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1 novembre 1989

Esplode la polemica sul progetto italiano di inviare rifiuti speciali in Polonia, emerso dopo la visita a Roma del premier Tadeusz Mazowiecki.

3 novembre 1989

Sono nominati i presidenti dell’Eni e dell’Iri, rispettivamente Gabriele Cagliari e Franco Nobili. D.C. P.S.I.

3 novembre 1989

Il Pci presenta a Willy Brandt la richiesta di ammissione all’Internazionale socialista. P.C.I.

4 novembre 1989

Il quotidiano vaticano "L’Osservatore romano" attacca il sottosegretario socialista Elena Marinucci, favorevole alla diffusione in Italia della pillola abortiva Ru 486. Vaticano. P.S.I.

5 novembre 1989

A Ravenna, muore l’ex segretario nazionale della Dc Benigno Zaccagnini. D.C.

5 novembre 1989

Il "Corriere della sera", sotto il titolo "Oltretevere i documenti di Calvi", scrive che di questo approdo finale "i magistrati dell’inchiesta per la presunta truffa degli assegni Ior sono sempre più convinti. A dimostrarlo ci sarebbe, insieme ad altri indizi, una telefonata registrata dalla Criminalpol, che indagava su un traffico di droga, tra Giulio Lena, socio del faccendiere sardo nella ‘operazione valigetta’, e il vescovo cecoslovacco Pavel Hnilica, anche lui inquisito in istruttoria…che agiva ‘nell’interesse del Vaticano’. Il prelato parla con Lena, noto falsario (era stato lui, 5 anni prima, a ‘preparare’ il passaporto che consentì a Calvi di espatriare) e quasi si scusa del fatto che, nonostante il buon esito dell’affare, cioè l’acquisto delle carte, i pagamenti tardassero. E fa capire che l’‘intoppo’ nasce proprio dentro le mura di san Pietro. Per contrasti interni? Per l’opposizione di qualcuno che in Vaticano non condivideva una manovra così rischiosa? Nella telefonata non è precisato. Ma è parso evidente agli inquirenti che mons. Hnilica conoscesse bene quei documenti per i quali – dice Lena in un interrogatorio- secondo Carboni il Vaticano era disposto a ‘stanziare’ 41 miliardi pur di averli". Affare Calvi. Vaticano

6 novembre 1989

L’onorevole demoproletario Luigi Cipriani, intervenendo alla Camera dei deputati sulla strage del 2 agosto 1980 a Bologna, afferma: "Signor presidente, noi non abbiamo mai definito la strage di Bologna come strage fascista. Noi abbiamo sempre chiamato questa strage, strage di Stato perché fu chiaro fin dal principio che vi fu un intervento massiccio del Sismi per depistare ed impedire che si arrivasse alla verità. Chi era intervenuto per depistare sapeva quel che era successo e quindi doveva costruire false verità…" (cfr. per intero sub "Scritti di controinformazione" in questo sito). Sinistra- formazioni minori. Stragi- Bologna

6 novembre 1989

Rispondendo alle interrogazioni sul caso Montorzi, Giulio Andreotti nega i rapporti dell’avvocato con i servizi segreti. D.C. Stragi- Bologna

6 novembre 1989

A Forlì, Sergio Cusani consegna il miliardo avuto da Giuseppe Berlini (vedi nota 18 ottobre 1989) e lo porta a Raul Gardini che trova in compagnia di Ennio Tassinari e di Mauro Dragoni, rispettivamente esponente di cooperative rosse, il primo, ed ex sindaco comunista di Ravenna il secondo. I tre poi ripartono con i soldi in direzione di Roma. Secondo le testimonianze, sia pure reticenti, di Carlo Sama e Sergio Cusani, il denaro fu consegnato ad un alto esponente del Pci in cambio del sostegno del partito alla legge sulla defiscalizzazione, come già ottenuto dalla Democrazia cristiana e dal Partito socialista. Tangentopoli. P.C.I. D.C. P.S.I.

7 novembre 1989

A Roma, il Consiglio superiore della magistratura dispone il trasferimento da Palermo del giudice Alberto Di Pisa, sotto inchiesta perché sospettato di aver scritto lettere anonime che accusano il giudice Giovanni Falcone ed altri magistrati e funzionari di Stato; e del giudice Ayala.

8 novembre 1989

E’ firmato un accordo di cooperazione economico - industriale fra Italia e Albania.

8 novembre 1989

A Roma, si svolgono due manifestazioni contrastanti, una di ambientalisti che richiedono la chiusura dell’Acna di Cengio, l’altra di lavoratori che ne chiedono la riapertura. Movimenti contestativi. Movimento operaio

9 novembre 1989

A Pechino, si dimette Deng Xiaoping.

9 novembre 1989

A Sofia (Bulgaria), si dimette il presidente Todor Zhivkov, in carica dal 1971.

9 novembre 1989

Sono aperte le frontiere fra Germania est e Germania federale.

10 novembre 1989

E’ abbattuto il muro che separa in due la città di Berlino. Nella notte, l’evento è festeggiato da una folla gioiosa da entrambi i lati. Le autorità di Berlino est si dimettono e si verificano alcuni suicidi fra gli esponenti della Sed.

10 novembre 1989

Si dimette dalla carica di direttore generale della Rai - Tv, Biagio Agnes. D.C.

10 novembre 1989

A commento della caduta del muro di Berlino, il segretario nazionale del Pci, Achille Occhetto, dichiara ai giornalisti che questo è "l’atto che più di ogni altro mette fine alla guerra mondiale poiché ci pone davanti, per la prima volta, a un mondo totalmente diverso da quello che abbiamo imparato a conoscere dal 1945 in poi". In giornata, Occhetto incontra il laburista Kinnock al quale chiede di adoperarsi per favorire l’ingresso del Pci nella Internazionale socialista, ostacolato in Italia dal Psi. P.C.I. P.S.I.

11 novembre 1989

Ad Algeri, giunge in visita ufficiale il presidente della repubblica, Francesco Cossiga. D.C.

11-12 novembre 1989

A Budapest (Ungheria), s’incontrano i ministri degli Esteri di Ungheria, Italia, Austria e Jugoslavia per stilare una dichiarazione congiunta e un documento programmatico.

12 novembre 1989

Giovanni Paolo II riceve il vescovo di Berlino, mons. Gerog Sterzinski. Vaticano

12 novembre 1989

A Bologna, ai militanti comunisti della sezione ‘Bolognina’, Achille Occhetto annuncia che il Partito comunista cambierà natura e denominazione. Il segretario del Pci cita a proprio sostegno la perestrojka di Gorbaciov: "Prima di dare il via ai cambiamenti in Urss /Gorbaciov/ incontrò i veterani e disse loro: ‘Voi avete vinto la seconda guerra mondiale, se ora non volete che venga persa non bisogna conservare, ma impegnarsi in grandi trasformazioni’. Da questo dobbiamo trarre l’incitamento a non continuare su vecchie strade ma ad inventarne di nuove per unificare le forze di progresso…è necessario andare avanti con lo stesso coraggio che fu dimostrato nella Resistenza". P.C.I.

12-13 novembre 1989

Sulla ‘svolta della Bolognina’, Luciano Barca annota: "Occhetto ha sempre amato i colpi di teatro a condizione, s’intende, che in scena ci sia lui e possibilmente solo. Senza consultare nessuno, anche se da tempo era stato annunciato un comitato centrale ed era maturo un chiarimento sulla nostra collocazione, interviene ad un’assemblea di partigiani alla sezione della Bolognina e annuncia al partito e all’Italia che il Pci compirà una svolta storica…Gli stessi membri della segreteria vengono informati per telefono da Petruccioli e consultati a posteriori lunedì 13 novembre". P.C.I.

13 novembre 1989

Commentando la svolta della Bolognina, Arnaldo Forlani auspica "che il revisionismo non si fermi al cambiamento del nome". Analogo auspicio viene dal socialista Giulio Di Donato che invita il Pci a "rinunciare al comunismo" perché all’est, dove sta crollando, "la questione è quella di cancellarlo, non d’inventarne uno nuovo". P.C.I. D.C. P.S.I.

13 novembre 1989

A Roma, il governo rinnova il decreto che proroga i termini della custodia cautelare allo scopo dichiarato di evitare la scarcerazione di 37 boss, fra i quali 25 già condannati a pene reclusive nel maxiprocesso; fra essi, Salvatore Cucuzza, Leonardo Greco, Giovanni Cusimano, Francesco Spadaro, Gianbattista Pullarà e infine (i termini di carcerazione scadrebbero per quest’ultimo nel prossimo gennaio) Pippo Calò. D.C. P.S.I.

13 novembre 1989

A Roma, la Corte di cassazione dichiara inammissibile il ricorso avverso la sentenza assolutoria nei confronti di Cesare Ferri per la strage di Brescia che viene così definitivamente confermata. Stragi- Piazza della Loggia

14 novembre 1989

Lech Walesa giunge a Washington per richiedere maggiori aiuti, finora concessi per 550 milioni $ in 3 anni. Stati Uniti

14 novembre 1989

A Roma, Achille Occhetto apre i lavori della direzione del Pci : "Il processo storico da cui veniamo e da cui ha preso nome il movimento comunista internazionale, che ha il suo momento di definizione politica internazionalista con la scelta leninista dell’Ottobre, si trova oggi a fare i conti con una crisi storica- afferma- La funzione riorganizzatrice centripeta dell’Internazionale socialista diventa centrale, è destinata ad accentuarsi". Occhetto aggiunge che la questione centrale non è "un problema del cambiamento del nome perché questo nome, per come l’abbiamo portato noi in Italia, è un nome onorato. L’hanno disonorato coloro che hanno costruito regimi totalitari". Dopo aver relazionato e senza attendere la conclusione del dibattito, Achille Occhetto annuncia, nella sala stampa di Botteghe oscure, una "costituente per la rifondazione del partito" perché "quanto sta avvenendo impone al Pci una riflessione conseguente. Occorre cambiare per non tradire noi stessi e per essere all’altezza delle sfide future, un processo alla cui fine vi sia una cosa nuova e un nome nuovo… Per questa operazione i comunisti sono pronti a mettere a disposizione tutte le loro forze, la loro organizzazione e anche il nome del partito". P.C.I.

14 novembre 1989

Su "Il Giornale", Salvatore Scarpino rileva lo "straordinario tempismo" della dirigenza comunista, "senza smarrimenti e soprassalti di cuore", e conclude che il Pci "sebbene smagrito, resta pur sempre un elefante /che/ tuttavia è scattato con un’agilità da ghepardo". P.C.I.

15 novembre 1989

Nei Territori palestinesi, nonostante la brutale repressione ed il coprifuoco, si festeggia l’anniversario dell’indipendenza. Fronte arabo islamico- M.O.

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