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16 giugno 1976

Creditori e piccoli azionisti della Banca privata italiana richiedono, tramite l’avvocato Melzi, parte civile al processo contro Michele Sindona, l’apertura di un procedimento penale a carico dei dirigenti democristiani (Andreotti, Fanfani, Colombo) e del segretario amministrativo Filippo Micheli, per aver ostacolato l’arresto del finanziere, colpito da mandato di cattura per bancarotta emesso dalla magistratura milanese. D.C.

16 giugno 1976

A Trento, è ferito a colpi di pistola Gianni Endrici, militante di Lotta continua, dal militante di destra Stefano Caracristi. Violenza politica

16 giugno 1976

A Napoli, un attentato contro la sede dei comitato disoccupati organizzati di Vico Cinquesanti, fa scattare perquisizioni contro lo stesso comitato. Violenza politica. Repressione

17 giugno 1976

Il giudice istruttore di Trento, Antonino Crea, proscioglie Giorgio Freda dall’accusa di partecipazione all’attentato del 30 settembre 1967 contro l’Alpen Express (vedi nota), scrivendo che dalla "complessa e contraddittoria messe di elementi, si evidenziano inquietanti spunti accusatori a carico del Freda che però non si cristallizzano in concreti elementi di colpevolezza che giustifichino la formale imputazione". Violenza politica- caduti. Destra- formazioni minori

17 giugno 1976

La rivista "l’Espresso" pubblica un servizio di Camilla Cederna sull’uccisione del commissario Luigi Calabresi avvenuta il 17 maggio 1972, che riapre la pista del traffico internazionale di armi fra la Svizzera e l’Italia, citando fra l’altro la Mondialexport Merex, nella quale sono coinvolti anche personaggi di destra, e la Bnd, creata dai servizi segreti tedeschi, cui farebbero riferimento anche quelli italiani nell’ambito della Nato. Violenza politica- caduti

17 giugno 1976

Sul quotidiano "La Repubblica", Eugenio Scalfari commenta la posizione assunta dal segretario nazionale del Pci Enrico Berlinguer sulla Nato, scrivendo: "Alla domanda sulla Nato il segretario ha risposto con molto coraggio. E il coraggio paga". P.C.I.

17 giugno 1976

A Barletta, militanti del Msi accoltellano, riducendolo in fin di vita, Giuseppe Paglialonga, aderente a Democrazia proletaria. A Milano, militanti di sinistra incendiano la sede della Cisnal, in via Torino. Violenza politica

17 giugno 1976

A Roma, in viale Jonio, la polizia disperde violentemente militanti di sinistra intenti a boicottare le vendite di un magazzino alimentare. Repressione armata

18 giugno 1976

A Roma, dopo una rissa fra missini e militanti di Democrazia proletaria, la polizia spara contro un gruppo di questi procedendo, poi, al loro arresto. Repressione armata

18 giugno 1976

Su "Giorni", compaiono le dichiarazioni di funzionari dell’Ispettorato antiterrorismo che preferiscono mantenere l’anonimato: "Chi conosce Santillo sa che egli è convinto che ci troviamo di fronte a un’unica centrale eversiva".

19 giugno 1976

Il giudice istruttore Filippo Fiore concede la libertà provvisoria ad Edgardo Sogno e Luigi Cavallo. A richiedere la scarcerazione del primo erano intervenuti un telegramma di Ferruccio Parri e due appelli firmati da 37 intellettuali e politici e 19 medaglie d’oro della Resistenza. Strutture clandestine e semiclandestine. Resistenza

19 giugno 1976

Fine campagna elettorale agitata in diverse località. A Napoli, è aggredito da militanti di sinistra il senatore missino Giuseppe Basadonna, in piazza de Bustis. A Sanremo (Imperia), militanti missini tentano di investire con la loro auto un gruppo di aderenti a movimenti di sinistra e, poco dopo, travolgono anche 2 agenti di Ps; arrestati, sono trovati in possesso di armi. A Rovereto (Trento), vi è tensione e clima da stato d’assedio dopo la contestazione di un comizio missino. A Milano, un gruppo di persone che defluiscono da un comizio di Dp, si imbattono in un ‘pistolero’. A Monza, militanti del Psi e Dp che stavano concludendo gli attacchinaggi elettorali sono circondati da carabinieri che, a mitra spianati, li mettono al muro a braccia alzate. Violenza politica. Repressione armata

19 giugno 1976

A Caltanissetta, 220 famiglie occupano altrettanti appartamenti sfitti a San Cataldo. Lo stesso giorno a Roma, 50 famiglie organizzate dall’Unione inquilini occupano case sulla circonvallazione Ostiense, viale Marconi e via Silvio D’Amico. Alle porte di Napoli, sono rioccupate le case Inci di Porchiano. Movimenti contestativi

19 giugno 1976

Sul quotidiano "Il Messaggero" di Roma compaiono le dichiarazioni di Sandro Pertini riferite alle Brigate rosse:" Rosse? Dobbiamo considerarle proprio rosse? Provo molta vergogna, perché al marxismo, socialismo, ho dedicato un vita. Ma un giorno verrà in cui scopriremo la verità. Sapremo cioè che la centrale del terrorismo è sempre la stessa e che di volta in volta cambiano le marionette ma non i burattinai. Che sono sempre gli stessi, sia scelto il nero oppure il rosso per dare tinteggiatura di comodo ai loro delitti". P.S.I. Sinistra- formazioni minori

20 giugno 1976

Si svolgono le elezioni politiche. La Dc mantiene la maggioranza relativa ma il Pci raggiunge un terzo dei voti. I risultati sono: alla Camera dei deputati: Dc, 14.209.519 voti, 38,7%, 262 seggi; Pci, 12.614.650 voti, 34,4%, 228 seggi; Psi, 3.540.309 voti, 9,6%, 57 seggi; Msi-Dn 2.238.339 voti, 6,1%, 35 seggi; Psdi, 1.239.492 voti, 3,4%, 15 seggi; Pri, 1.135.546 voti, 3,1%, 14 seggi; Dp, 557.025 voti, 1,5%, 6 seggi; Pli, 480.122 voti, 1,3%, 5 seggi; Pri, 394.439 voti, 1,1%, 4 seggi. Al Senato: Dc, 12.227.353 voti; 38,9%, 135 seggi; Pci, 10.637.772 voti, 33,8%, 116 seggi; Psi, 3.208.164 voti, 10,2%, 29 seggi; Msi-Dn, 2.086.430 voti, 6,6%, 15 seggi; Psdi 967.940, 3,1%, 6 seggi; Pri, 846.415 voti, 2,7%, 6 seggi; Pli, 438.265 voti, 1,4%, 2 seggi; Pr, 265.947 voti, 0,8%, nessun seggio; Dp 76.170 voti, 0,3, nessun seggio. D.C. P.C.I. P.S.I. Destra- M.S.I. Sinistra- formazioni minori

20 giugno 1976

In un articolo, apparso sul settimanale "Tempo", si riporta la dichiarazione di un ufficiale del Sid che aveva partecipato ad una riunione dei vertici del servizio militare, nel corso della quale era stato esposto il progetto di rapire Lazagna: "Lazagna, che non lo conosceva, non ci avrebbe potuto indicare il nascondiglio in cui era tenuto Sossi. Questo nascondiglio sarebbe stato invece ‘scoperto’ da qualcuno che già lo conosceva. Sarebbe stato accerchiato e si sarebbe sparato. E dentro avrebbero trovato i cadaveri dei brigatisti, il cadavere di Sossi e il cadavere di Lazagna". L’articolo è corredato da una intervista al generale Gianadelio Maletti che, da parte sua, afferma: "Nell’estate del 1975…avemmo sentore di un tentativo di riorganizzazione e di rilancio…sotto forma di un gruppo ancora più segreto e clandestino, e costituito da persone insospettabili anche per censo e cultura, e con programmi più cruenti…Questa nuova organizzazione partiva col proposito esplicito di sparare, anche se non ancora di uccidere…" Piani occulti

20 giugno 1976

A Roma, giunge Howard Randolph Stone, ex capo stazione Cia nella capitale e affiliato alla loggia P2. Costui racconta a Luca Dainelli, ex diplomatico italiano poi divenuto consulente dell’avvocato Lefebvre, che, viaggiando con l’assistente Loewenstein, questi gli avrebbe confermato che Antelope Cobbler era Aldo Moro. Stati Uniti- Italia. Affare Moro

20 giugno 1976

Giulio Andreotti, nel suo diario, tratta dell’ "incubo" del sorpasso comunista, rilevando che il passaggio all’opposizione della Dc in Lazio, Piemonte e Liguria non è suscettibile di provocare "problemi generali e internazionali, mentre un ribaltamento parlamentare e governativo rischierebbe di suscitare gravi tensioni". D.C. P.C.I.

22 giugno 1976

A Beirut (Libano), i falangisti cristiani iniziano un secondo assedio al campo profughi palestinese di Tall al Zaatar, che durerà 52 giorni, senza che le truppe siriane intervengano.

22 giugno 1976

Il "New York Times", a commento dei risultati delle elezioni politiche italiane, scrive: "Il partito democratico italiano è riuscito a sopravvivere alla prova più dura dei suoi 30 anni di governo. Ma il più potente partito comunista del mondo occidentale ha raggiunto un vertice di consensi mai prima toccato per entrambe le Camere del Parlamento e rimane in posizione tale da influenzare il corso della politica italiana in modo determinante". Stati Uniti- Italia

22 giugno 1976

A Bologna, il giudice istruttore Angelo Vella si rivolge ancora all’ammiraglio Mario Casardi, direttore del Sid, per avere notizie sulla strage dell’Italicus: "…si prega la S.V. – scrive Vella – di voler riferire se e quali indagini codesto servizio ha disposto ed espletato, e l’esito che dalle stesse è conseguito, risultando fortemente inappagante e non seriamente credibile la pretesa di un formalistico, agnostico disinteresse del più specializzato organismo preposto a garantire la sicurezza del nostro paese e delle sue istituzioni". Stragi- Treno Italicus

23 giugno 1976

A Parigi, Henry Kissinger commenta i risultati delle elezioni politiche in Italia ricordando che essi non garantiscono l’esclusione del Pci dalla partecipazione a futuri governi, per l’esiguità numerica della maggioranza di centrosinistra. Stati Uniti- Italia

23 giugno 1976

A San Donà del Piave (Venezia), i lavoratori della Carman (macchine agricole), sospesi da 15 giorni, occupano la statale triestina appiccando fuoco a copertoni. A Trieste, scioperano e manifestano le operaie della Bloch, gran parte delle quali sono in cassa integrazione, mentre presidi si svolgono in altri stabilimenti del gruppo. Movimento operaio

24 giugno 1976

Manifestano a Bari gli operai –in prevalenza donne- della tessile Hettermark, sempre per l’occupazione minacciata e, a Bergamo, i tessili nel quadro degli scioperi di zona. A Genova, il curatore fallimentare della Mammuth, Augusto Pagliani, lancia una sorta di ultimatum alla Ipo-Gepi affermando che intimerà il licenziamento ai 300 dipendenti attualmente in cassa integrazione se non saranno riassunti dal gruppo entro 48 ore. Movimento operaio

24 giugno 1976

E’ avviato il procedimento disciplinare a carico dei giudici Saraceni, Misiani, Cerminara e Battaglini (i primi tre aderenti a Magistratura democratica, il quarto ad Impegno costituzionale) accusati di aver solidarizzato con il loro collega Franco Marrone mentre pendeva su di lui il trasferimento punitivo, poi annullato dal Tar. Repressione

24 giugno 1976

A Barletta, per gli incidenti del 17 durante i quali fu accoltellato Giuseppe Paglialonga di Dp, sono spiccate 30 comunicazioni giudiziarie a carico di militanti di sinistra e di destra. Violenza politica. Repressione

24 giugno 1976

In Germania federale, il Parlamento vara una serie di ‘leggi antiterrorismo’, predisposte dalla maggioranza socialdemocratico- liberale con il voto contrario dei democristiani. Fra l’altro la nuova legislazione repressiva introduce la pena di anni 10 per la sola appartenenza ad organizzazioni considerate terroristiche ed eversive; la possibilità di detenzione per i membri sospettati anche su base indiziaria e senza la sussistenza delle condizioni precedentemente richieste - pericolo di fuga o di inquinamento delle prove; la sorveglianza della polizia sui contatti con i difensori; la pena fino a 5 anni per il cittadino che, al corrente della esistenza dell’organizzazione o dei nominativi dei componenti non ne riferisca alle autorità; la possibilità di escludere dalla difesa, in qualunque processo per fatti di terrorismo, gli avvocati sospettati di ‘cospirare’ col loro assistito.

25 giugno 1976

Il giudice istruttore bolognese, Vito Zincani, conclude l’istruttoria su Ordine nero rinviando a giudizio 19 persone, e ponendo in rilievo che "le persone accusate di aver fatto parte di Ordine nero (Cauchi, Batani, Donati, Rossi etc.) operavano stando all’interno del partito dal quale ricevevano denaro e protezione per il tramite del federale di Arezzo e difensore di alcuni, avvocato Oreste Ghinelli". Fra i rinviati a giudizio Alessandro D’Intino, Alessandro Danieletti, Salvatore Vivirito, Mario Di Giovanni. Destra- formazioni minori. Destra- M.S.I. Repressione

25 giugno 1976

A Iglesias (Cagliari), sono arrestati per ‘istigazione a delinquere’ 3 militanti del ‘Comitato di lotta per la casa’, Rita Garau, Antonio Melis, Pietro Manunzia, ventenni, per aver propagandato con un altoparlante la lotta di occupazione di case. Repressione armata

25 giugno 1976

A Milano, davanti all’ospedale Bassi, le forze di polizia impediscono la continuazione di uno ‘sciopero alla rovescia’ di un gruppo di disoccupati organizzati, iniziato il 2 giugno imitando l’esempio dei disoccupati napoletani e romani. Repressione armata

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