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1 gennaio 1976

A Sassari, assume il comando della Questura Antonio Fariello.

2 gennaio 1976

Al "Giornale d’Italia" messo in liquidazione dal proprietario Monti, dopo uno scontro fra l’amministratore ed il comitato di redazione, il direttore Rizzi ‘sospende la firma’.

2 gennaio 1976

A Palermo, è inviata a Giuseppe Mandalari una comunicazione giudiziaria per ‘associazione a delinquere’. Destra- M.S.I.

2 gennaio 1976

La Singer avvia le procedure di licenziamento di 2.000 operai dallo stabilimento di Leinì (Torino), presidiato dai lavoratori dall’estate scorsa contro la crisi. Movimento operaio

3 gennaio 1976

Jay Salby, Houcine Cheradi, Andrè Noel Cherid, Medjeber Mohand-Ou-Ismail, Med Haroun e Lounes Kaci compiono un attentato dinamitardo ai danni della sede del quotidiano "El Moudjahid", ad Algeri, per conto di Yves Guerin Serac. Strutture clandestine e semiclandestine

3 gennaio 1976

A Milano, Angelo Rizzoli concede un’intervista al "Sole-24 ore", nella quale si diffonde sulla situazione debitoria del gruppo in modo da smentire le voci sulla precarietà della sua situazione finanziaria.

3 gennaio 1976

A Palermo, dove la lotta per la casa non si è fermata, il prefetto requisisce 35 appartamenti sfitti per procedere ad altrettante assegnazioni. Movimenti contestativi

3 gennaio 1976

A Roma, nel quartiere San Basilio è rimossa per ordine della magistratura la lapide in memoria di Fabrizio Ceruso, caduto negli scontri con la polizia dell’8 settembre 1974. Repressione armata- caduti

4 gennaio 1976

A Beirut (Libano), i falangisti cristiani assediano i campi profughi palestinesi di Tall al Zaatar e di Jisr al Basha, e distruggono quello di D’Bai massacrandone gli abitanti, in maggioranza palestinesi di fede cristiana. L’eccidio provoca l’indignazione di Paolo VI che afferma: "La Chiesa non accetta che cristiani vengano uccisi sotto la Croce di Cristo". Vaticano

5 gennaio 1976

A Genova, sono sparati alcuni colpi di pistola contro militanti del Pci in procinto di entrare nella sezione Bianchini. Nella notte, a Carrara, un ordigno devasta la sede Pci della zona S.Antonio. Violenza politica

5 gennaio 1976

A Susa, i lavoratori occupano le Acciaierie contro 40 licenziamenti; questa lotta finirà con un accordo sindacale al ribasso, che incentiva gli autolicenziamenti. A Napoli, è occupata invece la sede degli uffici della Sebna, un’azienda dell’Iri per riparazioni navali, che vuole ridurre l’organico: in città, dopo la chiusura delle agitazioni alla Gie e alla Merrel, l’occupazione resta alla Angus. A Milano, sempre in difesa dell’occupazione, manifestano gli operai della Innocenti, formando una delegazione in Prefettura ed incontrandosi con quelli delle altre fabbriche in agitazione, Fargas, Alfa Romeo, Ceruti, Santangelo. Movimento operaio

5 gennaio 1976

Si svolge uno sciopero generale nella piana di Gioia Tauro, che raccoglie l’adesione di braccianti e lavoratori di Cinque Fronti, S.Giorgio, Mericucco. Movimento operaio

6 gennaio 1976

Sessanta giovani iraniani della ‘Federazione studenti iraniani in Italia’ entrano in sciopero della fame per protestare contro le condanne a morte inflitte nel loro paese e la carcerazione di migliaia di oppositori politici. Movimenti contestativi

6 gennaio 1976

E’ reso pubblico il rapporto Tindemans presentato al Consiglio europeo il 29 dicembre 1975.

7 gennaio 1976

E’ ucciso, a Francoforte, il vice console jugoslavo.

7 gennaio 1976

Il "New York Times" riporta le dichiarazioni rese da William Colby, direttore della Cia, alla commissione d’inchiesta del Congresso sui finanziamenti concessi a partiti politici italiani nella campagna elettorale del 1972:"Se partiamo dal presupposto che gli Stati uniti hanno un qualche ruolo in Italia, allora dobbiamo convenire di avere l’obbligo di aiutare i nostri amici". Secondo il quotidiano gli ‘amici’ andrebbero trovati "tra le file della Democrazia cristiana, del Partito socialdemocratico…dei repubblicani e delle altre organizzazioni anticomuniste" .Un altro quotidiano, il "The Washington Star", scrive che le intromissioni americane in Italia, "compreso il finanziamento a partiti e sindacati anticomunisti" non ha mai avuto soste, ed "è continuato regolarmente dal 1948 ad oggi". Stati Uniti- Italia

7 gennaio 1976

La direzione del Psi decide il ritiro dalla maggioranza dando il via alla crisi. Il presidente del Consiglio, Aldo Moro, presenta le dimissioni del governo. P.S.I. D.C.

8 gennaio 1976

Anche il "Washington Post" rivela che nel 1975 la Cia ha fornito sostanziosi finanziamenti a singoli esponenti politici italiani "capaci di opporsi all’avanzata del partito comunista". La stampa americana fa i nomi di Giulio Andreotti, Carlo Donat Cattin e Vito Scalia. Stati Uniti- Italia. D.C.

8 gennaio 1976

Il generale Maletti e il capitano Labruna sono incriminati per ‘favoreggiamento’ nei confronti di Giovanni Ventura. Stragi- Piazza Fontana

8 gennaio 1976

Agenti della Guardia di finanza, informati dal confidente Michele Galati, simpatizzante del Msi e vicino ad Avanguardia nazionale, rinvengono a Reggio Calabria 6 congegni ad orologeria a pulsante provvisti di cavi di collegamento. Controllo politico di Stato e informative. Destra- M.S.I. Destra- formazioni minori

8 gennaio 1976

A Bolzano, sono rinviati a giudizio 5 esponenti sindacali, fra i quali il segretario provinciale della Flm, per ‘violenza privata’, in relazione all’organizzazione di picchetti in difesa degli scioperi. Repressione

8 gennaio 1976

A Roma, si svolge una manifestazione internazionalista a sostegno della resistenza libanese e omanita.

9 gennaio 1976

Mino Pecorelli, su "Op", scrive che "lo scandalo dei finanziamenti della Cia deve tuttavia considerarsi un avvertimento e un monito a certi non individuati destinatari dei 6 miliardi a ‘rivitalizzare’ realmente i partiti anticomunisti". In altro articolo scrive: "Oggi, assassinato con Moro l’ultimo centrosinistra possibile, muore insieme con il leader pugliese ogni possibilità di sedimentazione indolore della strategia berlingueriana…" Stati Uniti- Italia. Affare Moro

9 gennaio 1976

Il generale Maletti e il capitano Labruna, interrogati in veste di imputati dai giudici di Catanzaro per favoreggiamento nei confronti di Marco Pozzan e Guido Giannettini, chiamano in causa il generale Vito Miceli e l’ammiraglio Henke. Stragi- Piazza Fontana

9 gennaio 1976

Il comitato direttivo della Cgil, aperto dalla relazione di Scheda, si riunisce per esaminare le conseguenze della crisi di governo e le proposte precedentemente formulate dallo stesso esprimendo parere sostanzialmente negativo, come già la federazione unitaria dei metalmeccanici (Flm) riunita nei giorni precedenti. Movimento operaio- sindacati

9 gennaio 1976

L’agenzia "Nuova Cina" annuncia la morte di Ciu En Lai.

10 gennaio 1976

Ad Alessandria, il militante delle Br Massimo Maraschi è condannato a 30 anni di reclusione. Sinistra- formazioni minori. Repressione

10 gennaio 1976

E’ trasmessa al Viminale una nota informativa relativa a Massimo D’Alema: "La nota Agenzia democratica di controinformazione ‘Op’, ha ricevuto da fonte definita ‘bene informata’ materiale riservato sulle vicende interne del Pci in ordine al recente congresso nazionale della Fgci, svoltosi a Genova nel dicembre u.s. In particolare, nell’informativa riservata, si pone in risalto che la nomina del nuovo segretario della Federazione giovanile comunista italiana, Massimo D’Alema (che ha sostituito Renzo Imbeni), è stata decisa dalla Direzione nazionale del partito, ed imposta dal segretario Berlinguer, preoccupato – si afferma – per le fughe ‘in avanti’ dell’organizzazione giovanile. Massimo D’Alema, di anni 26, iscritto solo da qualche anno alla Fgci, è figlio del presidente del gruppo parlamentare comunista alla Camera". Controllo politico di Stato e informative. P.C.I.

11 gennaio 1976

A Novara, sono arrestati 8 soldati e spiccati altri 3 mandati di cattura contro militari in licenza, nonché 18 comunicazioni giudiziarie, per ‘reclamo collettivo’ ed ‘attività sediziosa’, in relazione alla giornata di agitazione del 4 dicembre scorso. Repressione armata

11 gennaio 1976

A Milano, la polizia scioglie un picchetto davanti alla Gemeaz, multinazionale a capitale francese, ed arresta un operaio, Levrero; la protesta dei lavoratori è contro lo smantellamento degli uffici deciso dalla direzione. Repressione armata. Movimento operaio

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