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29 maggio 1979

A Roma, sono arrestati i brigatisti rossi Valerio Morucci e Adriana Faranda; per favoreggiamento, Giuliana Conforto proprietaria dell’appartamento nel quale abitavano (che sarà successivamente scagionata da ogni accusa); in altra operazione sono operati 6 arresti, fra i quali quello di Andrea Leoni. Nell’appartamento sono rinvenuti appunti relativi a padre Felix Morlion, il recapito dell’università Pro Deo (via Pola,12) e quello di mons. Paul Marcinkus, presidente dello Ior. Sinistra- formazioni minori. Repressione armata

29 maggio 1979

A Genova, 30 dirigenti della Sider export tengono una conferenza stampa per denunciare le conseguenze negative dei progetti di ristrutturazione portati avanti particolarmente da Italsider e Dalmine che penalizzerebbe l’acciaio italiano, dichiarando di non essere disposti a collaborare "a questo nuovo siluro alla siderurgia italiana".

30 maggio 1979

A Trento, è compiuto un attentato dinamitardo contro il liceo Giovanni Prati, rivendicato dal ‘Movimento popolare rivoluzionario’ di matrice ordinovista. Violenza politica

30 maggio 1979

A Torino, un comizio elettorale del democristiano Carlo Donat Cattin è contestato e di fatto impedito dagli operai comunisti della Fiat Mirafiori, accorsi numerosi a fischiarlo. Movimento operaio. D.C.

30-31 maggio 1979

All’Aja, si svolge la riunione del Consiglio atlantico che, al termine, emette un comunicato nel quale ribadisce la "immediata necessità di mantenere e modernizzare le armi nucleari in Europa per garantire la strategia della difesa avanzata e della risposta flessibile".

31 maggio 1979

A Roma, il governatore della Banca d’Italia, Paolo Baffi, nella relazione annuale critica coloro che lo hanno attaccato augurandosi che trovino "nel morso della coscienza riscatto del male che hanno compiuto alimentando una campagna di stampa intessuta da argomenti falsi e tendenziosi e mossa da qualche oscuro disegno".

31 maggio 1979

A Roma, la stazione Cia invia a Washington un dettagliato rapporto intitolato "Il Partito comunista italiano: il suo ruolo nelle elezioni e dopo" nel quale analizza le ragioni dell’avanzata comunista negli anni Settanta, dà conto dei sondaggi elettorali che prevedono l’avanzata democristiana e il calo comunista, osserva che quella del prossimo giugno "è forse la più importante elezione italiana degli anni Settanta, perché verrà interpretata come il verdetto del paese su una fase unica nella sua storia politica del dopoguerra", consistente nella "cooperazione tra comunisti e democristiani dal 1976 al 1979, che ha visto i due partiti tanto vicini a condividere le responsabilità di governo quanto nel 1947, ma poi si è interrotta quando una dura resistenza è cresciuta in entrambi gli schieramenti". La politica di solidarietà nazionale , se ha preoccupato gli americani per le possibili implicazioni nella politica estera, ha prodotto però, secondo gli estensori del rapporto, buoni risultati in materia economico- sociale tanto che "si può sostenere che oggi l’Italia sarebbe in condizioni molto peggiori, se i comunisti fossero rimasti all’opposizione" ed esistono tuttora "problemi difficili da risolvere senza la cooperazione tra democristiani e comunisti", come soprattutto "il deficit crescente del settore pubblico, gli elevati costi del lavoro…l’inflazione" che non può essere facilmente contenuta stante il previsto aumento del petrolio del 20%. Se il Pci non è in grado di controllare così strettamente i sindacati da "consegnarli" al governo, potrebbe però "sguinzagliarli", se non coinvolto in alcun modo, cosa che rende "impossibile" affrontare la crisi senza il suo aiuto. Del resto, in politica economica il partito da tempo "non si spinge fino a proporre soluzioni radicali per i problemi dell’Italia. Pone l’obiettivo di migliorare e ricanalizzare le attività del libero mercato, piuttosto che soppiantarlo" e "a differenza dei comunisti francesi, quelli italiani non chiedono la nazionalizzazione dell’industria…nell’area della finanza sono piuttosto conservatori, con misure miranti a ridurre il deficit", per concludere sul punto : "Per la maggior parte, insomma, questo programma è tutt’altro che rivoluzionario". Sul nodo che preoccupa gli americani, il legame con l’Urss, gli estensori osservano che da alcuni anni "è possibile distinguere un gruppo ‘revisionista’, meno legato ai precetti tradizionali comunisti e più incline a favorire compromessi volti a far funzionare il sistema esistente. Esso guarda all’anziano politico Giorgio Amendola come suo leader. Poi c’è la ‘nuova sinistra’, più ortodossa in politica interna, ma non necessariamente nel giudizio sui sovietici, che fa capo al presidente della Camera dei deputati Pietro Ingrao. Quindi c’è un altro gruppo di relativamente ‘duri’, Giancarlo Pajetta, Armando Cossutta, Tullio Vecchietti e Dario Valori, che si distinguono più per le loro forti simpatie filo- sovietiche che per il sostegno ad una particolare strategia politica interna. Berlinguer e i suoi occupano il centro su tutti i temi, e questa è una delle ragioni principali per cui è il leader del partito". L’analisi rileva inoltre che "le procedure per determinare le politiche del Pci non sono esattamente dettate dal centro, come nel Partito comunista sovietico…i sovietici presentano autentiche differenze ideologiche rispetto al Pci, e temono che il suo successo possa ulteriormente indebolire l’influenza dell’Urss nel mondo comunista". Lo "strappo definitivo" tarderà a venire "in quanto creerebbe seri problemi interni al partito" che ha già dovuto ingoiare la collaborazione con la Dc e, nonostante gli iscritti filo- sovietici siano valutabili attualmente intorno al 20-25%, con un vero strappo Berlinguer "rischierebbe di non riuscire più a tenere unito il partito". Si intravedono peraltro segnali interessanti, dovuti al pragmatismo comunista, a partire dalla famosa dichiarazione del segretario, nel 1976, circa il sentirsi "più sicuro nella Nato che nel Patto di Varsavia", per la consapevolezza che opporsi alla Nato "porrebbe un serio ostacolo alle sue ambizioni di governo…Dalla invasione sovietica della Cecoslovacchia, e dalla convinzione della responsabilità ‘imperialista’ nella caduta di Allende in Cile, il partito sembra aver concluso che il mondo è ancora bipolare, e la sua linea precedente a favore della dissoluzione di entrambi i blocchi era solo un desiderio". Stati Uniti- Italia. P.C.I.

31 maggio 1979

E’ sequestrata sull’intero territorio nazionale la rivista "Metropoli" con l’accusa di ‘istigazione a delinquere’, fondata su quanto scritto in un articolo a firma di Franco Piperno. Repressione

31 maggio 1979

A Genova, le Br feriscono ad una gamba il capogruppo regionale della Dc Fausto Cuocolo, all’interno dell’Università dove egli avrebbe dovuto tenere esami in sostituzione di Paolo Emilio Taviani. L’azione sarebbe stata decisa come ripiego e l’originario obiettivo lo stesso Taviani, assente per decisione improvvisa, secondo il racconto di quest’ultimo. (vedi nota 2 aprile 1979). Violenza politica. D.C.

maggio 1979

Si svolge l’esercitazione ‘Anita’ delle Stay behind nella cui pianificazione si legge che l’evento attivatore della struttura "può essere di origine interna o internazionale". Strutture clandestine e semiclandestine

maggio 1979

Il vescovo di San Salvador Oscar Romero, che ha ottenuto udienza in Vaticano dopo mesi di attesa, consegna a Giovanni Paolo II un dossier sulla cruda repressione operata dai militari, che ha colpito anche sacerdoti (fra i quali Octavio Ortiz, ucciso), avendone in risposta una sollecitazione a non stimolare opposizione ma armonia. Il sacerdote esce dall’udienza molto abbattuto mormorando che il Papa non lo ha capito e che "il Salvador non è la Polonia". Vaticano

maggio 1979

Bettino Craxi rilascia un’intervista al settimanale "L’Europeo" nella quale lamenta che in Italia si è affermato un bipolarismo che "non era all’origine. Nel secondo dopoguerra vi hanno concorso divisioni ed errori del movimento socialista… ora siamo in una situazione completamente diversa ma non immodificabile". Craxi rivendica al Psi il ruolo di forza di rinnovamento e di equilibrio, lanciando la parola d’ordine di "contratto con gli elettori"; infine nega che Giulio Andreotti possa tornare ad essere presidente del Consiglio: "Non è vero che il potere logora chi non ce l’ha. Questo è vero in una democrazia malata, depressa, impantanata nella vischiosità clientelare" ed occorre "una nuova leadership, il logorio di quella attuale è evidente". P.S.I.

maggio 1979

Il giornale satirico "Il Male" esce con una nuova parodia dell’inchiesta su Autonomia operaia, intitolata "Tognazzi è il cervello Br. Il demenziale attore arrestato all’alba nella sua villa di Velletri. Riserbo assoluto della magistratura. Lo svenimento di Grassi. Quello di Berlinguer. Dalla Chiesa, ingessato, guida le operazioni".

1 giugno 1979

Sul quotidiano "Avanti!" firmano un documento nel quale esprimono il proprio voto socialista: Gaetano Azzolina, Enzo Biagi, Norberto Bobbio, Achille Bonito Oliva, Alberto Bevilacqua, Carmine Benincasa, Renato Barilli, Gianni Bisiach, Maurizio Costanzo, Mario Camerini, Paolo Flores d’Arcais, Raffaele La Capria, Giampiero Mughini, Manlio Rossi Doria, Aldo Rosselli, Aurelio Roncaglia, Mario Soldati, Saverio Strati. P.S.I.

1 giugno 1979

A Roma, i precari della scuola bloccano gli scrutini. Movimenti contestativi

2 giugno 1979

In Polonia, giunge in visita il Papa, accolto da una folla oceanica. Giovanni Paolo II si reca in visita ad Auschwitz che definisce "il Golgota dei nostri tempi". S’incontra anche con il presidente Henryk Jablonski ed il segretario del Poup Edward Gierek ai quali rivolge parole di critica. Al culmine della visita, il Papa celebra una messa all’aperto per la prima volta autorizzata dal regime comunista. Vaticano

3 giugno 1979

Si svolgono le elezioni politiche. I risultati alla Camera dei deputati sono: Dc, 14.046.290 voti, 38,3%, 262 seggi; Pci, 11.139.231 voti, 30,4% (con una perdita di 4 punti rispetto alle elezioni del 1976), 201 seggi; Psi, 3.596.802 voti 9,8%, 62 seggi; Msi-Dn, 1.930.639 voti, 5,3%, 30 seggi; Psdi, 1.407.535 voti, 3,8%, 20 seggi; Pr, 1.264.870 voti, 3,5%, 18 seggi; Pri, l.ll0.209 voti, 3,0%, 16 seggi; Pli, 712.646 voti, 1,9%, 9 seggi; Pdup, 502.247 voti, 1,4%, 6 seggi; Ppst, 204.899 voti, 0,6%, 4 seggi; Associazione per Trieste, 65.505 voti, 0,2%,l seggio; Unione valdostana, 33.250 voti, 0,1%, 1 seggio. Risultati al Senato: Dc, 12.0l8.077 voti, 38,3%, 138 seggi; Pci 9.859.004 voti, 31,5%, 109 seggi; Psi, 3.255.104 voti,10,4%, 32 seggi; Msi-Dn, 1.782.004 voti, 5,7%, 13 seggi; Psdi, 1.321.283 voti, 4,2%, 9 seggi; Pri, 1.052.772 voti, 3,4%, 6 seggi; Pli, 691.464 voti, 2,2%, 2 seggi; Pr, 413.478 voti, 1,3%, 2 seggi; Ppst, 172.577 voti, 0,5%, 3 seggi; Unione valdostana, 37.070 voti, 0,1%, 1 seggio; Psd’Az, 15.761 voti, 0,1%, nessun seggio. D.C. P.C.I. P.S.I. Destra- M.S.I. Sinistra- formazioni minori

4 giugno 1979

A Genova, sono arrestati come sospetti appartenenti alle Br, Angela Rossi, Franco Ricci e Nunzio Emanuelli. Sinistra- formazioni minori. Repressione armata

4 giugno 1979

A New York, Michele Sindona telefona a Licio Gelli. Affare Sindona

6 giugno 1979

Il presidente americano Jimmy Carter incontra il cancelliere tedesco Helmut Schmidt con il quale concorda l’installazione di missili Pershing II in Germania. Stati Uniti

6 giugno 1979

A Torino, nell’ambito degli scioperi articolati si svolge un vivace corteo interno. La direzione licenzia 5 operai accusandoli di ‘violenza’ per aver estromesso alcuni impiegati e capi dagli uffici. Movimento operaio

7 giugno 1979

Sul quotidiano "La Repubblica", nell’articolo "Il Psi diventa più giovane: cambia il 50% dei deputati", Miriam Mafai commenta il ricambio determinato dalle elezioni nei gruppi socialisti, dove sono entrati "i quarantenni" e fra essi Franco Bassanini, Luigi Covatta, Filippo Fiandrotti, Giusi La Ganga, Claudio Martelli, Valdo Spini. P.S.I.

7 giugno 1979

A Roma, è arrestato per ordine del sostituto procuratore della repubblica Mario Amato, con l’accusa di ‘attività sovversiva e tentata ricostituzione del Pnf’, Paolo Signorelli. Destra- formazioni minori. Repressione armata

7 giugno 1979

A Roma, sono arrestati i redattori di "Metropoli" Paolo Virno, Lucio Castellano e Libero Maesano, accusati di ‘guerra civile’, accusa poi modificata in ‘partecipazione a banda armata’. I tre negano di appartenere alle Br. Sinistra- formazioni minori. Repressione armata

8 giugno 1979

Giulio Andreotti si reca a Palermo, dove cena all’hotel Zagarella, presenti fra gli altri i cugini Salvo. D.C.

8 giugno 1979

A Roma, la magistratura spicca mandato di cattura contro Lanfranco Pace, redattore della rivista "Metropoli". Sinistra- formazioni minori. Repressione armata

8 giugno 1979

A Torino, una manifestazione operaia molto partecipata e vivace risponde ai licenziamenti del 6, riportando i licenziati in fabbrica. Movimento operaio

10 giugno 1979

Si svolgono le elezioni per il Parlamento europeo. Il Pci conferma il calo ottenendo il 29,6%. P.C.I.

10 giugno 1979

In Nicaragua, il ‘Fronte nazionale sandinista di liberazione’ sferra l’offensiva finale contro Somoza.

11 giugno 1979

"Humanité", organo del Partito comunista francese, da notizia di una fuga di uranio dalla centrale di Tricastin, taciuta dalle autorità.

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