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22 marzo 1975

Alla riunione della Gran Loggia, così come deciso, l’avvocato Giuffrida accusa il Gran maestro Lino Salvini di avere incassato a nome della Massoneria mezzo miliardo di lire e di aver tenuto la somma per sé. Con un accordo fra Licio Gelli e Lino Salvini, la questione viene appianata e l’assemblea vota una mozione di rinnovata fiducia al Gran maestro. Strutture clandestine e semiclandestine

22 marzo 1975

Il sostituto procuratore della repubblica Guido Viola deposita la sua requisitoria sui Gap e la morte di Giangiacomo Feltrinelli. Su 116 imputati chiede il rinvio a giudizio di 45 fra i quali Italo Saugo, Augusto Viel, Giuseppe Saba, Marco Pisetta, Giovanbattista Lazagna. Sinistra- formazioni minori. Repressione

22 marzo 1975

A Firenze, i Cristiani per il socialismo tengono convegno sull’interruzione della gravidanza. Movimenti contestativi

22 marzo 1975

A Brescia, i lavoratori della Samo occupano la sede del Comune e della Provincia per difendere il posto di lavoro. E’ ventilato il rilevamento dell’azienda da parte della Gepi. Movimento operaio

23 marzo 1975

In occasione della domenica delle palme, il Papa riceve in udienza i militanti di ‘Comunione e liberazione’ prodigando riconoscimenti per i loro meriti e l’attività svolta. Vaticano

23 marzo 1975

Si svolge, a Genova, un convegno al quale prendono parte Edgardo Sogno, il consigliere comunale liberale Franco Baffigi, il segretario nazionale della Gioventù liberale Gian Nicola Amoretti.

23 marzo 1975

Oddo Biasini è eletto segretario del Pri, Ugo La Malfa presidente.

24 marzo 1975

Al congresso nazionale del Pci, in corso a Genova, interviene il segretario del Partito socialista cileno, Altamirano, che afferma: "Sarà decisiva la lotta armata". Enrico Berlinguer conclude il congresso esponendo dure critiche ad Amintore Fanfani, accusato di incapacità politica, di antiche simpatie per Salazar e definendo la sua linea "sciagurata"; consolidando la via del ‘compromesso storico’, che ha interamente sostituito quella ‘italiana al socialismo’; prendendo le distanze dalla sinistra portoghese poiché a suo avviso occorreva colpire la dittatura, ma non la Dc; sostenendo infine che i comunisti italiani danno e daranno piena cittadinanza a tutte le forze di sinistra, centro e destra "che non siano colpevoli di atti di sovvertimento aperto contro le istituzioni democratiche".

24 marzo 1975

Si conclude la resistenza operaia alla Riber di Beinasco (Torino) con un accordo sindacale che accetta 28 licenziamenti e 8 trasferimenti. Nella stessa zona, è stato proclamato sciopero ad oltranza alla Savara, che ha garantito l’occupazione solo fino a giugno, alla Furlan, che otterrà analoga garanzia sino a fine anno, a Indesit e Ulma fino all’estate. In Valdossola, un’assemblea operaia alla Sir Rumianca decide di intraprendere una dura resistenza contro il ventilato smantellamento. Movimento operaio

25 marzo 1975

Su "Op", Mino Pecorelli rivela che "l’Opinione Pubblica", periodico fondato dal generale Francesco Nardella, sotto inchiesta per la ‘Rosa dei Venti’, era collegato alla massoneria di Palazzo Giustiniani e diretto da Giovanni Francesco Alliata di Montereale, "il principe nero nr. 2…" Strutture clandestine e semiclandestine

25 marzo 1975

Ronald Stark è trasferito dal carcere di Modena a quello di Pisa. Stati Uniti- Italia

25 marzo 1975

Scioperano per 24 ore i braccianti ed il pubblico impiego per la unificazione del punto di contingenza. A Milano, si svolge un attivo dei delegati sindacali al Palalido, affollato e combattivo. A Villafranca (Verona), paese tradizionalmente ‘bianco’ si svolge uno sciopero di 3 ore per l’occupazione. Movimento operaio

26 marzo 1975

Il governo riformula e approva il pacchetto sull’ordine pubblico conosciuto come ‘legge Reale’ dal nome del suo presentatore. La nuova legge nega la libertà provvisoria nei casi in cui è obbligatoria la emissione del mandato di cattura, vanificando così la c.d. ‘legge Valpreda’, estende il fermo di polizia giudiziaria al di fuori dei casi di flagranza, se vi è sospetto di fuga e la sussistenza di ‘sufficienti indizi’ di un delitto punito con pena non inferiore ai 6 anni, amplia la ‘legge Scelba’ sulla repressione dei movimenti di destra e la normativa antimafia, prevede la identificazione e perquisizione di ‘persone sospette’ presso edifici pubblici o impianti di comunicazione e trasporto, la espulsione degli stranieri non in grado di dimostrare la ‘sufficienza e liceità delle fonti del loro sostentamento’, aumenta le pene per ‘resistenza’ alle forze di polizia, afferma la competenza delle Corti d’appello per reati commessi da appartenenti alle forze dell’ordine. Sul nuovo ‘pacchetto’ voluto dalla Dc, il Psi, pur abbandonando la opposizione intransigente, mantiene tuttavia il diniego sulla normativa che prevede perquisizioni e l’arresto obbligatorio per i reati di cosiddetta violenza e resistenza alla forza pubblica. La commissione Giustizia, in sede legislativa, ha intanto approvato il disegno parallelo sul controllo delle armi, che introduce una sostanziale parificazione fra armi proprie e improprie. Repressione armata. D.C. P.S.I.

26 marzo 1975

A Roma, il comitato centrale del Pci elegge la segreteria nazionale del partito, che risulta composta da Enrico Berlinguer, Paolo Bufalini, Gianni Cervetti, Gerardo Chiaromonte, Giorgio Napolitano, Giancarlo Pajetta, Ugo Pecchioli, Piero Pieralli e Renzo Trivelli. P.C.I.

26 marzo 1975

I parlamentari La Marca, Mancuso e Vitali presentano un interrogazione parlamentare ai ministri delle Partecipazioni statali, degli Interni e del Lavoro per denunciare "il pesante clima di tensione esistente attorno al complesso di Gela" e chiede "se, alla luce dei fatti sopra riportati, i ministri non ritengono di dover intervenire con un’azione concertata per rompere l’intreccio sviluppatosi, all’ombra del rigoglioso bosco degli appalti Anic, tra alcuni tecnici dello stabilimento petrolchimico, le imprese appaltatrici, il Commissariato di Pubblica sicurezza e lo stesso Ispettorato provinciale del lavoro..."

26 marzo 1975

A Milano, muore Mario Romani.

26 marzo 1975

Ad Ancona, si svolge lo sciopero provinciale per l’occupazione. A Roma, i lavoratori della Voxon strappano dopo una lunga lotta la garanzia del mantenimento dei posti di lavoro per 3 anni. Anche la Fatme ha ritirato temporaneamente la cassa integrazione. Movimento operaio

26 marzo 1975

A Zurigo, è arrestata Petra Krause, accusata dalla polizia italiana di aver preso parte ad un attentato nappista contro la Face Standard il 16 ottobre 1974. Violenza politica. Repressione armata

27 marzo 1975

Henry Kissinger, nel corso di una conferenza stampa, afferma di essere "inquieto per l’evoluzione degli avvenimenti in Portogallo" temendo che "il processo democratico possa diventare una burla e che acquistino una posizione dominante quei partiti i cui interessi non riteniamo amichevoli nei confronti degli Usa". Stati Uniti

27 marzo 1975

Sulla rivista’ "Panorama", Roberto Fabiani, nell’articolo intitolato "Coltelli in loggia", scrive che all’interno del Grande oriente d’Italia sono due "i gruppi che si fronteggiano...il primo e più numeroso è stretto intorno Lino Salvini, Gran maestro in carica dal marzo ‘71. Il secondo invece fa capo a Licio Gelli, pistoiese, segretario organizzativo della loggia ’Propaganda 2’ (è una loggia particolare, dove vengono iscritti tutti i fratelli la cui appartenenza alla Massoneria deve restare segreta: è forte di 2.700 persone), industriale, consigliere economico dell’ambasciata argentina..." Strutture clandestine e semiclandestine

27 marzo 1975

Il giudice istruttore Filippo Fiore firma un’ordinanza nella quale scrive: "Relativamente alla organizzazione occulta più volte richiamata da Spiazzi, basterà osservare che nessun elemento è stato raccolto perché se ne debba riconoscere l’esistenza ovvero possa identificarsi con organismi operanti all’interno del Sid o comunque creati o diretti da Miceli". Strutture clandestine e semiclandestine

27 marzo 1975

A Torre di Mosto (Venezia), la polizia carica un picchetto operaio che intendeva impedire il trasferimento degli impianti della smobilitanda fabbrica Ikebana, e arresta sul posto Giuseppe Buratto della Filca-Cisl. Repressione armata

27 marzo 1975

Si è raggiunto un positivo accordo alla Cmc di Nichelino (Torino) sui livelli occupazionali, dopo 40 giorni di presidio della fabbrica da parte dei lavoratori. In questi giorni si svolgono diversi scioperi per la difesa del posto di lavoro: in Val di Lanzo, alla Indesit di None, alla Cimat, dove gli operai fanno il blocco dei cancelli, alla Corona, dove i lavoratori si sono costituiti in assemblea permanente, mentre è stata occupata la Refit Ilfen. Movimento operaio

27 marzo 1975

A Roma, il gioielliere Francesco Rosi è accoltellato da militanti di sinistra, dopo che aveva protestato per le scritte che imbrattavano il suo negozio. Violenza politica

28 marzo 1975

A Lisbona, l’ambasciatore americano Frank Carlucci consegna al presidente Costa Gomes un messaggio del governo Usa contenente uno "speciale ammonimento" circa le posizioni dei partiti di sinistra, considerate "atto di inimicizia nei confronti degli Stati uniti". Stati Uniti

28 marzo 1975

Si riuniscono a Lione (Francia) delegati della destra italiana, spagnola e francese. Presenti: Francesco Donini, Cristopher Dolbeau di ‘Peuple et nation’, il croato Dane Serac.

28 marzo 1975

Il giudice istruttore di Modena Giorgio Orlandini, su parere conforme del sostituto procuratore della repubblica Luigi Albano, proscioglie i dirigenti della Mgm arrestati su ordine di Luciano Violante perché ‘il fatto non sussiste’.

28 marzo 1975

Ad Arcole (Verona), i carabinieri caricano un picchetto di operaie tessili alla Gubbiotti, in sciopero contro i licenziamenti, ed arrestano 3 lavoratrici, che saranno scarcerate dopo 2 giorni. Repressione armata

28 marzo 1975

A Milazzo (Messina), i lavoratori occupano la Metallurgica sicula e si costituiscono in assemblea permanente contro i ventilati licenziamenti. A Torino, scioperano i lavoratori della Ceat contro i licenziamenti e le sospensioni, mentre presidiano la fabbrica quelli della Ptp di Tortona (Alessandria). A Bergamo, manifestano recandosi in corteo al municipio di Ponte San Pietro gli operai della Philco, issandovi bandiere rosse, dopo la minaccia di 165 licenziamenti. A Monterotondo (Roma) cominciano un presidio permanente, sempre per la difesa del posto di lavoro, le lavoratrici delle Ceramiche D’Agostino. Movimento operaio

28 marzo 1975

A Napoli, manifestano gli occupanti di case sfitte. Si sono verificate nuove occupazioni un po’ ovunque, fra l’altro a Milano, al quartiere Villapizzone. Nonostante la apparente difficoltà dell’obiettivo, parziali requisizioni di alloggi sfitti si sono ottenute fra l’altro a Torino e a Potenza. Movimenti contestativi

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