 aprile 1975

Con una nota relativa ai rapporti con la Jugoslavia, il governo italiano riafferma il suo "vitale interesse al mantenimento dell’integrità e dell’unità della Jugoslavia e il suo rispetto per la linea di demarcazione fissata dal memorandum di Londra". D.C.

15 aprile 1975

A Basiglio (Milano), la giunta comunale approva il piano per la costruzione del complesso edilizio ‘Milano 3’, per la parte relativa al suo territorio, da parte di Silvio Berlusconi.

15 aprile 1975

A Lavello (Potenza), in conseguenza della denuncia presentata dal vescovo contro don Marco Bisceglia ed i parrocchiani che non hanno accettato la sospensione punitiva del parroco, i carabinieri irrompono nella sacrestia e sfondano la porta del campanile in cerca del parroco disobbediente, ma non lo trovano. Alle porte del tempio è scritto ‘Chiesa occupata’. Repressione armata

15 aprile 1975

A Lecce, la polizia sgombera 22 famiglie occupanti da uno stabile sfitto. A Roma, manifestano gli occupanti di case, quelli nuovi di Ostia, Casalbruciato e Magliana insieme a quelli sgomberati, rivendicando requisizioni e assegnazioni. Il sindacato inquilini Sunia, legato alla Cgil ed al Pci, intervenendo alla Camera del lavoro di Milano, invoca il "ripristino dell’ordine" contro le occupazioni di case. Repressione armata. P.C.I.

16 aprile 1975

Alla Camera dei deputati, Mariano Rumor chiede che sia approvata la ratifica del Trattato di non proliferazione nucleare, affermando che esiste "un’organica relazione fra la nostra adesione al trattato contro la proliferazione e la nostra appartenenza all’Alleanza atlantica". La ratifica è approvata. D.C.

16 aprile 1975

A Roma, si svolgono i consigli generali di Cgil-Cisl-Uil aperti da Bruno Storti che conferma lo sciopero generale per il 22, giudica positivamente i risultati della vertenza generale, avvertendo che questi non bastano ed occorre battersi per una "inversione di tendenza" nella politica economica, per la difesa dell’occupazione, e per perseguire un progetto di "unità organica" tra le forze sindacali. Movimento operaio- sindacati

16 aprile 1975

A Milano, nel corso di tafferugli, il militante di destra Antonio Braggion spara contro un gruppo di aderenti al movimento studentesco che avevano circondato l’auto nella quale si trovava, uccidendo il 17enne Claudio Varalli. Violenza politica- caduti

16 aprile 1975

A Roma, il nucleo speciale del generale Dalla Chiesa si presenta all’abitazione dell’avvocato Edoardo Di Giovanni, difensore di Giovanbattista Lazagna, con una comunicazione giudiziaria per ‘partecipazione ad associazione sovversiva’ e ‘banda armata’. Repressione armata

16 aprile 1975

A Roma, una manifestazione contro la insufficienza della segnaletica, che blocca il traffico su alcune strade, è caricata dalla polizia. Repressione armata

16 aprile 1975

Il Sid segnala in una nota che, nel luglio del 1974, la Lega degli stati arabi "avrebbe inteso finanziare con 10mila dollari la costituzione in Bologna di una associazione per l’amicizia italo- araba, ma nulla di probante è stato acquisito in merito. Risulta invece che elementi di destra capeggiati dal noto Mutti Claudio fondarono il 30 gennaio 1974 a Ferrara l’associazione Italia- Libia". Controllo politico di Stato e informative

16-17 aprile 1975

La Flm di Torino aderisce alla lotta contro il cumulo dei redditi dando l’indicazione di presentare denunce separate e non pagare la cosiddetta ‘tassa sul matrimonio’. A Milano si svolge un’assemblea provinciale dei cdf che hanno lanciato la stessa parola d’ordine, come decine e centinaia di altri in tutta Italia. L’obiettivo appare lontano, dopo che il ministro La Malfa ha minacciato le dimissioni, e anche la Dc non intende recedere dalla sue posizioni. Movimento operaio- sindacati

17 aprile 1975

In molte città si svolgono manifestazioni di protesta per l’uccisione di Claudio Varalli. A Milano, dove la manifestazione è repressa dalla polizia con ampio uso di armi da fuoco, l’insegnante Giannino Zibecchi di 27 anni è ucciso da un camion dei carabinieri guidato dal milite Sergio Chiairieri, salito sul marciapiede per caricare i partecipanti. A margine della manifestazione, è incendiata una sede del Msi, ferito il consigliere provinciale di questo partito, Cesare Biglia, e aggredito il sindacalista della Cisnal, Rodolfo Mersi. In alcune fabbriche si svolgono simboliche fermate. Repressione armata- caduti. Violenza politica

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