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4 aprile 1993

Bettino Craxi si reca in visita ad Arcore, a casa di Silvio Berlusconi, sollecitandolo a creare un nuovo partito politico in grado di raccogliere i consensi degli elettori "non comunisti". P.S.I. Centrodestra

5 aprile 1993

A Bruxelles, iniziano i negoziati per l’adesione alla Comunità europea della Norvegia.

5 aprile 1993

E’ emesso un avviso di garanzia per ricettazione e violazione della legge sul finanziamento dei partiti, a carico di Arnaldo Forlani. Un secondo avviso raggiunge Giulio Andreotti ma non avrà alcun seguito. Tangentopoli. D.C.

5 aprile 1993

A Roma, il presidente della commissione Antimafia Luciano Violante invia al sostituto procuratore della repubblica di Palermo Roberto Scarpinato una lettera relativa all’omicidio di Mino Pecorelli: "La informo che stamane alle 9.20 mi ha telefonato una persona, con accento che sembrava torinese, la quale mi ha detto che in via Tacito, sede di Op, ci sarebbe un tale Patrizio, braccio destro di Mino Pecorelli, il quale possiederebbe la copertina del numero di Op che non fu mai stampato a causa dell’omicidio del suo direttore. Sulla copertina ci sarebbero sei nomi, leggendo i quali si comprenderebbe chi possiede oggi i documenti di Pecorelli, che sarebbero contenuti in una valigetta. La persona, che non ha voluto rivelarmi la propria identità, richiamerebbe la prossima settimana per darmi ulteriori notizie. Ho ritenuto opportuno informare Lei perché ho appreso che è titolare di indagini relative all’omicidio di Mino Pecorelli". In realtà Luciano Violante sa perfettamente che la Procura della repubblica di Palermo indaga sul conto di Giulio Andreotti per concorso esterno in associazione mafiosa e non in relazione all’omicidio di Pecorelli. La iniziativa tende quindi a stabilire una connessione diretta fra i rapporti intrattenuti da Andreotti con personaggi ed ambienti ritenuti mafiosi e la eliminazione fisica del collaboratore dei servizi segreti militari e direttore di Op. P.D.S. D.C. Processi al potere. Violenza politica- caduti

6 aprile 1993

In Florida (Stati uniti), Tommaso Buscetta dichiara a Giancarlo Caselli e Guido Lo Forte: "Mi sono indotto a riferire quel che di seguito dirò, nonostante persistano in me notevoli perplessità circa le conseguenze delle mie dichiarazioni…/che/ il referente politico nazionale di Cosa nostra, cui Lima si rivolgeva per tutelare gli interessi di Cosa nostra a Roma, era l’onorevole Andreotti, detto ‘lo zio’. Oltre a lui, i tramiti erano i cugini Salvo…". Buscetta afferma di aver appreso dal capo della famiglia di Cinisi, Gaetano Badalamenti, che il boss si incontrò a Roma con Andreotti il quale gli avrebbe detto "ci vorrebbe un uomo come lei per ogni città italiana". Afferma di aver appreso da Stefano Bontade che l’uccisione di Mino Pecorelli fu "un delitto politico voluto dai cugini Salvo per favore a Giulio Andreotti". Ed ancora che, mentre era detenuto nella primavera del 1978 nel carcere di Cuneo, venne a fargli colloquio Ugo Bossi che gli chiese di interessarsi al caso Moro; al che egli fece presente che i detenuti delle Br si trovavano in quel periodo detenuti nel carcere di Torino e che sarebbe stato opportuno trasferirvi anche lui. Processi al potere. D.C. Piani occulti. Violenza politica- caduti. Affare Moro

6 aprile 1993

La Commissione parlamentare d’inchiesta sulla mafia approva la relazione stilata dal presidente pidiessino Luciano Violante, con i soli voti contrari del missino Altero Matteoli e del radicale Marco Taradash. Nella parte relativa a Salvo Lima e Giulio Andreotti, Violante scrive: "Risultano certi i collegamenti di Salvo Lima con uomini di Cosa nostra. Egli era il massimo esponente in Sicilia della corrente democristiana che fa capo ad Andreotti. Sull’eventuale responsabilità politica del senatore Andreotti dovrà pronunciarsi il Parlamento". P.D.S. D.C. Destra- M.S.I. Piani occulti. Processi al potere

6 aprile 1993

A Roma la prima sezione della Corte di cassazione, presieduta da Corrado Carnevale, annulla i mandati di cattura contro Pietro Battaglia, Francesco Quattrone, Giuseppe Nicolò e Giovanni Palamara, per concorso nell’omicidio di Ludovico Ligato. Violenza politica- caduti

6 aprile 1993

A Napoli, sono spiccati 27 mandati di cattura ed altri provvedimenti giudiziari fra gli altri all’ex senatore democristiano Francesco Patriarca, all’ex segretario amministrativo del Pds Antonio Pastore, al capogruppo missino in consiglio comunale Amedeo Laboccetta (vedi nota 1 aprile), al costruttore Paolo De Luca, nell’ambito dell’inchiesta sulle tangenti. A Roma, per violazione della normativa sul finanziamento ai partiti è spiccato un provvedimento giudiziario al segretario di Arnaldo Forlani, Gaetano Amendola. Tangentopoli. D.C. P.D.S. Destra- M.S.I.

7 aprile 1993

La Macedonia è ammessa all’Onu.

7 aprile 1993

A Milano, la Procura della repubblica emette un ordine di cattura a carico di Giorgio Garuzzo, direttore generale della Fiat auto, per tangenti pagate a Dc e Psi. A fronte delle proteste il giudice Davigo dichiara "non vedo perché dovrei trattare il direttore generale della Fiat diversamente dall’amministratore di qualsiasi altra società...Il giorno in cui smetteranno di pagare tangenti o tenere comportamenti che consentono il pagamento, il problema si risolverà da sé". Tangentopoli. D.C. P.S.I.

7 aprile 1993

Il segretario di Arnaldo Forlani, Gaetano Amendola, dichiara ai magistrati di aver passato all’esponente democristiano le tangenti riscosse dal direttore dell’Anas, Antonio Crespo. Tangentopoli. D.C.

7 aprile 1993

A Roma, il funzionario dell’Ambasciata americana Daniel Serwer invia al Dipartimento di Stato un rapporto sull’inchiesta Mani pulite ed altre che "in tutto il paese hanno portato a 1300 arresti, oltre 1100 avvisi di garanzia, 7 suicidi, le dimissioni di 5 membri del governo Amato dopo la notifica degli avvisi così come dei 3 segretari di partiti della maggioranza Bettino Craxi, Giorgio La Malfa e Carlo Vizzini, mentre il liberale Renato Altissimo le ha ritirate per richiesta del partito e 3 ex capi di governo, Giulio Andreotti, Bettino Craxi e Arnaldo Forlani sono sotto inchiesta". Serwer informa poi che "oltre 150 dei 956 membri del Parlamento sono stati coinvolti negli scandali, a 40 circa dei quali è stata tolta l’immunità per consentire ai giudici di interrogarli o processarli. Sono stati coinvolte diverse società del gruppo Eni e alti funzionari della Fiat…Le accuse più comuni sono, nell’ordine, violazione delle norme sul finanziamento dei partiti, abuso d’ufficio e ricettazione" e conclude: "il fatto che oltre il 15% dei parlamentari – quasi il 20% dei deputati- siano sotto inchiesta sta minando l’integrità del sistema politico e rafforzando l’istanza di una rapida fine della ‘prima Repubblica ’ con l’auspicio di una ‘seconda Repubblica ’ …" Stati Uniti- Italia. Tangentopoli. Processi al potere

7 aprile 1993

A Roma, la Corte di Cassazione dichiara non ammissibile il referendum sull’intervento straordinario nel Mezzogiorno.

8 aprile 1993

I giudici Achille Toro e Giulio Sarno presentano la richiesta di autorizzazione a procedere a carico di Claudio Martelli, nell’ambito dell’inchiesta su un traffico di titoli di Stato rubati, il caso Kollbrunner. A Martelli perviene un avviso di garanzia. Tangentopoli. P.S.I.

8 aprile 1993

A Milano, Gianni Letta ammette dinanzi al sostituto procuratore della repubblica Antonio Di Pietro che nel 1988 era stato contattato dall’allora segretario del Psdi Antonio Cariglia, che gli aveva chiesto più spazio sulle Tv del gruppo Berlusconi e contributi per il suo partito, e di avergli versato forse 70 milioni. Tangentopoli

9 aprile 1993

A Roma, il senatore pidiessino Ugo Pecchioli assume la presidenza del Comitato parlamentare di controllo sui servizi segreti al posto di Gerardo Chiaramonte, deceduto. P.D.S.

10 aprile 1993

A Portofino, è arrestato Roberto D’Alessandro, presidente dell’Augusta, socialista, già presidente del Consorzio autonomo del porto di Genova. Tangentopoli. P.S.I.

11 aprile 1993

Sul quotidiano "L’Unità" compaiono le dichiarazioni di Claudio Martelli a commento dell’avviso di garanzia per ricettazione di titoli di Stato rubati (vedi nota 8 aprile 1993): "E’ una vera e propria mascalzonata politica sotto forma di patacca giudiziaria, preannunciata e promossa nei mesi scorsi dalla Rete e dal suo settimanale ‘Avvenimenti’ ".Tangentopoli. P.S.I.

12 aprile 1993

Decollano dalle basi militari italiane aerei Nato, con l’assenso dell’Onu, autorizzati a sparare su aerei militari e civili che sorvolano la Bosnia. Invece resta inascoltato l’appello dell’alto commissario per i rifugiati che ha avvertito della fine delle scorte di cibo. Stati Uniti- Italia

13 aprile 1993

Ad Auschwitz (Polonia), su pressioni di Giovanni Paolo II per compiacere il mondo ebraico, che rivendica il monopolio del luogo, abbandonano l’antico convento del Carmelo 14 suore. Diversi membri del clero fra i quali il vescovo Tadeusz Pieronek hanno avvertito del rischio di forti reazioni antiebraiche, restando inascoltati. Vaticano

13 aprile 1993

A Torino, Gianni Agnelli convoca i 37 massimi dirigenti della Fiat nel comitato di coordinamento del gruppo per predisporre un memoriale da consegnare ai magistrati milanesi che indagano sulle tangenti pagate dalla Fiat e, insieme, un ‘Codice di comportamento per i rapporti con la pubblica amministrazione ’ al quale dovranno attenersi in futuro i funzionari del gruppo. Tangentopoli

13 aprile 1993

L’ex consigliere dell’Enel Valerio Bitetto indica ai magistrati le cooperative rosse come canale per il finanziamento illecito del Pci- Pds. Tangentopoli. P.C.I. P.D.S.

14 aprile 1993

Riprendono i negoziati per la stabilizzazione del Medio Oriente, fra il presidente egiziano Hosni Mubarak e il premier israeliano Yizchaq Rabin. Fronte arabo islamico- M.O.

14 aprile 1993

E’ spiccato un mandato di cattura a carico del finanziere Ferdinando Mach di Palmstein, vicino al Psi, per concussione nell’ambito dell’inchiesta sugli aiuti al Terzo mondo. Tangentopoli. P.S.I.

14 aprile 1993

A Roma, dopo aver ricevuto il verbale d’interrogatorio, reso dinanzi ai magistrati di Palermo da Tommaso Buscetta il 6 aprile precedente, la Procura della repubblica iscrive nel registro degli indagati, in relazione all’omicidio di Carmine Pecorelli, il nome di Giulio Andreotti. Processi al potere. D.C. Violenza politica- caduti

15 aprile 1993

A Milano, i magistrati inquirenti concedono gli arresti domiciliari al dirigente della Fiat Antonio Mosconi, dopo che questi il giorno precedente aveva reso ampia confessione in merito alle tangenti pagate dal gruppo torinese ed ai fondi neri impiegati allo scopo. "Nel 1985 – ha detto fra l’altro Mosconi – allorché divenne amministratore delegato della Fiat Impresit, il dr. Romiti mi fece presente che il gruppo Fiat nel suo insieme aveva a disposizione in Lugano un ‘tesoretto ’ ovvero delle somme di denaro extrabilancio…mi disse che questo tesoretto era stato a suo tempo costituito con fondi provenienti da grandi opere all’estero da parte di società partecipate. Su questo conto tutti gli amministratori delegati delle società operative della Fiat Impresit – e comunque, in caso di necessità, il dr. Romiti – poteva/no/ prelevare per le esigenze di qualsiasi società del gruppo…somme di denaro per pagamenti sottobanco". Ancora nel 1985, aggiunge Mosconi dopo la scarcerazione, Romiti gli spiegò il funzionamento del consorzio Intermetro, formato da Italstat e da grosse imprese di costruzione (fra cui la stessa Fiat e Caltagirone), che conosceva assai bene, fin dai tempi in cui stava all’Iri- Italstat. Tangentopoli

15 aprile 1993

A Roma, è assalito e malmenato il segretario della Focsi, federazione delle comunità straniere in Italia, Nowfer. Il presidente della Caritas Luigi Di Liegro denuncia una pericolosa "escalation di violenza razzista" nella capitale. Immigrazione. Violenza politica

16 aprile 1993

A Roma, si dimette dalla carica di Gran maestro del Grande oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani, Giuliano Di Bernardo. Nello stesso giorno, Di Bernardo fonda la Gran loggia regolare d’Italia con Stefano Panke, Giuliano Graziani, Bruno Castellani, Roberto Tesi, Marco Segrè, Felix Rossano, Nerio Pantaleoni, Giuseppe Morelli.

16 aprile 1993

A Roma ed in altre località, sono arrestati 55 esponenti della banda della Magliana, fra i quali Ernesto Diotallevi. Piani occulti

16 aprile 1993

Intervistato da Gianni Riotta per il "Corriere della sera", l’ex capo della Cia William Colby ammonisce il senatore Andreotti che "è sempre facile prendersela con gli americani, con la Cia. E’ la cosa più comune quando ci si trova in difficoltà. Strano, per un uomo dell’esperienza del signor Andreotti". Stati Uniti- Italia. Processi al potere. D.C.

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