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20 luglio 1990

Il quotidiano socialista "Avanti!", in un articolo dal titolo "Occhetto: congiura contro il Pci", a firma ‘D.Ghi’ scrive che il Psi è un partito "che non ha mai creduto all’ipotesi di certa magistratura di ispirazione comunista. Quella per intenderci che all’indomani di ogni strage ha subito imboccato una strada a senso unico". P.S.I. P.C.I. Stragi-

20 luglio 1990

Sul "Secolo d’Italia" compare il comunicato dell’ufficio politico del Msi- Dn, riunito sotto la presidenza del segretario nazionale Pino Rauti, a commento della sentenza sulla strage di Bologna: "Stiamo per uscire da un incubo durato quasi 20 anni, nel corso del quale si è tentato di criminalizzare la destra attraverso un teorema politico- giudiziario che ora cade a pezzi". Destra- M.S.I. Stragi- Bologna

21 luglio 1990

Sul quotidiano "Il Manifesto", nell’articolo intitolato "Lo scandalo di una sentenza giusta", Tiziana Maiolo scrive che "la sentenza della Corte d’appello che ha assolto gli imputati dal reato di strage era l’unica possibile". In un’intervista resa allo stesso quotidiano, il presidente di Magistratura democratica Giovanni Palombarini afferma: "…Quella di Bologna è una sentenza che rispetto, anche in attesa delle motivazioni, e non credo comunque che la Cassazione potrà sollevare dubbi sulla sua correttezza giuridica".

22 luglio 1990

"Il Secolo d’Italia" pubblica una lettera, indirizzata al direttore Giano Accame, di Stefano Delle Chiaie che gli si rivolge con un rispettoso ‘Tu’ maiuscolo. Delle Chiaie protesta per un articolo apparso sullo stesso quotidiano il 20 luglio a firma di Marzio Tremaglia, nel quale erano contenuti apprezzamenti offensivi nei confronti suoi e di Valerio Fioravanti. Alle recriminazioni di Delle Chiaie, Giano Accame risponde: "Mi dispiace…che commentando la sentenza di Bologna abbia offeso Delle Chiaie e Fioravanti proprio nel momento in cui la loro assoluzione costituiva per tutti noi un elemento comune di sollievo, e personalmente me ne scuso con loro…". Il quotidiano da poi notizia che a Bologna si svolgerà, a cura del Fuan, un convegno sul tema "Verdetto finale: assoluzione" al quale prenderanno parte, fra gli altri, Maurizio Gasparri, Marcantonio Bezicheri, Giuseppe Pisauro, Teodoro Buontempo e Adalberto Baldoni. Destra- M.S.I. Destra- formazioni minori. Stragi- Bologna

23 luglio 1990

Bettino Craxi presenta al segretario generale dell’Onu, Perez de Cuellar, il rapporto sul debito dei paesi in via di sviluppo. P.S.I.

23 luglio 1990

Con una dichiarazione all’agenzia Adn- Kronos, il portavoce della Cia Mark Mansfield afferma che "Dick Brenneke non ha mai lavorato alle dipendenze della Cia e non è mai stato associato in alcun modo, in qualunque funzione, con la nostra organizzazione". Stati Uniti- Italia

23 luglio 1990

A Roma, l’istruttoria sulla strage di Ustica è affidata al giudice Rosario Priore. Stragi- Ustica

23 luglio 1990

A Roma, il presidente del gruppo missino alla Camera Franco Maria Servello scrive alla presidente Nilde Jotti per far rilevare che le affermazioni di Francesco Cossiga, nella lettera inviata il 3 luglio a Giulio Andreotti, hanno rilevanza istituzionale e politica e sottolineare "la necessità di invitare il presidente del Consiglio a riferire quanto prima alle assemblee della Camera, per informare ufficialmente i deputati sulla realtà dei fatti, sui passi eventualmente intrapresi, sulle iniziative assunte, prima che cresca quel torbido e fumoso polverone che da più parti si leva". Destra- M.S.I. D.C. Stati Uniti- Italia

24 luglio 1990

A Roma, la presidenza del Consiglio comunica al Sismi l’autorizzazione concessa al giudice veneziano Felice Casson di visionare i documenti relativi alla rete Stay behind. Strutture clandestine e semiclandestine

24 luglio 1990

Il generale Ambrogio Viviani, nel corso di una trasmissione a "Radio Radicale", parla dell’esistenza di una rete clandestina, in ambito Nato, destinata ad agire dietro le linee nemiche in caso di invasione dell’Unione sovietica o di andata al potere della sinistra : "La Nato – afferma- era preoccupata della situazione italiana e temeva in un cedimento da parte della Dc. I governi della Nato e gli Stati uniti diedero incarico alla Cia di gestire, tramite il Sid e il Sismi, depositi segreti di armi e di esplosivi in Italia…Vennero reclutati migliaia di ex militari, poliziotti e carabinieri, e civili di orientamento anticomunista. In Sardegna venne realizzato un campo di addestramento per civili da inquadrare in questa struttura occulta paramilitare" Stati Uniti- Italia. Strutture clandestine e semiclandestine

24 luglio 1990

Il quotidiano "Il Manifesto", nell’articolo "Brenneke chi era costui" a firma di Daria Lucca, scrive che costui ha effettivamente lavorato per la Cia: "Del resto la conferma viene dal presidente della giuria di Portland che, nello scorso giugno, ha processato Brenneke per l’accusa di aver mentito a proposito degli interventi dell’attuale presidente Bush perché il rilascio degli ostaggi in Iran venisse rinviato dopo le elezioni dell’80. Il primo capo d’imputazione era che Brenneke avesse detto una bugia sostenendo di essere stato alle dipendenze dell’intelligence americana. La giuria lo ha assolto. Mark Kristoff, da noi interpellato al telefono, ci ha detto: "Al processo sono emerse le prove, anche attraverso alcune testimonianze, che nei passati 18 anni Dick Brenneke ha collaborato con la Cia per un certo numero di progetti. Non era un impiegato a tempo pieno, ma ha lavorato per la Cia…" Stati Uniti- Italia

24 luglio 1990

Il segretario nazionale del Partito liberale, Renato Altissimo, e il capogruppo del Pli al comune di Bologna, Antonio Patuelli, comunicano che i rappresentanti del partito non parteciperanno alla commemorazione della strage del 2 agosto intendendo "così evidenziare la propria protesta da ultimo verso le critiche politiche alla sentenza della Corte d’assise d’appello di Bologna, quando oltretutto non sono state ancora rese note le motivazioni. Questo è peraltro soltanto l’ultimo anello di una catena di pressioni psicologiche e politiche per la ricerca a senso unico di colpevoli di quella tremenda strage". Stragi- Bologna

24 luglio 1990

A Rieti, nel corso della festa nazionale de "Il Secolo d’Italia", si svolge un dibattito sul tema "Ustica- Bologna: la notte della Repubblica" al quale prendono parte il socialista Antonio Landolfi, Massimo Bordin di "Radio radicale", Tommaso Staiti di Cuddia e Paolo Signorelli. Destra- M.S.I. Stragi- Ustica. Stragi- Bologna

24-25 luglio 1990

A Mosca, giunge in visita il presidente del Consiglio Andreotti, accompagnato da Gianni De Michelis. D.C. P.S.I.

25 luglio 1990

A Baghdad (Iraq), l’ambasciatore americano April Glaspie, incontrando Saddam Hussein, dichiara che gli Usa "comprendono la vostra necessità di rafforzare l’economia aumentando il prezzo del petrolio e non intendono interferire nella disputa che vi divide dal Kuwait". Stati Uniti. Fronte arabo islamico- Iraq

25 luglio 1990

A Roma, alla commissione Esteri della Camera dei deputati, il ministro Gianni De Michelis propone di continuare ad elargire gli aiuti umanitari alla Somalia, sollevando vivaci proteste perché l’Italia "da circa trent’anni (sta) praticamente allevando a spese dell’erario, la classe politica somala, che è stata istruita, armata e addestrata in Italia". P.S.I.

25 luglio 1990

A Roma, il parlamentare verde Marco Boato chiede che la Commissione parlamentare d’inchiesta sul terrorismo e le stragi indaghi in particolare sull’attentato del 17 maggio 1973 alla Questura di Milano, su quello di Peteano dei 31 maggio 1972 e su un fallito attentato all’Università di Trento. Stragi- Questura di Milano. Attentato di Peteano

25 luglio 1990

A Roma, intervenendo in Commissione stragi in merito alla strage del 2 agosto 1980 alla stazione di Bologna, il parlamentare di Dp Luigi Cipriani ripercorre le vicende del depistaggio, critica la conduzione del processo per non averle seguite con la dovuta attenzione, ed afferma che Musumeci e Belmonte non devono essere considerati dei meri depistatori ma "protagonisti. A Bologna è stata fatta la perizia sull’esplosivo – afferma- perché si doveva trovare che Fachini, attraverso i residuati bellici del Garda, era il fornitore dell’esplosivo utilizzato per la strage, ma si è trovata un’identità perfetta non tra l’esplosivo utilizzato a Bologna e quello del lago di Garda, bensì tra quello di Bologna e quello fatto trovare nelle valigie dal Sismi". Affronta quindi il nodo delle strutture occulte e del collegamento fra i servizi italiani e la struttura Nato per concludere: "Non l’abbiamo scoperto noi che la Cia ha organizzato golpe qua e là per il mondo. Quindi verifichiamo pure gli archivi dell’est e dell’ovest ma soprattutto i nostri: se c’è qualcuno che finalmente deve aprire i cassetti è il governo italiano, i vari capi dei servizi, perché le coperture e le protezioni non possono essere opera di qualcuno indefinito…" Sinistra- formazioni minori. Stragi- Bologna. Piani occulti. Stati Uniti- Italia

26 luglio 1990

Il presidente del Consiglio, Giulio Andreotti, rientrato a Roma, decide di sottoporre al voto di fiducia gli articoli maggiormente contestati della legge Mammì, in materia di pubblicità e trasmissione di film vietati ai minori. Per disaccordo con la decisione di Andreotti, rassegnano le dimissioni dal governo i ministri della sinistra democristiana, Riccardo Misasi, Mino Martinazzoli, Sergio Mattarella, Calogero Mannino, Carlo Francanzani, ed 11 sottosegretari. D.C.

26 luglio 1990

A Roma, da questa data fino al 2 agosto, presso la sede del Sismi sono distrutti più di 500 documenti segretissimi, del cui contenuto non è lasciata traccia. Piani occulti

26 luglio 1990

Sul quotidiano "La Repubblica", il giornalista veneziano Giorgio Cecchetti, amico personale del giudice Felice Casson, inizia a costruire la falsa pista dell’esplosivo utilizzato nell’attentato di Peteano di Sagrado del 31 maggio 1972, disattendendo le risultanze giudiziarie, per attribuirlo ad un organismo segreto della Nato sul quale indaga il magistrato veneziano. Nell’articolo intitolato "Carte segrete da Andreotti al magistrato" Cecchetti, difatti, scrive che "Casson è il giudice che ha indagato sulla strage di Peteano del maggio 72 e sulle conseguenti deviazioni nelle indagini senza mai riuscire ad individuare esattamente la provenienza dell’esplosivo utilizzato dai terroristi neri per imbottire la Fiat 500 che, scoppiando, causò la morte di tre carabinieri". Attentato di Peteano

26 luglio 1990

A Roma, è costituita l’associazione ‘Etica ed economia’, presidente Luciano Barca, vice presidente Gaetano Arfè, affiancati da Gian Mario Cazzaniga, Giorgio Ghezzi, Giorgio Mele, Renato Pollini, Paolo Volponi. P.C.I. P.D.S. P.S.I.

27 luglio 1990

A Roma, Giulio Andreotti procede al rimpasto governativo sostituendo i ministri dimissionari, nominando in loro luogo: alla Difesa, Virginio Rognoni; alla Pubblica istruzione, Gerardo Bianco; all’Agricoltura e foreste, Vito Saccomandi; alle Partecipazioni statali, Franco Piga; al Mezzogiorno, Giovanni Marongiu. Nel dibattito parlamentare che segue l’annuncio del rimpasto, pronuncia un intervento critico il repubblicano La Malfa, mentre il Pci- Pds presenta una mozione di sfiducia. Nell’intervento che la motiva, Achille Occhetto afferma: "Le sue comunicazioni, onorevole Andreotti, dimostrano solo che ci troviamo di fronte alla volontà pervicace di onorare, a dispetto di tutte le regole e convenienze politiche generali, gli impegni assunti con ben identificate lobbies economico- finanziarie. Il governo deve dire chiaro se e perché salvaguardare Berlusconi, anche contro l’opinione pubblica, anche contravvenendo a norme Cee, è essenziale alla politica governativa"; e, rivolgendosi ai socialisti, osserva che "siamo disponibili a un discorso d’insieme sul quadro politico, sulla base però di una chiarezza strategica". Dura la replica di Bettino Craxi: "Abbiamo ascoltato un discorso aggressivo, offensivo, truculento, una esibizione di vetero- comunismo che male si addice ad inventori di cose nuove". Nella replica, Arnaldo Forlani sdrammatizza, affermando fra l’altro che la richiesta di applicare le nuove norme comunitarie dal 3 ottobre 1991, come chiede la Cee, piuttosto che dal 31 dicembre 1992, come prevede la normativa governativa, pare "eccessivo scrupolo europeistico", tanto più che la nuova legge Mammì, per i tempi previsti, di fatto accorcerebbe la moratoria. D.C. P.C.I. P.D.S. P.S.I.

27 luglio 1990

A Roma, il giudice veneziano Felice Casson si reca presso la sede del Sismi per prendere visione dei documenti relativi alle Stay behind. Strutture clandestine e semiclandestine

27 luglio 1990

Sul quotidiano missino "Il Secolo d’Italia", nell’articolo "Quando volano le veline dei servizi segreti", Italo Bocchino lamenta che solo il 29 febbraio 1989 il Sismi ha inviato al comando generale dei carabinieri e al capo della polizia una nota informativa del 3 giugno 1974, redatta dal servizio militare, nella quale si ipotizza una responsabilità di sinistra nella strage di Brescia del 28 maggio 1974. Bocchino conclude che "la vicenda getta qualche ombra sul ruolo svolto dai servizi segreti alla gestione dei quali, in quegli anni, partecipò anche il Partito comunista italiano". Controllo politico di Stato e informative. Stragi- Piazza della Loggia. Destra- M.S.I. P.C.I.

28 luglio 1990

Il quotidiano "La Repubblica", dopo aver riportato la replica del repubblicano Mammì alla sinistra democristiana, nell’articolo "Mammì: ‘avrei voluto mandarli a quel paese’ ", rammenta che "per varare lo scorso anno a Bruxelles la direttiva ‘Televisione senza frontiere’, l’allora ministro delle Politiche comunitarie Antonio La Pergola si battè come un leone per imporre alla Cee un emendamento che salvasse gli interessi di Silvio Berlusconi. E ci riuscì dopo una notte di memorabili battaglie. Allora si parlò di emendamento Berlusconi- La Pergola. Una volta tanto, il gergo comunitario si arricchiva di una formula estremamente chiara: Berlusconi, per indicare i corposi interessi che l’emendamento voleva difendere e La Pergola, per dare l’omaggio dovuto al ministro che l’aveva imposto. Quell’emendamento, diventato l’articolo 20 della direttiva, da agli Stati membri facoltà di prevedere condizioni diverse da quelle stabilite dalla normativa europea per quanto riguarda le trasmissioni destinate unicamente al territorio nazionale…Così in teoria, Berlusconi può fare quel che vuole in Italia". Sempre su "La Repubblica", nell’articolo "L’attesa di Berlusconi vicino a Montecitorio", Sergio Luciano scrive: "…In via dell’Anima come a Milano 2, lo staff di vertice della Fininvest passa al setaccio la legge per individuare i possibili margini di manovra e calcolare le perdite economiche che il gruppo subirà se- come sperano- la data dell’entrata in vigore delle nuove norme sugli spot rimarrà quella proposta dal governo o se, al contrario, dovesse passare la linea di chi vuole un’immediata esecutività della norma. In quest’ultimo, temutissimo caso, i diritti sulla libreria cinematografica che evaporerebbero, per la necessità di trasmettere programmi di varietà aperti agli spot, avrebbero un valore di circa 400 miliardi. La perdita pubblicitaria legata invece all’attuale testo di legge si aggirerebbe sui 100 miliardi e sarebbe legata prevalentemente all’obbligo per Publitalia di non accogliere pubblicità per Telecapodistria, Tv junior e Italia 7…Per Berlusconi è dunque tempo di rivedere i palinsesti e di prepararsi al cambiamento. E non c’è voglia né spazio per pensare ad altro…"

28 luglio 1990

Su "l’Unità", a commento della crisi, Massimo D’Alema scrive essere "sconcertante che ad una crisi così grave e aperta ad esiti così inquietanti si giunga per la pervicacia con cui si è voluta imporre una norma il cui solo scopo è la tutela del valore dei fondi di magazzino del cavalier Silvio Berlusconi. Ma non ci si deve stupire. Questo è l’approdo di un modo di concepire lo sviluppo e il governo del Paese…" P.C.I. P.D.S.

28 luglio 1990

Luciano Barca annota nelle sue cronache, a proposito della crisi, che è stata la sinistra democristiana la protagonista della battaglia, non l’opposizione, a proposito della quale "si parla nel gruppo di contatti riservati tra Occhetto, Veltroni e Berlusconi", per concludere che "dalla vicenda il Pci esce proprio male". P.C.I. P.D.S. D.C.

29 luglio 1990

Il settimanale "Panorama" riporta integralmente la lettera inviata da Francesco Cossiga a Giulio Andreotti il 3 luglio precedente, sul conto di Richard Brenneke e i dirigenti della Rai responsabili di aver trasmesso la sua intervista. D.C. Stati Uniti- Italia

29 luglio 1990

Sul settimanale "Il Borghese", l’ex senatore missino Mario Tedeschi, nell’articolo intitolato "L’inganno svelato" esalta la sentenza assolutoria per la strage del 2 agosto 1980 a Bologna. Destra- M.S.I. Stragi- Bologna

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