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aprile 1990

A Riad (Arabia Saudita), l’egiziano Muhammad Ali al-Sayyid, colpevole di furto, viene condannato a ricevere 4 mila frustate, che gli sono somministrate a rate di 50 alla volta ogni due settimane. I suoi compagni di detenzione testimonieranno che "tornava in cella con le natiche ustionate e sanguinanti" e che, per tre o quattro giorni, non riusciva a sedersi e a dormire.

2 maggio 1990

A Milano, la Corte di assise presieduta da Manlio Minale, accogliendo la tesi accusatoria sostenuta dal pm Ferdinando Pomarici, condanna Adriano Sofri, Giorgio Pietrostefani e Ovidio Bompressi a 22 anni di reclusione ciascuno per l’omicidio del commissario di Ps Luigi Calabresi; condanna inoltre Leonardo Marino a 11 anni (che il pentito non sconterà). Nel corso del processo, Marino è caduto più volte in contraddizione e sono emersi i suoi rapporti con i carabinieri antecedenti alla chiamata di correo. Violenza politica- caduti. Repressione

4 maggio 1990

A Portland (Stati uniti), la Corte federale assolve Richard Brenneke per quanto da lui asserito sui rapporti intercorsi fra la Central intelligence agency e gli iraniani per ritardare la liberazione degli ostaggi americani trattenuti a Teheran, in modo da favorire la politica accusatoria nei confronti dell’amministrazione Clinton portata avanti da Ronald Reagan e George Bush. Brenneke era stato accusato di aver detto il falso. Stati Uniti. Fronte arabo islamico- Iran

4 maggio 1990

La Lettonia proclama la propria indipendenza dall’Unione sovietica.

5 maggio 1990

A Gerusalemme, sul quotidiano "Jerusalem Post" il colonnello americano Irving Kett scrive un articolo nel quale conclude che Israele sta perdendo la sua superiorità militare sugli arabi, e questo rappresenta un pericolo per la sicurezza sua e degli Stati uniti. Stati Uniti. Fronte arabo islamico- M.O.

5 maggio 1990

A Milano, su proposta del Tribunale, il commercialista Giacinto Spizzico sostituisce Fedele Confalonieri alla presidenza dell’Amef.

6 maggio 1990

Si svolgono le elezioni amministrative. Il Pci-Pds perde complessivamente circa il 6% dei voti rispetto alle precedenti amministrative, guadagna il 2% il Psi, la Dc perde al nord dove si rafforzano le Leghe (19% in Lombardia; 5,4% su scala nazionale) ma si rafforza nel sud –Sicilia, Puglie e Campania- superando il 40%. A Palermo, Leoluca Orlando raccoglie 70.451 voti, mentre la Democrazia cristiana conquista la maggioranza assoluta con 42 consiglieri su 80. P.C.I. P.D.S. P.S.I. D.C. Leghismo

7 maggio 1990

Truppe sovietiche invadono Riga, capitale della Lettonia.

8 maggio 1990

L’Estonia proclama la propria indipendenza dall’Unione sovietica.

8 maggio 1990

Su "Il Secolo d’Italia", organo del Msi-Dn, nell’articolo "Piste nere e piste verdi" a proposito della presenza di militanti missini e di gruppi collegati in Gladio, si commenta che gli avversari "hanno sperato nel Gladio e ci sbattono il muso: la Cia e la succursale italiana i loro reclutamenti non venivano evidentemente a farli in casa nostra, né nei nostri dintorni". In realtà, fra i tanti iscritti al Msi presenti nelle liste dell’organizzazione clandestina atlantica, figurerà perfino il fratello dell’ex segretario nazionale e poi presidente del Msi, Augusto De Marsanich. Destra- M.S.I. Strutture clandestine e semiclandestine. Stati Uniti- Italia

8 maggio 1990

Su "La Repubblica", sotto il titolo "L’ultimo avviso per i partiti", Eugenio Scalfari commenta il voto del 6 maggio come un "terremoto politico che sarebbe insensato sottovalutare".

9 maggio 1990

A Palermo, viene ucciso Giovanni Bonsignore che si opponeva alla costituzione del Consorzio agro- alimentare di Catania, nella sua qualità di funzionario della regione. Violenza politica- caduti

10 maggio 1990

Il Senato approva la legge che estende alle imprese con meno di 16 dipendenti le garanzie in materia di licenziamenti, varata allo scopo di evitare la consultazione referendaria, conseguente alla iniziativa di Democrazia proletaria, prevista per il 3 giugno. Sinistra- formazioni minori

10 maggio 1990

A Roma il sottosegretario agli Esteri, Susanna Agnelli, informa il presidente somalo che l’Italia non fornirà alcun aiuto se prima non sarà dato corso al processo di democratizzazione nel paese.

12 maggio 1990

Dopo analoghe azioni in Germania e Svizzera, anche in Italia, al porto di Napoli, i carabinieri sequestrano pezzi di un cannone prodotti in Umbria dalla società Fucine (gruppo Iri), destinati all’Iraq. Fronte arabo islamico- Iraq

13 maggio 1990

A Durazzo (Albania), navi italiane imbarcano profughi albanesi che trasportano, quindi, nel porto di Brindisi. Parte dei profughi saranno, successivamente, smistati in Francia e in Germania. Immigrazione

14 maggio 1990

A Roma, in una nota, il gruppo Iri afferma che i pezzi sequestrati dai carabinieri il 12 maggio sono stati richiesti dall’Iraq per l’industria petrolchimica e che la società Fucine non sarebbe stata al corrente del progetto d’insieme. Fronte arabo islamico- Iraq

15 maggio 1990

A Roma, si tiene il comitato centrale comunista che approva a maggioranza, con 187 voti contro 91 e 2 astensioni, la proposta della segreteria di indire un nuovo congresso costituente del nuovo soggetto politico. P.C.I. P.D.S.

17 maggio 1990

Il quotidiano "L’Unità" pubblica un articolo di Pietro Folena dal titolo "Lavoreremo per impedire che vengano defraudati quanti hanno dato il voto a Orlando". P.C.I. P.D.S. D.C.

17 maggio 1990

A Roma, nel corso della trasmissione televisiva "Samarcanda", Leoluca Orlando afferma: "Vogliamo capirlo che ci sono milioni di siciliani che vorrebbero finalmente vedere colpiti i mandanti di Mattarella, di La Torre, di Insalaco e di Bonsignore? Io sono convinto - e me ne assumo tutte le responsabilità - che dentro i cassetti del palazzo di Giustizia ce n’è abbastanza per fare chiarezza su questi delitti". D.C. Violenza politica- caduti

17 maggio 1990

Su "La Repubblica", sotto il titolo "La conversione di Amato: un Reagan per l’Italia", Giuliano Amato propone un referendum consultivo sulla elezione diretta del presidente della Repubblica, proposta alla quale aderiscono altri esponenti socialisti fra i quali Labriola, Aniasi, Landolfi, Spini. P.S.I.

18 maggio 1990

A Gorizia, nel corso di un convegno, il giudice palermitano Giovanni Falcone chiarisce il suo pensiero sul cosiddetto ‘terzo livello’ della mafia: "Mi sono sempre sforzato di far capire che l’esistenza del terzo livello della mafia è un concetto da scartare. Vi è solo un livello massimo di vertici mafiosi, che è ormai stato individuato. Fermi gli indubbi rapporti esistenti tra certi uomini politici e Cosa nostra, non si può mai fare una generalizzazione che non esiste nella realtà delle cose".

19 maggio 1990

Il "Giornale di Sicilia", nella presentazione di un articolo nel quale riporta le dichiarazioni di Giovanni Falcone al convegno di Gorizia, annuncia in prima pagina: "Il procuratore aggiunto di Palermo a un convegno da ragione a Gava. Falcone: ‘Mai esistito il terzo livello, la mafia non prende ordini dai politici’ ".

19 maggio 1990

Sul quotidiano "La Repubblica" appaiono le dichiarazioni di Umberto Bossi sullo Stato federale :"La mano pubblica rastrella tasse e le consegna ai partiti. La catena si spezza solo con lo Stato federale, impedendo che esista un solo punto di concentrazione delle risorse e del potere, un solo luogo dove inevitabilmente si genera la corruzione e lo spreco. La gente questo lo ha capito ed ha individuato il punto critico. Molti non lo hanno capito, peggio per loro". Leghismo

20 maggio 1990

A Pontida (Bergamo), si svolge il giuramento degli eletti leghisti che, recitando la formula stilata da Umberto Bossi, s’impegnano a "divenire alfiere attivo nella lotta per l’autonomia del popolo lombardo, veneto, piemontese, ligure, emiliano- romagnolo e toscano" unendo "il mio giuramento a quello degli avi". Umberto Bossi ha coniato nella occasione il motto "o si disfa l’Italia o si muore". Leghismo

21 maggio 1990

Nei Territori, militari israeliani sparano su palestinesi disarmati, uccidendone 7. L’Olp torna ad invocare una presenza internazionale per salvare il popolo dal massacro. Gli Stati uniti pongono il veto. Fronte arabo islamico- M.O. Stati Uniti

21 maggio 1990

Sul quotidiano "La Repubblica", in risposta alle affermazioni di Leoluca Orlando nel corso della trasmissione televisiva ‘Samarcanda", Giovanni Falcone afferma: "Le accuse di Orlando? E’ un modo di far politica attraverso il sistema giudiziario che noi rifiutiamo...E se il sindaco sa qualcosa, faccia nomi e cognomi, citi i fatti e si assuma le responsabilità di quel che ha detto. Altrimenti taccia: non è lecito parlare in assenza degli interessati". D.C.

21 maggio 1990

A Torino, è nominato direttore del quotidiano "La Stampa", Paolo Mieli.

23 maggio 1990

Sul quotidiano del Pds "L’Unità", appare un articolo dal titolo "Pintacuda: Sì, io accuso Falcone". Il gesuita afferma: "Orlando non ha detto niente di nuovo. Ha solo ripetuto che per combattere la mafia ci vuole una forte sponda dentro i palazzi di giustizia. Falcone ha replicato pur non essendo chiamato in causa. Da qualche mese fa dichiarazioni che impressionano: parla di unitarietà della mafia, parla di terzi livelli che non esistono...Io ricordo che abbiamo combattuto Antonino Meli perché diceva le stesse cose che Falcone dice oggi...Questa storia che quando qualcuno denuncia le ramificazioni della mafia gli viene risposto ‘fuori i nomi’, è una cosa che non si può accettare. Ricordo che quando il comune di Palermo era in mano ai comitati di affari rispondevano allo stesso modo: ’Fate i nomi’..." D.C.

23 maggio 1990

A Roma, dopo un vertice dei procuratori generali della Sicilia convocato dal presidente della repubblica Francesco Cossiga, è emesso un comunicato nel quale si invita a porre termine "al clima di confusione, strumentalizzazione ed inquinamento, portato talvolta ai limiti della irresponsabilità, che ha caratterizzato la vita politico- istituzionale di Palermo" . Nel comunicato, si riconosce il diritto alla critica nei confronti della magistratura "purché le critiche, con piena e chiara assunzione di responsabilità, siano basate su fatti certi e accertabili, perché secondo il nostro sistema la giustizia si amministra sulla base di dati certi e accertabili non sulla base di scelte politiche o di sommari giudizi a sfondo sociale". D.C.

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