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10 ottobre 1990

A Roma, si svolge la prima riunione ministeriale dei paesi aderenti ad un’iniziativa, proposta dal ministro Gianni De Michelis, per la cooperazione regionale nel Mediterraneo. Vi prendono parte: Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Algeria, Libia, Tunisia, Marocco, Mauritania e, come osservatore, Malta. L’iniziativa, però, non avrà seguito. P.S.I.

10 ottobre 1990

A Roma, la direzione nazionale del Pci accoglie ufficialmente e definitivamente la proposta del segretario Achille Occhetto di modifica del nome del partito in Partito democratico della sinistra e del simbolo rappresentato da una quercia. P.C.I. P.D.S.

10 ottobre 1990

A Roma, Valerio Morucci e Adriana Faranda iniziano a lavorare presso l’Opera don Calabria, nel quartiere Primavalle. Affare Moro

12 ottobre 1990

In Somalia, entra in vigore la Costituzione.

14 ottobre 1990

A Roma, Antonio Gava rassegna le dimissioni da ministro degli Interni. D.C.

15 ottobre 1990

A Stoccolma (Svezia), è assegnato il premio Nobel per la pace a Mikhail Gorbaciov.

16 ottobre 1990

A Roma, è nominato ministro degli Interni Vincenzo Scotti al posto del dimissionario Antonio Gava. D.C.

17 ottobre 1990

La Camera dei deputati approva in via definitiva la legge che prevede gli indennizzi finanziari per le ‘vittime del terrorismo’ e l’assunzione al lavoro per il coniuge, i figli o i genitori delle persone uccise. La legge passa con 381 voti a favore e l’astensione di 2 radicali.

17 ottobre 1990

A Roma, Giulio Andreotti invia alla Commissione parlamentare d’inchiesta sul terrorismo e le stragi la relazione "sull’operazione Gladio" intitolata "Le reti clandestine a livello internazionale". In essa, scrive che "subito dopo la seconda guerra mondiale, il timore dell’espansionismo sovietico e l’inferiorità delle forze Nato rispetto a quelle del Cominform indussero le nazioni dell’Occidente a ipotizzare nuove forme non convenzionali di difesa, creando nei loro territori una ‘rete occulta di resistenza’ destinata ad operare anche in caso di occupazione nemica attraverso la raccolta delle informazioni, il sabotaggio, la propaganda e la guerriglia". D.C. Strutture clandestine e semiclandestine

17 ottobre 1990

A Roma, nel corso della sua audizione dinanzi alla Commissione stragi, il capo della polizia prefetto Vincenzo Parisi dichiara: "La strage di Ustica fu un atto di terrorismo esterno all’Italia, poi coperto da complicità dei vertici dei nostri servizi di sicurezza militari. Tutti i depistaggi effettuati tendevano ad avvalorare la tesi della bomba, invece la verità è che la sera del 27 giugno 80 il Dc-9 Itavia fu abbattuto da un missile". Parisi presenta questa come una tesi logica, non suffragata da prove ed insiste sulla figura di Marco Affatigato, confidente della polizia, militante di Ordine nuovo e a suo dire informatore della Cia, usato per operare il primo tentativo di depistaggio con la telefonata fatta al ‘Corriere della sera’ il 28 giugno 1980 nella quale si affermò che era morto nell’esplosione provocata da una bomba posta sull’aereo. Su quella telefonata, Vincenzo Parisi dice: "Quella telefonata porta la firma dell’intelligence che ha manovrato l’operazione di Ustica". A fornire il particolare dell’orologio che Affatigato portava al polso, un ‘Baume &Mercier’ fu Marcello Soffiati, militante di Ordine nuovo di Verona, informatore dei servizi segreti italiani con il criptonimo di ‘Eolo’ nonché dei servizi segreti americani ed israeliani. Stragi- Ustica

17 ottobre 1990

Il quotidiano "La Repubblica" riporta la dichiarazione del generale dei carabinieri, Vincenzo Morelli, già capo di Stato maggiore della divisione Pastrengo :"Infiltrati nostri nelle Br? Nomi non ne faccio, ma dico che ne avevamo, sia l’Arma, sia i nuclei speciali di Dalla Chiesa". Sinistra- formazioni minori. Piani occulti

18 ottobre 1990

A Roma, il presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul terrorismo e le stragi, Libero Gualtieri, riceve il documento di Giulio Andreotti su Gladio. Lo stesso giorno, il giudice veneziano Felice Casson scrive allo stesso Gualtieri e per conoscenza a Giulio Andreotti richiedendo la trasmissione del dossier su Gladio. D.C. Strutture clandestine e semiclandestine

18 ottobre 1990

Alla Camera, è eletto vice presidente il democristiano Adolfo Sarti con 251 voti a favore su 438 partecipanti alla votazione. Circa 200 parlamentari si astengono dalla votazione, comunisti e indipendenti di sinistra votano scheda bianca, mentre almeno 49 democristiani danno il voto, polemicamente, a Tina Anselmi. Sarti era difatti iscritto alla loggia P2. D.C. Strutture clandestine e semiclandestine

19 ottobre 1990

A Roma, il presidente della Commissione stragi Libero Gualtieri decide di portare a casa la documentazione ricevuta da Giulio Andreotti su Gladio: "Dichiaro di aver portato con me, al fine di poterla tempestivamente esaminare, la documentazione ricevuta il 18 ottobre 1990 dal presidente del Consiglio. Autorizzo il signor Tutinelli e gli altri componenti della segreteria a far presente questa circostanza". D.C. Strutture clandestine e semiclandestine

20 ottobre 1990

A Verona, Giulio Andreotti incontra il primo ministro jugoslavo, al quale riconferma la volontà italiana di sostenere economicamente la Jugoslavia. D.C.

21 ottobre 1990

Sul quotidiano "Il Manifesto", nell’articolo intitolato "Una storia infinita", Marco Boato prosegue nella disinformazione finalizzata a stabilire un collegamento, in realtà inesistente ed arbitrario, fra l’attentato di Peteano e la struttura Gladio - la cui esistenza era stata denunciata proprio da Vincenzo Vinciguerra a partire dal 1984- scrivendo: "E’ ormai accertato (grazie all’istruttoria veneziana del giudice Casson che non è casualmente partito dalla strage di Peteano) che in quegli anni, nell’ambito Nato, venne costruito dai servizi segreti italiani un apparato clandestino che operò tra la fine degli anni 60 e la metà degli anni 70". Attentato di Peteano

22 ottobre 1990

A Roma, al consiglio di Difesa, il presidente del Consiglio Giulio Andreotti comunica che l’ammiraglio Fulvio Martini non sarà riconfermato direttore del Sismi e, al suo posto, sarà nominato il generale Giuseppe Alessandro D’Ambrosio. D.C.

22 ottobre 1990

A Roma, il Pds chiede la nomina di una commissione parlamentare d’inchiesta che indaghi su Gladio e sul ritrovamento del manoscritto di Aldo Moro in via Montenevoso. P.C.I. P.D.S. Strutture clandestine e semiclandestine. Affare Moro

22 ottobre 1990

A Roma, perviene al presidente della Commissione stragi, Libero Gualtieri, la lettera inviatagli il 18 ottobre da Felice Casson (vedi nota). Strutture clandestine e semiclandestine

22 ottobre 1990

Sul quotidiano "L’Unità", nell’articolo intitolato "A Londra fanno affari i neofascisti italiani", Alfio Bernabei ricorda che diversi deputati laburisti, in merito alla presenza a Londra di Roberto Fiore e altri militanti di Terza posizione latitanti, hanno "sollevato la questione almeno 6 volte dal 1988, senza contare quelle precedenti. Rispondendo ad una domanda del deputato David Winnick, Hurd (ministro degli Interni- Ndr) ha dichiarato: ‘Nel 1981 il governo italiano richiese la sua estradizione per un certo numero di reati terroristici ma non potemmo aderirvi in quanto non sussistevano prove di prima facie’. Ed ha quindi precisato: ‘Non abbiamo ricevuto nuove richieste di estradizione dal governo italiano né dai tribunali italiani’ ". Destra- formazioni minori

22-24 ottobre 1990

A Roma, si svolge la conferenza programmatica del Pci- Pds, aperta da Antonio Bassolino. Secondo le cronache di Luciano Barca, "di tutto si è parlato ad eccezione del programma". Al termine, il comitato centrale fissa il congresso costituente, in realtà l’ultimo del Pci, per il 29 gennaio 1991. P.C.I. P.D.S.

23 ottobre 1990

Il presidente della repubblica Francesco Cossiga, in un’intervista concessa al giornale "Indipendent" alla vigilia del suo viaggio in Gran Bretagna, afferma: "Guardo con grande rispetto e interesse al processo in corso nel Partito comunista. Credo che il Pci abbia le possibilità di diventare una forza grande, democratica, socialista". D.C. P.C.I. P.D.S.

23 ottobre 1990

A Roma, il presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul terrorismo e le stragi, Libero Gualtieri, restituisce alla segreteria in modo parziale la documentazione trattenuta fino a quel momento: "Alle ore 13.45 il Presidente ha restituito la documentazione in oggetto, all’interno della quale risulta mancante il fascicolo Sid parallelo (operazione Gladio) contenente elementi informativi sull’organizzazione occulta di resistenza a suo tempo costituita per fronteggiare eventuali occupazioni nemiche". Alle ore 19.30 giunge la lettera con la quale il presidente del Consiglio, Giulio Andreotti, richiede a Gualtieri la restituzione del documento su Gladio: "Caro senatore, leggo per conoscenza la comunicazione in data 18 ottobre a te indirizzata dal giudice istruttore di Venezia Felice Casson. Anche alla luce delle conclusioni in essa contenute, riterrei opportuno completare l’appunto che ti ho inviato con la mia lettera del 17 ottobre e, pertanto, ti pregherei di soprassedere alla diramazione di esso fintanto che non avrò svolto ulteriori opportuni approfondimenti con il ministro della Difesa". D.C. Strutture clandestine e semiclandestine

23 ottobre 1990

Il quotidiano "L’Unità" pubblica la versione integrale del memoriale di Aldo Moro, ritrovata nella stesura originale il 9 ottobre 1990 nell’appartamento di via Montenevoso a Milano, dopo due settimane dalla scoperta della base brigatista e del primo, parziale, ritrovamento del documento. Affare Moro

24 ottobre 1990

A Roma, Giulio Andreotti rimanda a Libero Gualtieri il dossier relativo privo di due pagine, 10 al posto delle 12 che componevano l’originale. Alla Camera dei deputati, in risposta a varie interpellanze, Andreotti afferma su Gladio: "Nell’ambito della Nato esisteva ed esiste tuttora una rete informativa di reazione e di salvaguardia da attacchi nemici…". D.C. Strutture clandestine e semiclandestine

24 ottobre 1990

Il deputato radicale Ambrogio Viviani, ex ufficiale del Sid e del Sismi, presenta un’interrogazione parlamentare al presidente del Consiglio nella quale ricorda che il generale Giuseppe Alessandro D’Ambrosio, indicato come futuro successore dell’ammiraglio Fulvio Martini alla direzione del Sismi "dal giugno 1980 al novembre 1981…è stato vicedirettore operativo del generale Santovito" e, molti anni prima, è stato "alle dipendenze del tenente colonnello Santovito, allora capo del servizio informazioni presso l’amministrazione fiduciaria della Somalia". Il generale Giuseppe Santovito, direttore del Sismi, era iscritto alla loggia P2. Strutture clandestine e semiclandestine

24 ottobre 1990

A Baghdad (Iraq), il ministro degli Esteri Tareq Aziz invia al segretario generale dell’Onu una lettera nella quale reitera la denuncia della "cospirazione ordita" dal governo kuwaitiano e da quello "degli Stati uniti per destabilizzare la situazione irachena". A conferma delle sue accuse, Aziz allega il memoriale redatto dal responsabile della sicurezza del Kuwait il 22 novembre 1989 (vedi nota alla stessa data). Stati uniti. Fronte arabo islamico- Iraq

25 ottobre 1990

Il leader palestinese Yasser Arafat invia una lettera ufficiale al presidente del Consiglio Giulio Andreotti nella quale ricorda la drammatica situazione dei Territori occupati, gli assassinii, le vessazioni, la provocatoria continuità degli insediamenti colonici ebraici, l’arrivo di migliaia di nuovi immigrati dalla Russia, "e tutto questo malgrado la nostra accettazione delle risoluzioni dell’Onu per una soluzione basata su due Stati. Tutti questi sforzi nostri e vostri come europei – scrive il leader palestinese- hanno solo trovato il costante rifiuto israeliano e nella migliore delle ipotesi l’indifferenza americana. Questa situazione deve essere presa in considerazione in questo momento, anche dopo la crisi del Golfo". Fronte arabo islamico- M.O. D.C.

25 ottobre 1990

A Roma il presidente della commissione parlamentare Antimafia, Gerardo Chiaromonte, dichiara, riferendosi al sequestro dei cantieri dell’Enel a Gioia Tauro: "Ho il dovere di denunciare, per rispetto del Parlamento, il comportamento dell’Enel, che ha fatto pressioni su molti componenti della Commissione, ed ha avuto la sfrontatezza di arrivare fino al presidente dell’Antimafia". P.C.I. P.D.S.

25 ottobre 1990

Sul quotidiano "L’Unità", nell’articolo "I nuovi servizi? Vecchi metodi e uomini compromessi", Michele Sartori pubblica un’intervista al giudice veneziano Felice Casson alla quale falsamente premette: "Con la superstruttura clandestina della Nato, con l’operazione Gladio, il giudice istruttore veneziano Felice Casson convive da mesi. Da quando all’esistenza dell’organismo, ai suoi gruppi e depositi di armi accennarono prima il gen. Pasquale Notarnicola, ex dirigente del Sismi, poi Vincenzo Vinciguerra". In realtà, la esistenza della struttura era stata denunciata da Vincenzo Vinciguerra perfino in pubblico dibattimento, nella primavera del 1987, e Casson non aveva disposto alcun accertamento. P.C.I. P.D.S. Strutture clandestine e semiclandestine

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