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24 settembre 1991

A Roma, in seno alla Commissione parlamentare sul terrorismo e le stragi, è formato un gruppo di lavoro composto dai senatori Francesco Macis e Luigi Granelli, dal deputato Roberto Cicciomessere, coadiuvati dal sostituto procuratore milanese Gherardo Colombo. Il gruppo concluderà i suoi lavori il 22 aprile 1992. P.D.S. D.C. Stragi-

24 settembre 1991

Gianfranco Fini esalta il regime fascista. "A cinquant’anni dalla sua caduta –dice- il fascismo ha lasciato nostalgie e rimpianti, conquistandosi il rispetto degli storici". Destra- M.S.I.

24 settembre 1991

Intervistato da Guido Vergani per conto del quotidiano "La Repubblica", sul tema "mafia a Milano", Silvio Berlusconi risponde:" Sono troppi anni che non lavoro più nell’edilizia e che non faccio centro su Milano. Sono fuori. Il fiato della mafia non lo avverto".

25 settembre 1991

Muore il generale Giovanni Allavena, ex direttore del Sifar.

25 settembre 1991

A Roma, il presidente della Repubblica Francesco Cossiga prende atto del rifiuto del guardasigilli Claudio Martelli di concedere la grazia a Renato Curcio ma ripropone l’uscita dalla politica emergenziale. D.C. P.S.I.

25 settembre 1991

"Il Sabato" pubblica un’intervista a Gianni De Michelis contenente le affermazioni che la Chiesa "riapre guerre di religione" e che "c’è in Vaticano una lobby croata". La durissima replica vaticana induce il ministro a rettificare l’intervista. Vaticano. P.S.I.

26 settembre 1991

A New York, presso la sede dell’Onu, si raggiunge un’intesa fra governo e guerriglia del Salvador, che sarà sancita a fine dicembre.

27 settembre 1991

Gianfranco Fini fa l’apologia di Benito Mussolini. "Mai come oggi si avverte la validità vincente e rivoluzionaria di quel grande messaggio sociale di Benito Mussolini che, sessant’anni prima che il comunismo morisse, disse che il lavoro sarebbe tornato ad essere il momento della massima dignità della nazione, quando la lotta di classe si fosse arresa al sentimento nazionale". Destra- M.S.I.

29 settembre 1991

A Mantova, nel corso di un convegno, Umberto Bossi attacca i "boiardi venduti" che starebbero abbandonando la purezza leghista dopo essere entrati nelle amministrazioni locali e di svariati enti. Obiettivo principale della sua campagna è il rivale Franco Castellazzi, presidente della Lega che, dal canto suo, replica "è curioso, uno degli slogan preferiti dalla Lega è ‘via da Roma’ ma vi assicuro che nel bossista non c’è desiderio più grande di quello di arrivare proprio nella capitale". Leghismo

30 settembre 1991

Ad Haiti, un colpo di stato militare sostenuto dagli americani defenestra il presidente Jean Bertrand Aristide. Fra i primi a riconoscere il nuovo regime sarà il Vaticano. Aristide era stato a suo tempo sacerdote cattolico espulso dal suo ordine per non aver contrastato la teologia della liberazione. Stati Uniti. Vaticano

settembre 1991

A New York, alla 46° Assemblea generale dell’Onu, il ministro degli Esteri Gianni De Michelis sul tema medio- orientale afferma: "I Territori non sono una conquista israeliana, ma il risultato di un’aggressione perpetrata contro Israele. Essi sono la sua ultima difesa. Questi comunque possono essere sostituiti da altre garanzie. La guerra scatenata dagli arabi contro gli ebrei deve finire alla pari, e devono essere stipulati accordi che i popoli possono accettare e rispettare". P.S.I. Fronte arabo islamico- M.O.

settembre 1991

Approssimandosi la conferenza di Madrid (v. nota 30 ottobre), Bettino Craxi riferisce a Nemer Hammad, esponente dell’Olp in Italia, i risultati di incontri avuti con laburisti israeliani i quali avvertivano che "Shamir tentava di escludere i palestinesi di Gerusalemme est dalle delegazioni" e che, a loro avviso, puntava "ad una crisi di governo alla vigilia delle trattative, con elezioni anticipate". P.S.I. Fronte arabo islamico- M.O.

settembre 1991

A Roma, il giudice Luigi De Ficchy ascolta William Gaiti, che soltanto ora ha ammesso la propria responsabilità, insieme a quella di Ero Righi e Cesare Castellani, nell’uccisione di don Umberto Pessina, della quale fu a suo tempo incolpato il sindaco Germano Nicolini. (v.18 giugno 1946 e marzo 1947) Violenza politica- caduti. P.C.I.

1 ottobre 1991

A Milano il Tribunale, dopo aver segnalato all’attenzione dell’Ordine dei giornalisti un mese prima i nominativi di 6 giornalisti, aggiunge anche quello di Gianni Locatelli, in relazione agli esami truccati per passare professionisti.

2 ottobre 1991

L’esercito jugoslavo continua la propria controffensiva occupando Vukovar e bombardando Dubrovnik. Franjo Tudjman sollecita l’intervento armato occidentale contro le forze federali.

4 ottobre 1991

A Bruxelles, nel corso del semestre di presidenza italiana dell’Ueo, è annunciata un’iniziativa anglo - italiana per la formazione di "una forza europea di reazione atta a far sì che si risponda in modo flessibile in una serie di possibili situazioni fuori dall’area Nato".

4 ottobre 1991

Vito Talamini rilascia al magistrato una testimonianza relativa alla sua militanza nell’Azione cattolica nel periodo postbellico: "Nel 1946 io rivestivo l’incarico di capo della squadra meccanica della Fiat, filiale di Padova, sita in corso del Popolo. Facevo parte del Centro sportivo italiano universitario di Padova, che dipendeva dall’Azione cattolica di Padova. Al centro avevo l’incarico di curare la manutenzione dei mezzi di trasporto tra cui una Lancia Augusta, una 100 Fiat e una Moto Bianchi. Coltivavo in tale contesto rapporti con i responsabili del Csi che erano l’on. Lorenzi, medico, poi divenuto senatore a vita; l’on.le Saggin; il professor Gui, docente presso il Collegio parificato vescovile sito presso via Barbarigo, ove insegnava anche il prof. Riondato; ricordo altresì dell’on.le Merlin, di Cittadella in provincia di Padova, che aveva partecipato alla consegna della città alle forze alleate di Liberazione. Quest’ultimo è deceduto il mese scorso. Voglio ricordare che qualche mese prima dell’attentato a Togliatti fui chiamato da Gui, Lorenzi, Saggin, Riondato e don Piero Costa, assistente diocesano dell’Azione cattolica. Mi recai dunque presso il Collegio Barbarigo, dopo aver giorni prima preso accordi con i predetti a casa mia circa un servizio speciale e segreto – concernente una serie di trasporti di materiale di armamento, ufficialmente da qualificare ‘macchine da scrivere’ – che avrei dovuto effettuare nel giro di più mesi, così come feci. Le persone predette mi chiarirono che si trattava di ‘servizi speciali’ da effettuare presso le parrocchie di : Camposampiero, Monselice, Este, Maserà, Arcella di Padova, Cadoneghe, Campodarsego e Pontevigodarzere e Limena. Mi avvertirono, in particolare Gui e don Piero Costa, poi fondatore dell’Acli, che se fossi stato fermato o interrogato avrei dovuto sostenere che si trattava di macchine da scrivere e materiale per la propaganda politica. Trasportai così con la mia vettura Lancia Augusta e sempre di sera: bombe a mano – nostre ‘balilla’, fucili modello 91, mitra, pistole. Per ogni viaggio trasportavo 4 pacchi che andavo consegnando ai singoli parroci o cappellani. Ricordo, per esempio, di Padre Stanislao Sgarbossa, che già avevo conosciuto e che, in tempo di guerra, era stato coevamente cappellano delle Brigate Nere e di quelle Rosse agenti al Pian di Cansiglio. Io attingevo i pacchi dal cortile del Collegio Barbarigo con sede in via Rogati, retto all’epoca da un Monsignore molto quotato. Il collegio dipendeva dalla curia vescovile di Padova, che aveva sede, come oggi, all’interno del duomo. Sapevo di operare per conto dei Comitati civici di Padova, i quali stavano operando un sistema di organizzazione anticomunista .R. Secondo i portieri del collegio non ero l’unico a fungere da trasportatore della ‘merce’. La diocesi di Padova, infatti, comprendeva oltre 100 parrocchie e io curai lo smistamento del materiale in almeno 10 di esse e nell’alta padovana: da Padova verso Bassano e non verso Rovigo. Secondo le mie cognizioni si trattava di materiale aviolanciato di notte durante la guerra dagli alleati in zona Arcella di Padova, raccolto dal frate Stanislao con alcuni giovani e indi convogliato al collegio. Voglio specificare che l’articolazione della mia missione o incarico si svolse dal 1947 al 1948 e si concluse prima dell’attentato a Togliatti. Effettuai circa 30 viaggi per il trasporto dell’armamento L’ultima volta che mi recai al cortile del collegio mi fu detto dai 2 giovani che avevano aiutato a caricare che non ‘servivo più’. Ricordo in particolare che nel contesto della missione il Riondato insegnava al collegio e mi sembrava uno degli organizzatori di quel ‘servizio speciale’. Abitava il predetto vicino a casa mia e ribadisco che il Riondato fu una delle persone che sancirono l’incarico a me affidato, laddove a casa mia mi fu specificato che avrei dovuto trasportare ‘schioppi’ e tanto fu ribadito giorni dopo al collegio presenti Gui, che per me era il ‘Capo’ e Riondato. Erano i portieri che volta per volta mi indicavano la parrocchia dove mi dovevo recare. L’armamento era custodito in scatoloni di cartone non recanti diciture ed io ebbi modo di vedere all’interno di esso un pacco contenente bombe a mano una sera allorché ebbi un guasto alle sospensioni. R. Non ho mai conosciuto il prof. Gedda. Sapevo che all’epoca il predetto era il Presidente nazionale dell’Azione cattolica. Preciso che all’esito del conflitto l’unico stabile non bombardato dagli alleati risultò l’edificio dei frati di S. Antonio e la chiesa di S. Antonio, contigui e posti entrambi in zona Arcella. Lo Sgarbossa risiedeva appunto nel convento dei frati e durante la guerra era munito di ricetrasmittente che comunicava con il Comando Alleato, come ebbi modo di appurare direttamente una sera che ero andato a trovarlo. Nel ‘granaio’ del Convento, e cioè nella soffitta mi risulta, per averlo saputo da persone residenti in Arcella all’esito di un principio di incendio nei piani alti del convento, che il frate custode disse all’insaputa di tutti gli altri confratelli, un vero e proprio arsenale. Il materiale rimase per anni dopo la fine della guerra e il Priore pro tempore, appresa la circostanza, trasferì il frate in Equador, ove rimase per 7 anni e fece sparire il materiale. Ciò avvenne nel 1947. Il priore si chiamava Padre Ludovico Bressan". Strutture clandestine e semiclandestine. Vaticano. D.C. Occupazione alleata

5 ottobre 1991

A Mogadiscio (Somalia), esplode il conflitto fra il generale Aidid e il presidente Ali Mahdi Mohamed. Il primo denuncia gli accordi di Gibuti e definisce ostile la politica dell’Italia nei suoi confronti.

7 ottobre 1991

In Jugoslavia, le forze federali colpiscono Zagabria e bombardano il palazzo presidenziale all’interno del quale si trovano Tudjman, Mesic e Markovic.

8 ottobre 1991

A Praga (Cecoslovacchia), il Parlamento approva la legge sull’epurazione che sancisce il licenziamento dei comunisti dalla pubblica amministrazione e dalle imprese statali. Fra gli altri colpiti vi sono i dirigenti della Primavera di Praga, fra i quali lo stesso Dubcek.

8 ottobre 1991

A Roma, l’ambasciatore libico Abdul Rahman Shalgam ribadisce la tesi libica sulla strage di Ustica: "La sera del 27 giugno 1980 – dichiara- ci fu un complotto degli Stati uniti per uccidere il leader Gheddafi. Furono gli americani a colpire l’aereo civile. Ma salta agli occhi anche un’altra cosa: ogni volta che si compie un passo verso la verità, salta subito fuori la faccenda del Mig libico caduto sulla Sila". Il complotto fu sventato dai servizi di sicurezza libici, continua l’ambasciatore: "l’aereo che trasportava Gheddafi cambiò rotta e tornò a Bengasi" mentre "il nostro aereo è caduto il 17 luglio. Ci sono cittadini italiani che lo hanno visto schiantarsi sui monti ed era il pomeriggio del 17 luglio. Lo dicono documenti dei carabinieri". Stragi- Ustica

8 ottobre 1991

L’ex ministro della Difesa, Luigi Gui, interrogato dal magistrato, afferma che "all’epoca la struttura dei Comitati civici era distinta, e parallela, da quella della Dc: noi non gradivamo molto la mescolanza dell’Azione cattolica nell’attività politica della Dc. Ritenevamo che il sostegno dovesse essere dato al Partito invece di essere mediato da questi comitati…" D.C.

8 ottobre 1991

Il movimento della Rifondazione comunista invia un messaggio di solidarietà ai comunisti russi, in carattere cirillico. Sinistra- formazioni minori

8 ottobre 1991

Gianfranco Fini critica duramente la Lega nord. "La Lega si comporta come la mafia in Sicilia: vuole imporre un proprio potere, accordandosi con chi lo detiene…La Lega è l’ultima via di uscita scelta dalla partitocrazia corrotta per evitare che il giudizio del popolo sia definitivamente di condanna e sancisca la fine di questa Repubblica e di questo Stato…Ma noi incalzeremo i leghisti fino a che non li avremo sbugiardati per quello che sono: degli imbroglioni". Destra- M.S.I. Leghismo

8 ottobre 1991

Muore Natalia Ginzburg.

9 ottobre 1991

A Gerusalemme, a Silwan, coloni ebrei occupano case palestinesi. A Jenin, l’esercito israeliano chiude per rappresaglia, nascondendosi dietro pretesti burocratici, l’ospedale gremito di feriti. A Gaza, i soldati assassinano un giovane palestinese. Fronte arabo islamico- M.O.

9 ottobre 1991

A Milano, interrogato dal giudice Guido Salvini, 1’ordinovista Giancarlo Rognoni ammette di essere stato impiegato nella Banca commerciale italiana dal 1968 al 1972. Stragi- Piazza Fontana

9 ottobre 1991

Alla Camera dei deputati, Flaminio Piccoli firma, insieme a 105 deputati, una mozione relativa al riconoscimento di Slovenia e Croazia: "La Camera, preso atto che la Slovenia e la Croazia hanno praticamente portato a termine il processo di indipendenza, impegna il governo a promuovere il riconoscimento delle repubbliche di Slovenia e Croazia e di tutte le altre repubbliche jugoslave che in conformità dei principi di Helsinki ne facessero domanda". La mozione sarà successivamente ritirata e sostituita con un’altra più conciliante con l’impostazione governativa del problema: quest’ultima sarà approvata il 23 ottobre. D.C.

10 ottobre 1991

A Milano, la Procura della repubblica iscrive nel proprio registro il fascicolo relativo alle indagini sulla strage di piazza Fontana, inviato dal giudice Guido Salvini. Stragi- Piazza Fontana

10 ottobre 1991

A Venezia, il giudice Felice Casson dichiara la propria incompetenza ad indagare sulla struttura Stay behind e trasmette gli atti alla Procura della repubblica di Roma. Strutture clandestine e semiclandestine

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