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5 luglio 1995

A Milano, il gip Guido Salvini trasmette al sostituto procuratore Grazia Pradella, a sua richiesta, una parte degli atti relativi alle indagini svolte fino a quel momento sulla strage di piazza Fontana. Stragi- Piazza Fontana

5 luglio 1995

A Roma, l’ambasciatore americano Reginald Bartholomew invia un rapporto a Washington sull’arresto di Leoluca Bagarella nel quale si legge che "le notizie in base alle quali Bagarella era l’erede del ‘boss dei boss ’ Riina sono quasi certamente false. Secondo una nostra fonte, era principalmente un killer che lavorava agli ordini del capo. Durante il ricevimento in ambasciata per la festa del 4 luglio, un’altra fonte ci ha confermato che Bagarella non era considerato uno stratega ma piuttosto uno stupido. Tuttavia era molto pericoloso e responsabile dell’esplosione che ha ucciso Falcone, nonché degli attentati terroristici del 1993 a Milano, Roma e alla galleria degli Uffizi a Firenze". Le stesse fonti, aggiunge l’ambasciatore, ritengono che il mafioso "potrebbe cercare di vendicarsi ordinando nuovi attacchi dalla sua cella" e che "i leader lottano fra loro per occupare il vuoto creato dall’arresto del braccio destro del boss", così che "l’uscita di scena di Bagarella darà maggiore potere a capi più intelligenti e meno alle teste calde. Nel lungo termine una leadership più astuta potrebbe diventare un obiettivo più sfuggente". Stati Uniti- Italia. Piani occulti

6-8 luglio 1995

A Roma, si svolge il congresso nazionale ‘tematico ’ del Pds al quale presenziano fra gli altri Gianni Letta, Cesare Previti e Silvio Berlusconi (il 7 luglio). Presenzia anche Romano Prodi, indicato come candidato premier del centrosinistra alle prossime politiche, che interviene dichiarando: "Mi sento uno di voi, anche se la mia storia è diversa: ma questa è appunto la grande forza dell’Ulivo. L’Europa dei finanzieri come quella dei lavoratori crede in noi". Nel suo discorso conclusivo, Massimo D’Alema torna sul tema della giustizia: "Basta con la giustizia spettacolo e con l’uso strumentale delle inchieste giudiziarie. Ci battiamo per una giustizia normale, dove la carcerazione preventiva sia un caso estremo e un’eccezione. Né con Ferrara e la Majolo, né col partito della forca e delle manette. Dobbiamo mettere in campo in modo più evidente il nostro garantismo. Se la destra vorrà capire questo discorso, su questo terreno può esserci il dialogo e la ricerca di una soluzione per Tangentopoli". P.D.S. Centrosinistra. Centrodestra. Tangentopoli

7 luglio 1995

Luciano Barca annota nelle sue cronache la propria delusione per il congresso del Pds, dove "D’Alema si guarda bene dal nominare soltanto la parola socialismo", e però di aver ascoltato "con interesse l’intervento del sindaco bosniaco di Tuzla che parla con amore della sua città dove serbi, croati e mussulmani continuano a convivere pacificamente" rafforzando la propria convinzione che la guerra in Bosnia "è una guerra importata da servizi segreti occidentali, mercenari, capi inetti della Nato e dell’Onu. Ma Fassino risponde appoggiando la guerra santa contro i serbi in nome, naturalmente, del rifiuto del razzismo". P.C.I. P.D.S.

7 luglio 1995

A Roma, nel corso di una perquisizione nella sede dell’associazione ‘Giovane Italia ’ diretta da Luca Josi, seguace di Bettino Craxi rimasto fedele al leader, sono rinvenuti documenti relativi all’attività svolta da Craxi per contrastare le inchieste giudiziarie in corso a suo carico. Sono disposte le intercettazioni dell’utenza, che durano fino al settembre. Tangentopoli. P.S.I.

7 luglio 1995

A Venezia, nel processo per le tangenti relative agli appalti autostradali, il Tribunale condanna il socialista Gianni De Michelis e l’ex senatore democristiano Carlo Bernini, rispettivamente a 4 anni e 3 anni e 7 mesi, oltre all’interdizione dai pubblici uffici per anni 5 ed al risarcimento dei danni all’autostrada Venezia- Padova in separata sede civile. Il Tribunale ha constatato un "patto spartitorio" tale che "non vi era appalto per il quale non venissero pagate tangenti – si legge nelle motivazioni - alle segreterie nazionali e agli esponenti locali dei partiti /che/ finanziavano gran parte della loro attività illegalmente…Gli schieramenti politici ufficiali erano del tutto irrilevanti, nel senso che i partiti di governo e opposizione, mentre si battono accanitamente in Parlamento o nei vari consigli regionali, provinciali ecc., collaborano tranquillamente nello spartirsi le tangenti". Gli imprenditori coinvolti hanno precisato che la parte del leone spettava a Dc e Psi mentre il 15% era incassato dall’opposizione e dalle cooperative ad essa legate perché – ha affermato il doroteo Gianfranco Cremonese, dirigente della società Autostrade- "lasciar fuori le cooperative rosse voleva dire mettere due dita negli occhi ad un partito di opposizione che mi avrebbe rotto l’anima". Tangentopoli. P.S.I. D.C. P.C.I. P.D.S.

8 luglio 1995

A Brescia, Silvio Berlusconi presenta alla Procura della repubblica un esposto contro il pool di Mani pulite per abuso d’ufficio e violazione del segreto istruttorio. Centrodestra- F.I. Processi al potere

9 luglio 1995

A Firenze, è arrestato l’agente di Ps Giuseppe Busacca, in forza al nucleo antisabotatori della Questura, accusato di aver deposto una bomba a mano ananas dinanzi alla Standa di Firenze il 13 agosto 1994. E’ fratello di Francesco Busacca, brigatista rosso, poi dissociato, della colonna veneta. Violenza politica. Piani occulti

9 luglio 1995

Intervistato dal "Corriere della sera", Valentino Parlato dichiara: "La preoccupazione è che dalle regole si passi ad altro. Che a un certo punto D’Alema dica a Berlusconi che non andrà in galera in cambio della normalizzazione della magistratura. Che la normalità sia un’operazione di contrabbando politico". Centrosinistra. Centrodestra

10 luglio 1995

In un messaggio indirizzato alle donne, Giovanni Paolo II ammette che queste sono state spesso ridotte in stato di schiavitù e conclude: "Se in questo non sono mancate, specie in determinati contesti storici, responsabilità oggettive anche in non pochi figli della Chiesa, me ne dispiaccio sinceramente". Vaticano

10 luglio 1995

A Torino, ai magistrati che lo interrogano, il dirigente della Fiat Luigi Pagella dichiara: "Fin dal 1978 ebbi la disponibilità di denaro contante di cui non ero tenuto a dare giustificazione. Non ne rilasciavo ricevuta. Questo nella mia veste di responsabile della sicurezza. Per essere precisi io ebbi il ruolo di responsabile per la sicurezza dal 1982, però già nel 1978, anno della mia assunzione, io mi occupai di antiterrorismo. Sono infatti un ex ufficiale dei Cc. Nel 1978 il terrorismo era una delle preoccupazioni primarie dell’azienda. Vi era quasi un ferimento al giorno. Era necessario disporre di informazioni che il normale dispositivo di sicurezza non riusciva ad assicurare. Si è creata una struttura informativa tra i dipendenti e all’inizio si è fatto fare ingresso in azienda a persone legate ai servizi. Io preparavo dei tesserini con nomi di fantasia a persone legate ai servizi segreti o comunque già confidenti dei Cc o della polizia perché potessero entrare in azienda, avere notizie e, al contempo, rafforzare la rete informativa interna. Da questo primo embrione la struttura poi si allargò. Dalle 20-30 persone dei primi mesi si arrivò a circa 70-80 persone. Vi era un problema di retribuzione. All’inizio il loro rimborso era effettuato dall’autorità competente (Cc, polizia e servizi). Poi ci venne chiesto se eravamo disponibili a dare un contributo per il rimborso a queste persone…Dalla fine del 1978- prosegue Pagella- si iniziò a dare somme di circa 1 milione al mese a ciascuno degli informatori. La spesa quindi ammontava a 70-80 milioni al mese. Tra l’altro la esigenza di riservatezza non era solo nostra, ma anche dei corpi che si avvalevano di questa rete di confidenti. Io allora agivo di concerto con la Prefettura e con gli uomini dell’Antiterrorismo. Il prefetto si rese garante dell’elenco degli informatori. L’elenco annoverava i nominativi degli informatori dei Cc, Polizia, Sisde e Sismi…Nel ’90 il numero degli informatori si era ridotto a circa una quarantina. L’allarme terroristico era cessato nel 1984 circa, ma la preoccupazione di prevenire comunque la rinascita del fenomeno ci ha dissuaso dallo smantellare completamente la rete costruita…Negli stabilimenti Alfa vi erano comunque problemi di sicurezza non essendo stata fatta una pulizia all’epoca del terrorismo. D’altronde Pomigliano è interessata dal fenomeno camorristico…Ogni anno- conclude Pagella- il prefetto mi dava l’elenco degli informatori. Ritengo di essere vincolato al segreto di questo elenco, come da disposizioni del prefetto". Strutture clandestine e semiclandestine. Piani occulti

11 luglio 1995

In Bosnia, le forze serbo- bosniache invadono dopo un lungo assedio la città di Srebrenica, dove uccidono centinaia o migliaia di mussulmani (ufficialmente 8000), mentre altri riescono a fuggire.

11 luglio 1995

A Torino, i magistrati interrogano Antonio Centonze che conferma quanto già dichiarato da Luigi Pagella il giorno precedente (vedi nota), specificando che ogni informatore "tra fisso ed extra riceveva mediamente ogni anno circa 20 milioni" e che a lui il denaro "veniva dato dall’amministratore delegato di Fiat auto, nel ’90 dal dottor Romiti e poi dall’ingegner Cantarella". Strutture clandestine e semiclandestine. Piani occulti

11 luglio 1995

A Milano, su richiesta della Procura della repubblica, nell’ambito dell’inchiesta sulle tangenti per la metropolitana milanese, il Tribunale emette un ordine di cattura internazionale a carico di Bettino Craxi che si trova da oltre un anno ad Hammamet (Tunisia), cui seguirà per via diplomatica la richiesta di estradizione. Il figlio di Bettino Craxi, Bobo, parla di "atto di dubbia legalità" e di "una guerra che i magistrati milanesi hanno scatenato, guerra personale, mirata". Nella stessa giornata due difensori di Craxi, gli avvocati Giannino Guiso ed Enzo Lo Giudice, in conseguenza di un esposto – denuncia presentato per conto del loro assistito e contenente accuse nei confronti di Antonio Di Pietro, ricevono un avviso di garanzia per concorso in calunnia ai danni dell’ex magistrato milanese. "Neanche per i difensori dei terroristi – commentano i due legali – fu preso un simile provvedimento". Tangentopoli. P.S.I.

11 luglio 1995

A Roma, l’ambasciatore americano Reginald Bartholomew inoltra un rapporto a Washington per segnalare commenti ed opinioni sull’ordine di cattura a carico di Bettino Craxi, particolarmente circa la improbabilità di un’estradizione da parte della Tunisia dato che "da un punto di vista tecnico tra Italia e Tunisia esiste una convenzione sulla cooperazione giudiziaria, non un trattato" e che "il leader socialista è amico di lunga data del presidente tunisino Ben Ali". L’ambasciatore segnala anche l’opinione secondo cui "la scelta dei tempi dell’emissione del mandato da parte dei giudici sia finalizzata a distrarre l’attenzione da loro stessi" visto che "il pool di Milano è esso stesso sotto inchiesta per presunti abusi e in Parlamento pende una legge che limiterebbe il potere dei magistrati di emettere ordini di cattura in casi analoghi a quello dell’ex leader socialista" Stati Uniti- Italia. Tangentopoli. P.S.I.

12 luglio 1995

L’ordine di cattura internazionale per Bettino Craxi suscita reazioni politiche. Alleanza nazionale difende i magistrati e Gianfranco Fini commenta il provvedimento con un "meglio tardi che mai". Il leghista Speroni afferma a nome del suo partito: "Ci auguriamo che tra i custoditi possa esserci in tempi brevi anche un tale Bettino Craxi". Silvio Berlusconi dichiara a "La Repubblica": "Mi sembra un gesto dimostrativo che ha poco a che fare con l’esigenza vera della giustizia: che dovrebbe essere quella di fare i processi giusti, nel rispetto dei diritti della difesa". Il segretario del Pds Massimo D’Alema: "Non conosco le motivazioni e non è mia abitudine commentare le cose che non so, come non è mia abitudine gioire per le richieste di carcerazione come fa Fini". Tangentopoli. P.S.I. Centrodestra. Centrosinistra- P.D.S.

13 luglio 1995

A Roma, il tenente colonnello dei carabinieri Enrico Cataldi è inviato a dirigere il 2° reparto investigativo di Roma, che ha competenza sulla provincia e non sulla capitale (vedi nota 26 aprile 1995). Processi al potere

13 luglio 1995

A Milano, il sostituto procuratore Paolo Ielo, nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti Enel, deposita una seconda richiesta di custodia cautelare per Bettino Craxi, sulla quale deciderà il gip Cristina Mannoci. Una terza richiesta è in preparazione, nell’ambito dell’inchiesta sui conti esteri di Craxi. Tangentopoli. P.S.I.

14 luglio 1995

Da Hammamet (Tunisia) Bettino Craxi, in polemica con Gianfranco Fini che ha plaudito all’ordine di cattura nei suoi confronti, rende nota una affettuosa lettera di auguri natalizi inviatagli nel dicembre 1983 da Giorgio Almirante, nella quale il leader missino scriveva: "Sento il dovere di darti atto…della cortesia in più di una occasione dimostrata a me e alla tormentata comunità umana che ho l’onore di rappresentare. Sono convinto…che nel 1984 i pulitissimi rapporti politici (e umani) da te instaurati nei miei confronti si arricchiranno, in modo discreto e corretto, di nuovi significativi episodi". Tangentopoli. P.S.I. Centrodestra- A.N. Destra- M.S.I.

15 luglio 1995

Circa 200 dirigenti nazionali e locali di Rifondazione comunista, con una lettera al segretario Fausto Bertinotti, chiedono che il partito non addivenga ad accordi politico – elettorali con Ulivo e Lega, e che resti all’opposizione. Marco Ferrando spiega: "Per mesi abbiamo contribuito a battere la destra interna di Magri e Garavini che ci voleva inglobare nel centro sinistra…Ora sarebbe sorprendente se il partito rinunciasse all’opposizione verso un eventuale governo Prodi, che altro non sarebbe che la continuità di quello guidato da Dini, del blocco sociale che lo sostiene, delle politiche che esprime". Sinistra- formazioni minori

15 luglio 1995

A Milano, Leopoldo Pirelli, presidente della Fin. P., ex finanziaria di famiglia, annuncia che lascerà la carica a Marco Tronchetti Provera.

15 luglio 1995

Luciano Barca scrive nel suo diario: "L’immagine di Tuzla dataci dal suo sindaco /v. nota 7 luglio 1995/ è cancellata nel giro di 8 giorni. Su tutti gli schermi televisivi appare un’altra Tuzla: la Tuzla dei campi profughi dove si ammassano migliaia di persone fuggite da Srebrenica distrutta. Le telecamere si soffermano sui volti sofferenti, sulle famiglie accampate nello stadio, in campi allestiti in fretta e sprovvisti di tutto. Ma la malvagità di parte è ancora più grande: a destra e sinistra si parla di gulag. ‘Ora i gulag li vediamo in diretta e non possiamo fingere che non ci siano come fecero i tedeschi al tempo nazista ’, ammoniscono i Colletti, gli Asor Rosa, i Foa. E il pavido Buttiglione invita i giovani a prendere le armi. I gulag? Ma chi li ha costruiti? Quel sindaco di Tuzla che abbiamo applaudito in piedi pochi giorni fa? Possibile che nessuno si chieda se per caso tanti profughi si sono rifugiati a Tuzla proprio perché lì non distinguono tra serbi, croati e mussulmani; e che chiamare gulag quei campi messi su in una notte per accogliere le vittime della guerra è una menzogna?..." P.C.I. P.D.S.

16 luglio 1995

A Reggio Calabria, viene arrestato con l’accusa di collusione con gruppi mafiosi il presidente della Corte di assise. Processi al potere

17 luglio 1995

A Milano, nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti Enel, il gip Cristina Mannoci accoglie la richiesta del pubblico ministero ed emette un ordine di cattura internazionale per Bettino Craxi. Il pm Paolo Ielo deposita in cancelleria la richiesta della dichiarazione di latitanza per Craxi. Tangentopoli. P.S.I.

17 luglio 1995

La società Telecom Italia mobile (Tim) appare in Borsa. Conta 4 milioni di utenti, con 3mila dipendenti e 1,5 miliardi di euro di fatturato.

18 luglio 1995

L’avvocato Carlo Taormina entra a far parte del collegio difensivo di Bettino Craxi, per sostituire gli avvocati Guiso e Lo Giudice nel caso vengano incriminati insieme al loro assistito per calunnia nei confronti di Antonio Di Pietro. I legali lamentano di essere venuti a conoscenza del secondo ordine di cattura solo attraverso la stampa. Tangentopoli. P.S.I.

20 luglio 1995

A Perugia, il sostituto procuratore Fausto Cardella chiede il rinvio a giudizio, per concorso nell’omicidio del giornalista Carmine Pecorelli, del senatore a vita Giulio Andreotti e del consigliere di Corte d’appello Claudio Vitalone, considerati mandanti; del cassiere della mafia Pippo Calò e del boss Gaetano Badalamenti, accusati di aver deciso l’omicidio su invito dei cugini Salvo, nell’interesse di Andreotti; del killer di mafia Michelangelo La Barbera, uomo del boss Tano Badalamenti, e di Massimo Carminati, esponente dei Nar legato alla banda della Magliana, ritenuti esecutori materiali del delitto. Processi al potere. Violenza politica- caduti. Piani occulti

20 luglio 1995

In Mediaset entrano tre nuovi soci: il gruppo tedesco che fa capo a Leo Kirch con il 10%, il miliardario sudafricano Johann Rupert (già acquirente del 25% di Tele +) con il 5,7% e il principe arabo Al Waleed Al Saudi con il 4,1%. I nuovi soci avranno 4 posti, su 21, in consiglio di amministrazione. Immutati rimangono controllo e gestione della società. Centrodestra- F.I.

21 luglio 1995

A Milano, Stefania Ariosto si presenta spontaneamente al sostituto procuratore della repubblica Francesco Greco, per rendere dichiarazioni relative all’inchiesta sulla corruzione di appartenenti alla Guardia di finanza. Processi al potere. Centrodestra- F.I.

21 luglio 1995

A Milano, il Tribunale dichiara la latitanza di Bettino Craxi. Questi commenta da Hammamet (Tunisia): "Come può uno essere in fuga se sta a casa propria? Non mi nascondo mica. Sono qui, nella mia casa, a disposizione dei giudici o di qualsiasi altra persona mi voglia incontrare". Tangentopoli. P.S.I.

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