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23 aprile 1975

"Il Giorno" di Milano riporta le dichiarazioni rese dal sostituto procuratore romano Vittorio Occorsio al "Giornale d’Italia" qualche giorno prima: "La favola dell’istruttoria a senso unico, diretta a colpire un solo settore politico, con vittime predestinate, è un falso creato da chi ha interesse a confondere le idee sugli attentati del 12 dicembre e a colpire le istituzioni dello Stato. Io credo però che l’opinione pubblica sia ormai stufa di sentir parlare di ‘stragi di Stato’ e altre simili invenzioni e non si lasci fuorviare da slogan propagandistici". Stragi- Piazza Fontana

23 aprile 1975

A Roma è ferito alle gambe da ignoti, a colpi di arma da fuoco, il consigliere regionale della Dc Filippo De Jorio. Violenza politica

23 aprile 1975

A Carrara sono arrestati, in seguito a scontri per motivi politici, 4 militanti di sinistra e 3 di destra. Violenza politica. Repressione armata

23 aprile 1975

A Napoli, circa 200 disoccupati manifestano bloccando il traffico nel centro città, recando lo striscione ‘Cgil-Cisl-Uil disoccupati’, benché la federazione sindacale abbia negato loro il tesseramento. Movimenti contestativi

24 aprile 1975

Gli americani si ritirano da Saigon. Stati Uniti

24 aprile 1975

A Padova, la fonte ‘Turco’, Gianni Casalini, relaziona il Sid sui progetti di ristrutturazione in corso nei gruppi di destra. Controllo politico di Stato e informative. Destra- formazioni minori

24 aprile 1975

Intervenendo alla Camera alla vigilia del trentennale della caduta del fascismo, il presidente della Repubblica Giovanni Leone esalta e ringrazia con "eguale sentimento" per la liberazione dallo stesso le forze armate nazionali e quelle alleate. Esalta altresì la resistenza armata contro il nazifascismo alla quale, afferma, "il popolo italiano partecipò in tutte le sue componenti con ferma decisione". Occupazione tedesca. Occupazione alleata. Resistenza. D.C.

24 aprile 1975

Il quotidiano "l’Unità" riporta la risoluzione approvata dalla direzione del Pci nella quale si fa appello alla "mobilitazione e vigilanza di tutti i democratici per far fronte ai pericoli dell’attuale momento e per ottenere un effettivo impegno dei pubblici poteri a garanzia delle istituzioni sorte dalla Resistenza", i quali poteri sono invitati " a colpire e liquidare – sulla base delle leggi vigenti e attraverso l’adozione di ulteriori, appropriate misure – i centri e i gruppi da cui partono sistematicamente le spedizioni squadristiche e le azioni terroristiche. Va stroncata ogni forma di propaganda e agitazione neofascista" Resistenza. P.C.I.

24 aprile 1975

Alla vigilia del trentennale dalla caduta del fascismo, Vittorio Foa rivendica alle sinistre il diritto alla memoria della Resistenza antifascista ed afferma che "non è decente celebrare il trentennale con democristiani e liberali". Analogamente "Lotta Continua", organo della omonima organizzazione, invita ad operare perché il 25 aprile torni "ad essere una scadenza di lotta, investita da una consapevolezza di massa sempre più larga che il nemico da battere è il regime democristiano". Resistenza. Sinistra- formazioni minori

25 aprile 1975

Garofani rossi, militari e civili insieme a Lisbona in festeggiamenti che si protraggono sino al mattino, all’apertura dei seggi elettorali, che daranno un responso nettamente sfavorevole per il Partito comunista di Alvaro Cunhal. Davanti alla torre di Belem, sede del Consiglio della rivoluzione, parlano il presidente Costa Gomes, il primo ministro Goncalves e il generale De Carvalho.

25 aprile 1975

A Trieste, giunge in visita il presidente della Repubblica Giovanni Leone, che si reca alla Risiera di San Sabba ma non fa alcun cenno alle foibe. D.C. Foibe

25 aprile 1975

Parlando a Cassino, Amintore Fanfani ricorda la Resistenza come unione fra diversi per il fine superiore della indipendenza e unità nazionale ed esalta la libertà come diritto alla differenza, negando però questo diritto al "totalitarismo fascista" e al "totalitarismo comunista". Resistenza. D.C.

25 aprile 1975

Per la prima volta dopo il 1948, le bande militari intervenute alle celebrazioni dell’anniversario della caduta del fascismo suonano "Bella ciao" dopo la "canzone del Piave". In diverse città è significativa la presenza alle celebrazioni dei ‘soldati democratici’, come a Roma, dove alcune centinaia di soldati sfilano a volto scoperto, e così a Milano, Torino, Mestre, in Friuli ed alcune città toscane. A Milano e Venezia, spettacoli antimilitaristi si svolgono rispettivamente allo Iulm e alla Cà Foscari occupati dagli studenti. Occupazione tedesca. Occupazione alleata. Resistenza. Movimenti contestativi

25 aprile 1975

Sul "Secolo d’Italia", Franz M. D’Asaro scrive: "A trent’anni dalla conclusione della guerra perduta – con l’orribile appendice della guerra civile- questa ricorrenza avrebbe potuto essere celebrata in un clima di altissima civiltà all’insegna della pacificazione. E invece no: si celebra ancora – persino più di dieci o vent’anni fa- all’insegna dell’odio. Salvo la rara eccezione del capo dello Stato" . Occupazione tedesca. Occupazione alleata. Destra- M.S.I.

25 aprile 1975

A Roma, è promosso vice direttore dell’ispettorato Antiterrorismo (direttore, Emilio Santillo) il questore Guglielmo Carlucci, proveniente dalla ex divisione Affari riservati.

25 aprile 1975

A Milano, il sostituto procuratore della repubblica Guido Viola deposita la sua requisitoria al termine delle indagini sull’Ente minerario: "L’Ente minerario - scrive - è una miniera di reati...nel corso delle indagini si è manifestato in tutta la sua crudezza un sistema generalizzato di sottogoverno fatto di imbrogli, di clientelismo, di sperpero del pubblico denaro, di incompetenza, di omertà".

25 aprile 1975

A Salerno, dopo l’emissione della sentenza che condanna l’anarchico Giovanni Marini a 9 anni di reclusione, si arriva a scontri nelle vie del centro cittadino fra militanti di sinistra, di destra e forze di polizia, che procedono all’arresto di 30 dimostranti, 15 di destra e 15 di sinistra. Oltre a Marini, sono stati condannati dal Tribunale a 1 anno cadauno, per rissa, l’anarchico Mastrogiovanni e l’attivista di destra Alfinito, che erano stati prosciolti in primo grado. Violenza politica. Repressione

25 aprile 1975

Un editoriale di Silverio Corvisieri sul "Quotidiano dei lavoratori" condanna la aggressione mortale al giovane Sergio Ramelli, moribondo per le ferite riportate, e rende pubblica la crisi e la riflessione provocate dall’evento all’interno di Avanguardia operaia e dell’area dei Cub sul cosiddetto ‘antifascismo militante’ praticato in modi violenti: riflessione iniziata dalle femministe che condurrà questa area politica, di lì a poco, all’abbandono delle pratiche di violenza esclusa la difesa in senso stretto. Sinistra- formazioni minori. Violenza politica

26 aprile 1975

A Parma, in un’intervista rilasciata a Claudio Santini per il quotidiano "Il Resto del Carlino", Claudio Mutti dichiara: "Escogitando il termine ‘giudeame’ io ho inteso tradurre – nel quadro di una mia versione del testo di Codreanu – un termine che non ha corrispondenti nel lessico italiano…" Destra- formazioni minori

27 aprile 1975

Si conclude, a Milano, il processo per gli incidenti del 12 aprile 1973 che provocarono la morte dell’agente di Ps Antonio Marino, con 31 condanne e 10 assoluzioni. Destra- M.S.I. Piani occulti. Violenza politica- caduti. Repressione

27 aprile 1975

A Ostia (Roma), mentre le promesse assegnazioni di alloggi tardano ad essere messe in pratica, dopo una manifestazione di occupanti la polizia procede allo sgombero di 5 palazzine. Allontanatisi i poliziotti, però, gli occupanti rientrano nelle case. Anche a Torino la polizia sgombera nella notte uno stabile privato di proprietà del democristiano Manolino, sfonda un picchetto e ferma un militante di sinistra. Repressione armata

27 aprile 1975

A Milano, si verificano incidenti fra giovani socialisti ed extraparlamentari che intendono estromettere i militanti di ‘Comunione e liberazione’ da una manifestazione in ricordo della Resistenza. Anche i comunisti assumono la difesa dei ‘ciellini’. P.S.I. P.C.I. Sinistra- formazioni minori. Resistenza

27-29 aprile 1975

Mariano Rumor si reca in visita ufficiale in Egitto. D.C.

28 aprile 1975

Mino Pecorelli su "Op" scrive: "In una cassaforte del nostro controspionaggio esisterebbe un documento comprovante che Pino Rauti ha ottenuto finanziamenti dai colonnelli greci, più precisamente dal ministro degli Interni allora in carica ad Atene, con il benestare dell’ammiraglio Henke. Il documento è di estrema gravità e, secondo nostre fonti, sarebbe stato consegnato dal governo di Caramanlis direttamente nelle mani dell’ammiraglio Casardi il quale se lo sarebbe chiuso nel cassetto". Controllo politico di Stato e informative. Destra- M.S.I.

28 aprile 1975

A Roma, i sostituti procuratori della repubblica Claudio Vitalone, Enrico Di Nicola, Alberto Dell’Orco esprimono parere negativo all’istanza di scarcerazione avanzata dal generale Vito Miceli. Strutture clandestine e semiclandestine. Piani occulti

28 aprile 1975

A San Mauro (Torino), è occupata dai lavoratori la Bosco e Cochis, in agitazione da tempo contro la repressione e per la piattaforma aziendale. In questi giorni è stata occupata anche la Philco di Bergamo. A Verona, i lavoratori della Gubbiotti festeggiano una prima vittoria, dopo che il pretore del lavoro ha dichiarato illegittimi i 34 licenziamenti effettuati dalla proprietà. Movimento operaio

29 aprile 1975

Alla Camera, incomincia il dibattito sulla ‘legge Reale’. Repressione armata

29 aprile 1975

A Milano, muore a seguito delle ferite riportate Sergio Ramelli. Violenza politica- caduti

29 aprile 1975

A Roma, il Centro studi economici, presieduto da Gilberto Bernabei, organizza un convegno sul tema "La presenza marittima dell’Italia nel Mediterraneo". Fra i partecipanti: Carlo Rossi, amministratore delegato della ‘Grandi Motori’ di Trieste; Mariano Gabriele, docente universitario; l’ammiraglio Fulvio Ruzzier; Enrico Bocchini, amministratore delegato dei Cantieri navali riuniti.

29 aprile 1975

La sezione istruttoria della Corte d’appello di Bologna scarcera per insufficienza di indizi gli aretini Giovanni Capaci e Franco Albiani, e il bolognese Luigi Falica, imputati nell’inchiesta su ‘Ordine nero’. Destra- formazioni minori

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