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16 ottobre 1999

Walter Veltroni, in un articolo destinato ad apparire il giorno seguente sulla "Stampa" di Torino e ripreso da tutti gli organi di informazione, scrive che "comunismo e libertà sono stati incompatibili". Fra i commenti, Emma Bonino afferma che "dopo trent’anni di vita politica passati a dire altre cose, dovrebbe trarre le conseguenze soprattutto verso se stesso". Centrosinistra- D.S

17 ottobre 1999

Walter Veltroni afferma che i documenti del Kgb "non sono elemento determinante al formarsi degli schieramenti politici"; altrimenti, prosegue, "ci sarebbe da porre domande al Polo in base a quello che è stato e che emerge" con riferimento alla comunicazione giudiziaria inviata a Pino Rauti per la strage di Brescia. Centrosinistra- D.S. Piani occulti

17 ottobre 1999

A Milano, inizia il processo ‘All Iberian’ nella parte relativa alle accuse di finanziamento illecito ai partiti ed altro, escluso il falso in bilancio. Processi al potere. Centrodestra- F.I. P.S.I.

17 ottobre 1999

A Roma Graziano Trerè, segretario organizzativo della Cisl, rinviene nella sua abitazione un volantino firmato dalla "colonna romana del Partito comunista combattente", nel quale viene minacciato, insieme al suo collega della Cgil Carlo Ghezzi, per l’apporto dato al "disegno neocorporativo" sulle rappresentanze sindacali nelle aziende, la cui legge è all’esame della Camera dei deputati. Violenza politica

18 ottobre 1999

Gianfranco Fini, leader di Alleanza nazionale, parlando nel corso della trasmissione televisiva "Porta a porta", afferma testualmente che "di fronte ad alcuni crimini il carcere a vita è il minimo che uno Stato possa appioppare…A costo di spararla grossa – prosegue- mi chiedo se non sarebbe il caso di cominciare a ripensare ai lavori forzati. La cosa che il delinquente teme più di ogni altra cosa è lavorare…". Centrodestra- A.N.

19 ottobre 1999

A Washington, Robert Norris, scienziato del ‘Natural resources defense Council’, rende noto che in Italia sono ancora custoditi almeno 30 ordigni nucleari, suddivisi fra le basi di Aviano (20) e Ghedi (10). L’informazione è tratta da documenti del Pentagono ottenuti dopo una lunga battaglia legale. Stati Uniti- Italia

19 ottobre 1999

Il Parlamento boccia la proposta avanzata da Francesco Cossiga di istituire una commissione d’inchiesta sul ruolo dei servizi segreti sovietici in Italia con i voti contrari del Polo, del presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sulle stragi Giovanni Pellegrino, dei Popolari rappresentati da Leopoldo Elia, dei verdi Semenzato e De Luca. Bocciate anche le proposte presentate dal Polo. Piani occulti. Centrosinistra. Centrodestra

19 ottobre 1999

Sono effettuate 50 perquisizioni in varie città italiane, su ordine della Procura della repubblica di Roma, nell’ambito delle indagini sui ‘Comitati di appoggio alla resistenza per il comunismo' (Carc) che starebbero ricreando il Partito comunista clandestino. Anche se non ufficialmente, si ipotizza un legame fra i Carc e gli uccisori di D’Antona. Sinistra- formazioni minori. Violenza politica- caduti

20 ottobre 1999

Dopo la trasmissione del documento Havel alla Commissione di inchiesta sul terrorismo e le stragi da parte del governo, filtrano le prime indiscrezioni che avvalorano i rapporti fra le Br e i servizi segreti cecoslovacchi, da un lato, e la conoscenza da parte del Pci di questi collegamenti. Il documento Havel è in possesso del governo italiano dal 1999 ma è stato mantenuto segreto fino ad oggi. Centrosinistra. P.C.I. Sinistra- formazioni minori. Piani occulti

20 ottobre 1999

A Napoli, sono rinviati a giudizio 20 secondini in servizio nel carcere di Secondigliano, per fatti accaduti dal giugno del 1995 al febbraio del 1999, per i reati di abuso di autorità, lesioni personali, minacce a testimoni ecc. Gli imputati si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. Sevizie di Stato

20 ottobre 1999

A Torino, è aperta un’inchiesta per accertare le cause della morte per overdose di 3 detenuti nel carcere delle Vallette, in un periodo di 8 giorni. Si accredita ufficialmente la tesi che la droga sia stata introdotta da altri detenuti.

20 ottobre 1999

A Mestre, si riapre il processo a carico di Adriano Sofri, Giorgio Pietrostefani e Ovidio Bompressi per l’omicidio del commissario Calabresi avvenuto il 17 maggio 1972. Fra gli imputati compare anche il ‘pentito’ Leonardo Marino, la cui presenza è stata ritenuta necessaria dalla Corte benché il reato sia ormai prescritto. Violenza politica- caduti

20 ottobre 1999

A Cagliari, si dimette il procuratore generale Francesco Paolo Pintus, con una lettera inviata al presidente della repubblica Carlo Azeglio Ciampi nella quale motiva il suo allontanamento dalla magistratura con le condizioni in cui questa ormai versa, amministrando la giustizia sugli schermi della televisione e sulle pagine dei giornali.

21 ottobre 1999

A Londra, il ministro degli Interni informa la Camera dei comuni che il governo ha deciso di denunciare alla Procura del regno 5 persone che hanno collaborato col Kgb per ‘alto tradimento’. I loro nomi comparivano nel dossier Mitrokhin. Piani occulti

22 ottobre 1999

A Strasburgo, la Corte europea per i diritti dell’uomo condanna lo Stato italiano al pagamento di lire 22 milioni a Licio Gelli, a titolo di risarcimento per la durata del processo a suo carico per la loggia P2 (maggio 1981-novembre 1996), che si era concluso con la sua condanna, non espiata perché la Svizzera aveva a suo tempo negato l’estradizione. Oggi, Gelli è agli arresti domiciliari perché implicato nel crac del gruppo finanziario Di Nepi. Strutture clandestine e semiclandestine

22 ottobre 1999

A Roma Corrado Carnevale, ex presidente della prima sezione penale della Cassazione, è riammesso dal Csm nelle funzioni e nello stipendio, dopo 6 anni di sospensione, per essere stato assolto nell’ambito del processo sulla cessione della flotta Lauro.

22 ottobre 1999

E’ arrestato in Svizzera Maurice Papon, condannato a 10 anni per ‘crimini contro l’umanità’. Papon, oggi quasi novantenne, aveva svolto funzioni di prefetto durante la repubblica di Vichy, successivamente giungendo ai più alti gradi dell’amministrazione statale francese. Processato e condannato per concorso nella deportazione in Germania di ebrei francesi, Papon si era rifugiato in Svizzera, dopo aver ottenuto la libertà provvisoria per ragioni di salute, nel tentativo di sottrarsi all’espiazione della pena divenuta definitiva.

23 ottobre 1999

A Palermo, il Tribunale assolve con formula ampia ‘perché il fatto non sussiste’, Giulio Andreotti dall’accusa di associazione mafiosa. Nelle motivazioni, tuttavia, l’imputato è smentito in diverse occasioni su fatti e rapporti addebitatigli dall’accusa. Circa i rapporti con i Salvo, esattori ed altresì "sottocapo" e "capodecima" della "famiglia di Salemi", ovvero mafiosi, si legge che "l’asserzione dell’imputato di non aver intrattenuto alcun rapporto con i cugini Salvo è inequivocabilmente contraddetta dalle risultanze processuali" e che Cosa nostra "attribuiva grande importanza alle relazioni intrattenute dai cugini Salvo con ambienti politici, e i Salvo in diverse conversazioni con autorevoli esponenti mafiosi esposero il loro stretto legame con il sen. Andreotti…Sono emersi significativi elementi di convincimento in merito alle modalità dell’incontro tra il sen. Andreotti e Antonino Salvo" all’hotel Zagarella di Palermo il 7 giugno 1979, ed al regalo di nozze offerto dal senatore alla figlia dello stesso, consistente in un vassoio d’argento. Inoltre "gli elementi probatori raccolti dimostrano la disponibilità, da parte di Ignazio Salvo, del numero telefonico diretto del sen. Andreotti"; il quale "per i propri spostamenti in Sicilia utilizzò in più occasioni, e anche per periodi di diversi giorni, un’autovettura blindata intestata alla Satris spa", la società dei Salvo. Circa Salvatore Lima, la Corte aderisce alla ricostruzione dell’accusa che "già prima di aderire alla corrente andreottiana l’on. Lima aveva instaurato un rapporto di stabile collaborazione con Cosa nostra" continuato dopo detta adesione. Particolarmente attraverso un "sistema di illecito controllo degli appalti pubblici, nel quale assumeva un ruolo determinante l’on. Lima, si realizzò una significativa interazione tra Cosa nostra e la corrente andreottiana nella provincia di Palermo, attivamente cooperanti nella realizzazione di un accordo criminoso che assicurava loro ingenti disponibilità finanziarie". Analoghe considerazioni i giudici svolgono sui rapporti intrattenuti con l’avvocato Raffaele Bevilacqua, invano contrastato da Sergio Mattarella, e con Vito Ciancimino, anch’egli affiliato a Cosa nostra, il cui "gruppo passò da una posizione di autonoma collaborazione con la corrente andreottiana a un formale inserimento nella stessa corrente" per tutto un periodo. In proposito, si legge nelle motivazioni, "il complessivo contegno tenuto dal sen. Andreotti nei confronti del Ciancimino denota certamente la indifferenza ripetutamente mostrata dall’imputato rispetto ai legami che notoriamente univano il suo interlocutore alla struttura criminale". Le motivazioni citano altri rapporti e fatti meno noti, come un incontro riservato svoltosi nell’agosto 1985 all’hotel Hopps di Mazara del Vallo fra Giulio Andreotti e Andrea Manciaracina, già formalmente affiliato all’organizzazione mafiosa e prestanome di Totò Riina, divenuto in seguito "reggente del mandamento di Mazara", inseguito da due mandati di cattura, nel 1991 e nel 1996 (v.a. note 19 aprile e 19 maggio 1993); e la testimonianza del collaboratore di giustizia Gaetano Costa, che apprese da "Leoluca Bagarella di un interessamento esplicato dal sen. Andreotti e dall’on. Lima per consentire il trasferimento di un gruppo di detenuti siciliani dal penitenziario di Pianosa a quello di Novara". I magistrati valorizzano altresì il diario del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, sul colloquio da lui avuto nell’aprile 1982 con Andreotti per segnalargli "il problema dei rapporti esistenti tra la corrente andreottiana siciliana e l’organizzazione mafiosa", in seguito al quale l’imputato "non manifestò alcuna significativa reazione volta a prendere le distanze dai soggetti collusi con Cosa nostra", nonché la testimonianza del figlio del generale, Nando ("sono stato da Andreotti, gli ho detto quello che so dei suoi in Sicilia ed è sbiancato in volto"); così da ritenere "inverosimile la ricostruzione dell’incontro offerta da Andreotti nella deposizione testimoniale da lui resa nell’ambito del ‘maxiprocesso’, all’udienza del 12 novembre 1986". I giudici si soffermano infine sui rapporti fra l’imputato e Michele Sindona per il quale "Andreotti rappresentò un costante punto di riferimento anche durante il periodo della sua latitanza…Il raccordo tra i due soggetti era noto a settori di Cosa nostra i quali, contestualmente, operavano in modo illecito a favore del finanziere siciliano…E’ emerso inequivocabilmente che Sindona considerava il sen. Andreotti un importantissimo punto di riferimento politico, cui potevano essere rivolte le proprie istanze attinenti alla sistemazione della Banca Privata Italiana e ai procedimenti penali che il finanziere siciliano doveva affrontare in Italia e negli Usa", cui corrispose "un continuativo interessamento del sen. Andreotti, proprio in un periodo in cui egli ricopriva importantissime cariche governative…Se gli interessi del Sindona non prevalsero ciò dipese, in larga misura, dal senso del dovere, dall’onestà e dal coraggio dell’avv. Ambrosoli il quale fu ucciso, su mandato del Sindona, proprio a causa della sua ferma opposizione ai progetti di salvataggio elaborati dall’entourage del finanziere siciliano, a favore dei quali, invece, si mobilitarono il sen. Andreotti, taluni altri esponenti politici, ambienti mafiosi e rappresentanti della loggia massonica P2: il significato essenziale dell’intervento spiegato dal sen. Andreotti era conosciuto dai referenti mafiosi del Sindona…" L’appello proposto dalla Procura di Palermo contro la sentenza si baserà, in gran parte, sull’argomento della contraddittorietà delle motivazioni con il dispositivo assolutorio. Processi al potere. D.C. Piani occulti. Affare Dalla Chiesa. Affare Sindona- Ambrosoli

23 ottobre 1999

Si apprende che il Vaticano risulta debitore nei confronti dell’Acea, azienda di servizi operante a Roma, della cifra di 44 miliardi che costituiscono l’85% dei crediti vantati dall’azienda. Il Vaticano rifiuta di pagare, così che l’azienda si è dovuta rivolgere al ministero degli Esteri per cercare di recuperare almeno una parte del denaro che gli è dovuto. Vaticano

23 ottobre 1999

Il quotidiano "Il Giorno" di Milano pubblica un articolo "Il lager ‘tira’ e lui inventa un’autobiografia", nel quale riporta la notizia che il libro "Frammenti" scritto da Benjamin Wilkormiski sulla sua esperienza ad Auschwitz è un falso. L’autore, nato in Svizzera il 12 febbraio 1941, si chiama in realtà Bruno Dosseker ed in Germania c’è stato per la prima volta da adulto.

23 ottobre 1999

A Roma, Giancarlo Elia Valori è insignito dello ‘Scopus Award’, la più alta onorificenza dell’Associazione amici dell’Università ebraica di Gerusalemme, destinata a coloro che hanno contribuito allo sviluppo dello stato di Israele. La cerimonia si svolge nel corso di una serata di gala, alla presenza di oltre 400 invitati partecipanti alla 18° conferenza europea degli Amici dell’Università ebraica.

23 ottobre 1999

A New York, il decano della cattedra episcopale di St. John, reverendo Harry S.Pritchett, decide di non apporre la lapide in ricordo di Ezra Pound, la cui apposizione nell’ ‘angolo dei poeti’ era stata richiesta da un folto gruppo di scrittori e poeti americani (fra cui John Updike, Robert Prinsky, Rita Dove, Dana Gioia, Rachel Hadas, Michael Harper, Molly Peacock, Henry Taylor) per l’opposizione della comunità ebraica che ha ricordato come Pound abbia aderito al fascismo e svolto propaganda radiofonica antisemita. Stati Uniti

24 ottobre 1999

A Roma, il senatore Francesco Cossiga chiede la rimozione dall’incarico di direttore degli Istituti penitenziari di Giancarlo Caselli, che fu procuratore della repubblica di Palermo dal 16 gennaio 1993 e l’artefice primo dell’accusa di associazione mafiosa nei confronti di Giulio Andreotti. Processi al potere. D.C. Piani occulti

24 ottobre 1999

A Roma, il sovrintendente archeologico Adriano La Regina, riferendosi ai lavori compiuti dal Vaticano per la costruzione di megaparcheggio in vista del Giubileo in una zona ricchissima di reperti archeologici, denuncia lo scempio che ne è stato fatto: "Le devastazioni archeologiche e la dissacrazione dei luoghi che videro il martirio dei primi cristiani –ha affermato- sono state compiute durante la costruzione del parcheggio". Il Vaticano seguita a costruire. Vaticano

25 ottobre 1999

A Milano, Arnaldo Forlani, rappresentato dall’avvocato Giuliano Pisapia, ottiene dal Tribunale di sorveglianza l’affidamento in prova al servizio sociale. Forlani, che è stato condannato a 2 anni e 4 mesi di reclusione nel processo Enimont, non ha mai scontato un solo giorno di carcere. Ora dovrà accordarsi con la Caritas romana o la comunità di Sant’Egidio per concordare il suo impiego nei servizi sociali. Nei giorni scorsi, è stato affidato ai servizi sociali anche Carlo Sama, condannato a 3 anni di reclusione nello stesso processo. Tangentopoli. D.C.

25 ottobre 1999

A Bologna, inizia il processo a carico dell’ex responsabile del Ccs di Firenze, colonnello Federigo Mannucci Benincasa, del maggiore del Sios Aeronautica Umberto Nobili, di Massimo Carminati e di Ivano Bongiovanni, pregiudicato, per i depistaggi organizzati dopo la strage di Bologna del 2 agosto 1980. La Corte rigetta la richiesta, presentata da Licio Gelli e Marco Affatigato, di costituirsi parte civile per calunnia nei confronti del Sismi. Stragi- Bologna

25 ottobre 1999

A Milano, il sostituto procuratore della repubblica Alfredo Robledo chiede il rinvio a giudizio di Massimo De Carolis ed altre 8 persone coinvolte nel fallimento della società ‘Dialogo spa’, distributore alimentare, per bancarotta fraudolenta. De Carolis dichiara ai giornalisti che non rassegnerà le dimissioni da presidente del consiglio comunale. Processi al potere. Centrodestra

26 ottobre 1999

A Tunisi, Bettino Craxi è ricoverato presso l’ospedale militare, per una crisi cardiaca. P.S.I.

26 ottobre 1999

A Milano, la Corte d’appello dichiara caduto in prescrizione il reato di finanziamento illecito per 10 miliardi passati dalla società All Iberian, legata alla Fininvest, al Partito socialista guidato da Bettino Craxi, avvenuto nel 1991. In primo grado, Craxi aveva riportato una condanna a 4 anni di reclusione, e Silvio Berlusconi a 2 anni e 4 mesi. La prescrizione è scattata anche per i coimputati Giancarlo Foscale, Mauro Giallombardo e Giorgio Vanoni. Ora la pena è cancellata. Le motivazioni confermano tuttavia la ricostruzione svolta dai giudici del primo grado sui conti esteri nella disposizione del segretario socialista, Northen holding, International Gold Coast, presso la Bankers trust di Ginevra, Constellation financière e Arano, presso la Sbs di Chiasso, poi lo svuotamento e la messa al sicuro di 40 miliardi ad opera di Maurizio Raggio fra Panama e le Cayman, la gestione dei quali fondi "non confluiva in quella amministrativa ordinaria del Psi" e veniva impiegata sia a fini di partito, come il pagamento dei redattori di "Avanti!", che a fini personalistici fra i quali "la locazione di una casa in Costa azzurra da parte del figlio" e sovvenzioni alla stazione "Roma Cine Tv" la cui direttrice era legata a Craxi da un rapporto amicale. Processi al potere. Centrodestra- F.I. P.S.I.

26 ottobre 1999

A Milano, il procuratore della repubblica Gerardo D’Ambrosio preannuncia il suo parere favorevole alla concessione del differimento della pena per Bettino Craxi, nel caso voglia rientrare in Italia per curarsi. Massimo D’Alema, dal canto suo, afferma: "Non ho nulla in contrario sul ritorno di Craxi per curarsi, fermo restando che nel nostro ordinamento non spetta all’esecutivo decidere in materia di sospensione o differimento della pena…". Processi al potere. Tangentopoli. P.S.I. Centrosinistra- D.S.

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