Precedente 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 ..Successive

20 aprile 1997

A Roma, ad un convegno dei club Pannella, il ministro della Giustizia Giovanni Maria Flick dichiara – in polemica con i magistrati – che è inammissibile ogni tentativo di condizionare i lavori del Parlamento, e che l’attività critica non può diventare interferenza o intimidazione, specie da parte di chi "a sua volta sia titolare di responsabilità e prerogative istituzionali". Pur senza mai nominare il procuratore di Milano Borrelli, Flick annuncia anche il proposito di "valutare comportamenti e dichiarazioni che possano assumere rilevanza per i profili di mia competenza e cioè dei poteri e dei doveri che incombono sul Guardasigilli", ventilando quindi l’ipotesi di una inchiesta o di una azione disciplinare. Centrosinistra

22 aprile 1997

A Lima (Perù), 140 uomini delle forze speciali irrompono nell’ambasciata giapponese dove sono asserragliati i tupamaros con gli ostaggi sequestrati il 18 dicembre 1996, e uccidono tutti i 14 componenti del commando guerrigliero e un ostaggio, liberando gli altri 71. Molti dei guerriglieri sono abbattuti con un colpo alla testa dopo che si sono arresi o sono stati catturati.

22 aprile 1997

A Venezia, il maresciallo di Ps Giuseppe Mango, riferendosi all’attività dell’ufficio Affari riservati del ministero degli Interni di cui era stato componente, dichiara: "I rapporti tra Santillo e D’Amato erano ottimi: Santillo – che fu voluto dall’on. Mancini – era peraltro grato a D’Amato il quale continuava a gestire le proprie vecchie fonti, inoltrando appunti rilevanti che procuravano al Santillo medesimo la stima del ministro Taviani e poi di Cossiga. Taviani sicuramente sapeva che le fonti erano ancora quelle del D’Amato poiché per lui nutriva una buona amicizia. All’epoca, in ‘Paese Sera’, ‘De Ferrari’ era una fonte del D’Amato e si sentivano spesso via telefono; era uno dei pezzi grossi del giornale e, attraverso questo canale, il ministro Taviani seppe il nominativo del cronista che si firmava ‘Benelux’ che scriveva articoli al vetriolo contro il governo Dc. Nessuno era riuscito a individuarlo. Taviani voleva dal D’Amato informazioni dall’interno del Pci e del Psi sotto l’aspetto politico- organizzativo ed economico". In una precedente deposizione, sempre riferendo degli informatori dell’ufficio Affari riservati, Giuseppe Mango, considerato la ‘memoria storica’ dell’ufficio, aveva ricordato che "un ulteriore rapporto privilegiato il D’Amato intratteneva con il Senatore Giulio Caradonna, presso il quale io spesso mi sono recato per conto di D’Amato a portargli buste chiuse e contestualmente ricevendone altrettante per la trasmissione al D’Amato stesso. E’ possibile che lo ‘Stanislao’ o ‘Inter’ si identificassero nella fonte Caradonna. Amicizia altrettanto stretta era tra il D’Amato e il Tedeschi: i due si vedevano all’hotel Bristol in piazza Barberini…". E ancora: "Formalmente al dicembre 1969 Catenacci era il direttore della divisione Affari riservati ma era, in realtà, alle dipendenze del D’Amato, che era vice Questore addetto alla Divisione A, di fatto, reale Direttore. Questo lo sapevano in Ufficio tutti: Vicari, quando in tale contesto andava dal ministro dell’Interno, traeva con sé D’Amato non Catenacci, che era arrivato a quel grado perché segnalato dal fratello, che era il capo di gabinetto del ministro dell’Interno…". Sui tragici eventi del 12 dicembre 1969, il maresciallo Mango afferma: "Circa il suicidio di Pinelli il D’Amato esclamò, dopo il fatto, che Allegra, dirigente dell’Ufficio politico, non aveva attuato le necessarie misure per impedire che l’anarchico si buttasse dalla finestra. ‘Ha ragione il capo della Polizia’ esclamò. Non si poteva trattenere una persona fermata di ‘quell’importanza’ – visto il titolo del reato per il quale era indiziato – in quelle condizioni ambientali. Allegra fu convocato a Roma da D’Amato ed entrambi si recarono da Vicari ma non si prese nei suoi confronti alcun provvedimento. Allegra sosteneva che Pinelli era appoggiato di spalle alla finestra e che improvvisamente si era buttato giù. Tutto questo seppi dal D’Amato medesimo che al Pinelli era stata contestata una falsa confessione di Valpreda, notizia questa improvvisamente portata da qualcuno, credo dal capitano dei carabinieri il quale aveva fatto irruzione nella stanza piena di personale della Questura. La pista Pinelli nacque da Alduzzi, capo della Squadra, che aveva riferito in tal senso, a sua volta, all’Ufficio politico essendo, peraltro, molto amico di Allegra. Invero le indicazioni su Pinelli erano nate dalla fonte ‘Anna Bolena’, gestita da Alduzzi e in quel periodo anche da Russomanno. Propendo a ritenere che anche l’indicazione di Valpreda ebbe origine dalla stessa fonte. Con la pista anarchica, sorta dopo l’attentato di Piazza Fontana del 1969, le Squadre fruirono di un grosso successo nell’ambiente degli Affari riservati. Merlino, che fu indiziato per gli attentati di Roma, retto all’epoca, credo, da D’Agostino e, precedentemente, dal dr. Zecca, attualmente in quiescenza, che abita a Montemario. Quest’ultimo, dopo aver operato a Roma, andò all’Ispettorato generale e divenne questore al Quirinale durante il settennato del presidente Leone. Fu segnalato da Ortona a D’Amato. Nell’ufficio Affari riservati era noto che Merlino era o era stato fonte dell’Ufficio politico di Roma. Tanto ho appreso da D’Amato e altri nel periodo successivo all’attentato e nel corso dei processi la circostanza non è mai emersa. Io posso solo dire che D’Agostino e D’Amato erano in contatto…". Successivamente, però, dinanzi al rifiuto dei suoi ex superiori gerarchici di confermare la qualità di ‘fonte’ di Mario Merlino, il maresciallo Mango ritratterà le sue dichiarazioni sul punto. Strutture clandestine e semiclandestine. Piani occulti. Stragi- Piazza Fontana. D.C. Destra- M.S.I.

22 aprile 1997

A Roma, il giudice veneziano Carlo Mastelloni procede al sequestro del registro delle fonti presso gli uffici della Direzione generale della polizia di prevenzione, diretta dal prefetto Carlo Ferrigno. Stragi- Argo 16 . Piani occulti

23 aprile 1997

A Milano, è nominato direttore de "Il Corriere della sera" Ferruccio De Bortoli, che subentra a Paolo Mieli.

23 aprile 1997

Al quotidiano "Il Corriere della sera", Claudio Vitalone scrive una lettera, riferita al suo ruolo nell’ideazione di un falso documento delle Brigate rosse nella primavera del 1978, nella quale afferma: "Fu certamente mia l’idea di diramare – con la collaborazione della polizia giudiziaria, previa formale documentazione della nostra attività ai fini del processo e con debita informazione a tutte le autorità competenti – un falso comunicato delle Brigate rosse che gli esperti della scientifica avrebbero dovuto accreditare come autentico. Mi sembrava uno dei mezzi efficaci per contrastare la scelta – annunciata dalle stesse Br – di rendersi riconoscibili solo attraverso l’impiego della testina rotante utilizzata per il comunicato nr.1. Una scelta che a mio avviso anticipava – e l’intuizione doveva rivelarsi tragicamente esatta – la volontà di sopprimere Moro…Questa idea non fu condivisa per obiettive difficoltà applicative e non fu quindi realizzata". Affare Moro

23 aprile 1997

A Firenze, il Tribunale condanna il colonnello Federigo Mannucci Benincasa a 3 anni di reclusione per detenzione, porto abusivo e ricettazione delle armi rinvenute nel marzo 1993 (vedi note 3 e 7 marzo) nel monolocale di via Sant’Agostino n.3. Nella loro sentenza, i giudici scriveranno che il monolocale era stato in uso all’ufficiale che, però, lo aveva utilizzato "per una attività estranea al Servizio, diversa a quella istituzionale di raccolta di informazioni sul fenomeno terroristico…Di fatto sono state detenute in modo occulto armi e munizioni che sicuramente non hanno mai costituito dotazione legittima dell’arma dei carabinieri". E ancora: "L’imputato ha spiegato che nel 1977 il Centro Sismi di Firenze ebbe la possibilità di realizzare dei contatti con una persona che si riteneva vicina alle Brigate rosse. In funzione di questa attività, che richiedeva una particolare riservatezza, si rese necessario acquisire la disponibilità di un luogo specifico in cui contattare il soggetto con adeguate misure di sicurezza". Il colonnello Giorgio Morandi, già vice capo del centro Cs a Firenze dal 1972 al 1984 e poi capo centro nel 1993, ha confermato che il Sismi "ha avuto dalla fine del 1977 all’ottobre 1990 la disponibilità di una sede occulta ‘ufficialmente autorizzata’ che era posta al terzo piano del palazzo di via Sant’Agostino…". I rapporti con la fonte informativa, secondo il colonnello Mannucci Benincasa, erano stati interrotti, per ordini superiori, già nel 1982-83. Piani occulti

23 aprile 1997

A Roma, la polizia carica violentemente circa 300 persone che manifestano dinanzi all’ambasciata peruviana per solidarietà con la guerriglia e contro il massacro avvenuto all’interno di una sede diplomatica. Repressione armata

24 aprile 1997

A Roma, in seguito alla scoperta del registro delle fonti (vedi nota del 22 aprile) e alle successive polemiche, il prefetto Carlo Ferrigno si dimette del suo incarico. Piani occulti

24 aprile 1997

A Verona, il Tribunale condanna l’ex ministro dei Lavori pubblici Giovanni Prandini a 5 anni e 6 mesi di reclusione per le tangenti relative ai lavori sull’autostrada A4; 4 anni e 6 mesi sono inflitti all’ex sottosegretario democristiano Giuseppe Dal Maso e all’ex segretario amministrativo della Dc Severino Citaristi. Tangentopoli. D.C.

25 aprile 1997

A New York, l’Assemblea generale dell’Onu con 134 voti a favore, 3 contrari e 11 astenuti approva una risoluzione che condanna Israele per l’espansione edilizia nella parte araba di Gerusalemme. Analoga risoluzione era stata bloccata dal veto posto dagli Stati uniti l’8 marzo. Fronte arabo islamico- M.O.

25 aprile 1997

A Milano, alle ore 4,25, un ordigno artigianale esplode contro la finestra della sala del consiglio comunale a palazzo Marino, senza provocare vittime ma solo danni materiali. Alle ore 13,30 una ragazza lascia all’ingresso di "Radio popolare" una borsa con un contenitore metallico, dentro il quale si trova una cassetta di canti anarchici e un volantino che dice: "La rivoluzione è l’azione. Né di destra né di sinistra. Non votate. Sarà una risata che vi seppellirà. Azione Rivoluzionaria". Il volantino fa riferimento alle prossime elezioni amministrative, e pur non contenendo la rivendicazione dell’attentato, è subito collegato ad esso dagli inquirenti. Violenza politica

27 aprile 1997

Si svolge il primo turno delle amministrative parziali per il rinnovo di 1115 consigli comunali e 6 consigli provinciali. Si registra un notevole calo della Lega e la perdita del comune di Milano, dove Formentini non arriva al ballottaggio. Leghismo

28 aprile 1997

Commentando il risultato delle amministrative, Umberto Bossi dichiara: "Li avevamo tutti contro" ma "non mi aspettavo che Milano e Torino votassero contro la Padania. Ora sappiamo che la Lega non potrà vincere dove ci sono gli immigrati meridionali" i quali a suo avviso "preferiscono votare un pezzo di merda che aiutare il nord". Leghismo

28 aprile 1997

A Roma, il ministro degli Interni Giorgio Napolitano commenta la scoperta dei documenti accantonati in un deposito della polizia da parte del perito nominato dal giudice Salvini, Aldo Giannuli, dopo essere stato ricevuto in udienza dal presidente della repubblica Oscar Luigi Scalfaro. Napolitano afferma che "bisogna fare chiarezza sul passato ma senza farsi travolgere dai suoi sussulti". P.D.S. Stragi- Piazza Fontana. Piani occulti

28 aprile 1997

A Roma, il vice questore Michele Cacioppo, in un rapporto al giudice Rosario Priore, scrive che delle 613 pratiche istruite dal colonnello dei carabinieri Demetrio Cogliandro, comandante del Raggruppamento centri di controspionaggio di Roma, ben 483 risultano distrutte benché relative a fatti oggetto di indagini da parte della magistratura, come la strage di Ustica e il Mig caduto sulla Sila. Stragi- Ustica. Piani occulti

28 aprile 1997

I familiari delle vittime della strage di Portella delle ginestre avvenuta il 1° maggio 1947 chiedono la riapertura delle indagini. Stragi- Portella delle ginestre

28 aprile 1997

A Milano, Vittorio Feltri rassegna le dimissioni dall’incarico di direttore de "Il Giornale".

30 aprile 1997

A Roma, il ministro della Giustizia Giovanni Maria Flick chiede il trasferimento per ‘incompatibilità ambientale’ dal Tribunale di Agrigento del sostituto procuratore Giuseppe Miceli, accusato di essere condizionato da "gruppi politici ed imprenditoriali della zona" e di avere compiuto gravi irregolarità.

30 aprile 1997

A Venezia, il maresciallo di Ps Giuseppe Mango dichiara al giudice Carlo Mastelloni, in merito all’opera di infiltrazione svolta dal servizio segreto civile e dalla polizia nei gruppi antagonisti: "In proposito ricordo che, nel 1977-78, su direttive del direttore pro tempore dell’Ucigos De Francisci, furono infiltrati nelle principali Università italiane almeno otto agenti che avevano frequentato corsi universitari e per i quali l’Ucigos si fece carico delle spese di 400 mila cadauno per il pagamento dell’iscrizione, acquisto di testi ed alloggio. Gli agenti erano di varie località italiane e riferivano esclusivamente alle Digos competenti per territorio: Torino, Milano, Bologna, Firenze, Roma, Napoli e forse Bari. Non avevano rapporti con le Squadre e si occupavano di raccogliere informazioni sulla struttura di Autonomia organizzata. A Milano e a Roma tale impiego ebbe successo…". Mango, sul conto degli infiltrati nel Partito comunista, ricorda che uno di essi, ‘Beppone’, "era gestito da D’Amato…so che nacque nel 1971, allorché D’Amato mi chiese di preparare un appunto per il capo della polizia cui si proponeva l’assunzione in qualità di fiduciario di elemento ben introdotto negli ambienti del Pci. Vicari, capo della polizia, concordò. La ricevuta la firmava il D’Amato". L’identità di ‘Beppone’, ritenuto un informatore ad altissimo livello, non è mai stata svelata. Piani occulti. Sinistra- formazioni minori. P.C.I.

aprile 1997

Al settimanale "Il Borghese", diretto da Daniele Vimercati, Licio Gelli dichiara: "Il mio Piano di rinascita? Vedo che vent’anni dopo questa Bicamerale lo sta copiando pezzo per pezzo, con la bozza Boato. Meglio tardi che mai. Mi dovrebbero dare almeno il copyright". Strutture clandestine e semiclandestine. Centrosinistra

aprile 1997

Secondo uno studio condotto dai Centri di orientamento scolastico, professionale e sociale, il 68% dei giovani italiani dopo i 14 anni non frequenta più la Chiesa; il 33% non si confessa; il 31% non prega più. Secondo gli autori dell’indagine, tutto questo è addebitabile al cattivo esempio dei genitori, alla televisione e alla musica.

1 maggio 1997

A Londra, il Partito laburista vince le elezioni politiche battendo i conservatori. Tony Blair subentra a John Major nell’incarico di primo ministro.

1 maggio 1997

A Roma, sul Tg2, Vittorio Emanuele di Savoia, riferendosi alle leggi razziali emanate nel 1938 dal re Vittorio Emanuele, dichiara: "No, io per quelle leggi non devo chiedere scusa, e poi non sono così terribili".

1 maggio 1997

Diviene operativo il gruppo sorto dalla fusione tra Telecom Italia e Stet.

2 maggio 1997

A Venezia, il maresciallo di Ps Antonio Zidda, responsabile a Verona della squadra della divisione Affari riservati, dichiara al giudice Carlo Mastelloni: "Durante l’attività ero in contatto, quale fonte diretta, con un certo Franco, che mi passava notizie sull’organizzazione del Pci…Io avevo solamente un confidente nel Pci e nessuno nella destra". Strutture clandestine e semiclandestine. Piani occulti. P.C.I.

2 maggio 1997

A Milano, il Tribunale condanna gli stilisti Krizia, Ferrè e Versace a 1 anno e 2 mesi di reclusione ciascuno, per tangenti. Tangentopoli

5 maggio 1997

A Venezia, il maresciallo di Ps Alduzzi dichiara al giudice Carlo Mastelloni: "…Io ho lavorato all’Ufficio politico della Questura di Milano sino al 1949 allorché fui contattato per entrare nella divisione Affari riservati dall’ispettore generale De Flora, già esponente dell’Ovra, che si accingeva, sotto la gestione Barletta, a ricostruire la divisione Affari riservati già denominata Sis…". Alduzzi rivela, inoltre, che Alberto Grisolia, giornalista del "Corriere della Sera", informatore del servizio con il criptonimo di ‘Giornalista’, pagato 100.000 £ al mese agli inizi degli anni ’70, "mi andava descrivendo come venivano ripartite le tangenti per gli appalti ai singoli partiti: maggioranza e opposizione. Parlava delle quote illecite che percepivano le federazioni nell’ambito del consiglio comunale in un contesto in cui non era sorto ancora l’ente Regione". Alduzzi indicherà tra le sue fonti anche ‘Orazio’, alias Giuseppe Loy, sindacalista; Giorgio Muggiani, esponente del Msi; Carlo Penati, giornalista del quotidiano "La Notte", monarchico. Piani occulti . Strutture clandestine e semiclandestine. Destra- M.S.I.

5 maggio 1997

A Roma, Franco Bernabè e Franco Tatò, per Eni ed Enel, annunciano una joint venture. Il progetto, però, sarà bloccato.

6 maggio 1997

A Venezia, al giudice Carlo Mastelloni, il maresciallo di Ps Giuseppe Mango rivela che la fonte ‘Antonio’ è "il vaticanista Antonio Jerkov operante a Roma, residente a Monte Sacro" in Roma. Jerkov diverrà direttore del periodico "Balcanica", specializzato prevalentemente in avvenimenti e problemi della ex Jugoslavia. Piani occulti

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