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7 giugno 1989

A Roma, il segretario di Democrazia proletaria Giovanni Russo Spena e Umberto Santino, responsabile del centro Giuseppe Impastato di Palermo, presentano nella sede della stampa estera un dossier contro Salvo Lima. Sinistra- formazioni minori. D.C.

7 giugno 1989

Intervenendo a Padova, Achille Occhetto afferma : "Il nostro è un nome che può essere messo oggi a servizio di una nuova e più avanzata esperienza politica e organizzativa della sinistra. E che in questa prospettiva può anche mutare" P.C.I.

8 giugno 1989

A Roma, la Corte dei conti apre un’inchiesta per accertare la responsabilità di quanti hanno determinato per reticenza, omissioni, negligenza, il recupero del Dc-9 Itavia abbattuto il 27 giugno 1980 ad Ustica, costato all’erario 15 miliardi. Gli eventuali responsabili saranno obbligati al risarcimento. Stragi- Ustica

9 giugno 1989

A Roma, giunge in visita Felipe Gonzales.

9 giugno 1989

A Napoli, testimonia nell’aula del processo Cirillo l’esponente missino Angelo Manna che chiede –ed ottiene- di poterlo fare a porte chiuse per la presunta rilevanza e riservatezza delle sue dichiarazioni. Manna esprime alla Corte il convincimento che Francesco Pazienza si attivò per la liberazione di Cirillo su richiesta di circoli del Partito repubblicano americano, con lo scopo di utilizzare la Nuova camorra organizzata di Raffaele Cutolo contro le Brigate rosse. Affare Cirillo. Stati Uniti- Italia

9 giugno 1989

A Milano, è compiuto un attentato incendiario contro la sede della Maggioni Winthrop, multinazionale americana nel campo farmaceutico, accusata di utilizzare animali vivi per scopi sperimentali. La rivendicazione è a firma del Fronte di liberazione animale (Alf). Violenza politica

10 giugno 1989

Sono incriminati 24 militari in servizio nei centri radar di Licola e Marsala la sera del 27 giugno 1980, quando fu abbattuto il Dc-9 Itavia sul cielo di Ustica. Stragi- Ustica

10 giugno 1989

A Milano, è depositata la motivazione della sentenza di condanna a carico dei responsabili dell’omicidio di Sergio Ramelli (v. 13 marzo e 29 aprile 1975), emessa dalla Corte di assise di appello. I giudici hanno qualificato come ‘omicidio volontario’ e non ‘preterintenzionale’, come aveva stabilito la Corte di assise, quanto compiuto dagli imputati, all’epoca appartenenti ad Avanguardia operaia: "Il sentimento manifestato da tutti per quanto accaduto quella terribile mattinata del 1975 non può, anche se ritenuto sincero e comunque manifestato dopo 10 anni di silenzio, essere eletto a prova della veridicità delle affermazioni che tale pentimento accompagnano. Coloro che hanno aggredito Ramelli hanno agito accettando consapevolmente il rischio che dalla loro condotta potesse derivare la morte del giovane. Erano cioè animati da quella particolare forma di dolo che l’elaborazione dottrinale e giurisprudenziale hanno qualificato come dolo eventuale". Violenza politica- caduti. Repressione

10 giugno 1989

A Roma, è depositata la motivazione della sentenza emessa dalla seconda sezione della Corte di assise a conclusione del processo ‘Moro ter’, il 12 ottobre 1988, a carico di 172 imputati, 153 dei quali condannati per un totale di 26 ergastoli ed oltre 1800 anni di carcere. Secondo i giudici, è certo che furono solo 9 i brigatisti rossi che agirono in via Fani il 16 marzo 1978. Affare Moro

11 giugno 1989

Il settimanale "Il Borghese" commenta l’annuncio fatto da Nicolò Amato, direttore generale dell’amministrazione penitenziaria, di aver "mobilitato il suo servizio per garantire che negli istituti di pena, specialmente al sud, vi siano una sola volontà e una sola legge, e cioè quella dello Stato italiano". Il periodico rileva ironicamente che "l’iniziativa presa dimostra che al momento le cose stanno in altro modo: e cioè che dentro le carceri la legge vigente è quella della mafia, della camorra, della ‘ndrangheta ma non quella dello Stato; se così non fosse il dottor Amato non avrebbe preso l’iniziativa annunciata".

13 giugno 1989

Il presidente della repubblica, Francesco Cossiga, affida a Ciriaco De Mita l’incarico di formare il nuovo governo. D.C.

13 giugno 1989

Su "l’Unità", Massimo D’Alema parla di una crisi di governo "orchestrata sulla base di un patto riservato fra i vincitori del congresso della Dc e Craxi", i primi avendo lo scopo di portare alla carica di primo ministro uno fra essi, garantendo al tempo stesso a Craxi "una solida alleanza anticomunista". P.C.I. D.C. P.S.I.

13 giugno 1989

A Napoli, è gravemente ferito in un agguato il pentito Giovanni Auriemma, camorrista della Nco. Aveva deposto il 5 giugno al processo Cirillo raccontando che Vincenzo Casillo e Corrado Iacolare erano organici ai servizi segreti di cui avevano un documento di riconoscimento e altri particolari relativi anche agli ex deputati Angelo Manna, missino, e Baldassarre Arenato, democristiano. Affare Cirillo

13 giugno 1989

A Roma, la Procura della repubblica spicca due mandati di cattura a carico di due naziskin- i fratelli Stefano e Germano Andrini, irreperibili- ritenuti responsabili con altri di aver aggredito alcuni giovani dinanzi al cinema Capranica, ferendoli gravemente. Violenza politica. Repressione

14 giugno 1989

Il capo di Stato maggiore dell’aeronautica, Franco Pisano, invia un proclama ai suoi subalterni nel quale afferma che "la forza armata si è comportata anche nella vicenda di Ustica con generosa dedizione, spirito di servizio e senso dello Stato". Stragi- Ustica

14 giugno 1989

Il ministro della Giustizia, Giuliano Vassalli, rende noto che sta valutando la possibilità di chiedere alla Svizzera l’estradizione di Licio Gelli, come richiesto il 3 giugno dalla Procura generale di Bologna. P.S.I. Strutture clandestine e semiclandestine

14 giugno 1989

A Roma, dinanzi alla Commissione parlamentare d’inchiesta testimonia il generale Adalberto Mei, vice direttore del Sismi all’epoca del sequestro Cirillo. La sua deposizione appare così reticente che il presidente della Commissione, Libero Gualtieri, valuta la possibilità di inviare il verbale dell’interrogatorio alla magistratura per i provvedimenti del caso. Affare Cirillo

14 giugno 1989

A Napoli, il colonnello Giuseppe Belmonte conferma di essere andato nel carcere di Ascoli Piceno insieme al funzionario del Sismi Adalberto Titta su ordine del generale Mei. E’ anche letta una lettera di Raffaele Cutolo, sequestrata nel corso di una perquisizione nella sua cella, dove costui scrive: "Se io dicessi la verità farei cambiare il corso della storia e della vita politica italiana". Affare Cirillo

14 giugno 1989

Giuseppe Sangiorgi annota nel suo diario: "Mi cerca Guido Bossa, notista del ‘Giorno’. Ieri sera Francesco Damato, il nuovo direttore, l’ha chiamato e gli ha detto chiaro e tondo che la linea del giornale è cambiata e lui come notista non va più bene. Il titolo del giornale oggi è che l’incarico a De Mita ‘ ha provocato una bufera’ ". D.C. P.S.I.

15 giugno 1989

A Budapest, si svolge la commemorazione di Imre Nagy.

15 giugno 1989

A Firenze, nel corso del processo per diffamazione intentato da Licio Gelli contro il quotidiano "La Nazione" - per un articolo pubblicato il 22 settembre 1987 in cui lo si definiva un "cacciatore di partigiani" - l’ex maestro venerabile nega di avere ricoperto questo ruolo e aggiunge che quella "di aver avuto simpatie comuniste, poi, è l’accusa più laida che mi si possa fare". L’ex presidente della provincia di Pistoia, Vincenzo Nardi, all’epoca rappresentante del Partito d’azione del Cln, viceversa, ha testimoniato che "ci fu un periodo nel quale i miei uomini mi sollecitarono a disporre una caccia senza tregua per uccidere Gelli. Gli veniva attribuita una lunga serie di delazioni e di rastrellamenti", ma egli non accolse la richiesta "perché Italo Carrobbi, presidente del Cln di Pistoia, mi pregò di lasciar correre, dato che costui aveva acquistato benemerenze con alcune formazioni partigiane della zona". Licio Gelli nel corso del processo dichiara anche di essere stato "ottimo amico del generale Santovito, del generale Miceli e dell’ammiraglio Martini". Strutture clandestine e semiclandestine. Resistenza

15 giugno 1989

A Roma, al processo contro 253 brigatisti rossi, il pubblico ministero Francesco Nitto Palma chiede che siano assolti dall’accusa di insurrezione armata contro lo Stato: "L’azione criminosa svolta dalle Brigate rosse non era idonea ad insorgere contro lo Stato e a far scoppiare una guerra civile. Chiedo pertanto la assoluzione di tutti gli imputati con formula piena per non aver commesso il fatto…Le Brigate rosse – spiega- non sono mai state un’organizzazione politica, né uno solo dei suoi crimini può minimamente collocarsi in un campo di lotta politica. Quale sommovimento insurrezionale avrebbe mai potuto promuovere una banda di delinquenti sanguinari?". Sinistra- formazioni minori. Repressione

15 giugno 1989

In un’intervista concessa a Paolo Franchi per il "Corriere della sera", Bettino Craxi afferma, a proposito dell’unità delle sinistre, che "un processo di questa natura /è/ maturo da tempo, ma se osservo la realtà concreta, le idee, le iniziative in circolazione, tutto mi appare ancora molto difficile e molto lontano". P.S.I. P.C.I.

16 giugno 1989

A Parigi, Oreste Scalzone, latitante, in una telefonata all’agenzia Adn- Kronos, critica la definizione di "delinquenti sanguinari" data dal pm romano dei brigatisti rossi, per i quali ha chiesto la assoluzione per non aver commesso il fatto dall’accusa di insurrezione armata contro lo Stato. Scalzone preannuncia la sua intenzione di autodenunciarsi ai sensi degli articoli 284 e 286 del codice penale (insurrezione e guerra civile) e godere così in Francia dello status di rifugiato politico. Peraltro Scalzone e gli altri suoi compagni latitanti vivono nel paese senza problemi, poiché a partire dal 1985 Francois Mitterrand ha escluso che la Francia conceda estradizioni per reati politici. Sinistra- formazioni minori

17 giugno 1989

Il Parlamento della repubblica slovena approva una modifica della Costituzione che stabilisce il diritto alla autodeterminazione.

17 giugno 1989

A Roma, il sostituto procuratore della repubblica Franco Ionta chiede il rinvio a giudizio di 4 persone per associazione sovversiva denominata ‘Nuclei armati per il contropotere territoriale’. Contestualmente chiede il proscioglimento di Daniele Dolce dall’accusa di duplice omicidio nei confronti di Franco Bigonzetti e Francesco Ciavatta, avvenuto il 7 gennaio 1978, e rivendicato 4 giorni più tardi con la sigla della stessa organizzazione. Sinistra- formazioni minori. Repressione. Violenza politica- caduti

17-18 giugno 1989

Nei Territori, i soldati israeliani uccidono 6 palestinesi, mentre continuano le deportazioni: 54 persone sono espulse verso il Libano ed è pronta una lista di proscrizione con oltre mille nominativi. Fronte arabo islamico- M.O.

18 giugno 1989

Si svolgono le elezioni per il Parlamento europeo, che assegnano alla Dc il 32,9% ed il 27% al Pci, mentre i risultati del Psi restano invariati. Il leader politico più votato è Bettino Craxi, per i democristiani Andreotti e Goria, per il Pci Occhetto e Napolitano. Trionfa in Sicilia Salvo Lima. Insieme al rinnovo del Parlamento europeo, si vota il referendum per la trasformazione della Cee in Unione europea, il cui esito positivo era ampiamente scontato. In Francia, per contro, il voto europeo è mancato da quasi metà dell’elettorato. D.C. P.S.I. P.C.I.

19 giugno 1989

In Sicilia, all’Addaura, fallisce un attentato contro il giudice Giovanni Falcone, presso la sua abitazione estiva, ed il magistrato svizzero Carla Del Ponte. Violenza politica. Piani occulti

19 giugno 1989

Bettino Craxi giunge in visita in Svezia. P.S.I.

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