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23 luglio 2001

A Genova, il procuratore della repubblica Francesco Meloni esclude dal pool di magistrati che indagano sui fatti del 20 – 22 luglio il sostituto procuratore Francesco Pinto che, in un’intervista a "La Repubblica", aveva criticato il blitz della polizia nella scuola Diaz. Per quanto accaduto all’interno della scuola, Meloni dichiara: "Tutti gli occupanti della scuola hanno commesso il reato di resistenza. Ci sono i verbali della polizia che fanno fede fino a querela di falso". I carabinieri arrestano 37 giovani in procinto di lasciare la città, perché in possesso di mazze, passamontagna e tute nere: fra essi Marco Cozzi, accusato di detenzione di un ordigno artigianale che viene fatto brillare dagli artificieri. Sono peraltro scarcerate le prime 120 persone arrestate durante i disordini, 70 delle quali per la ‘non sussistenza di gravi indizi di colpevolezza ’. Oronzo Cosi, sindacalista del Siulp, protesta: "E’ evidente a tutti che gli addetti delle forze dell’ordine presenti a Genova hanno dato il meglio, in condizioni proibitive. E questa è la riconoscenza". Repressione armata

23 luglio 2001

A Boston, Lione, New York, Città del Messico, Malmoe, Londra si svolgono manifestazioni contro l’Italia dinanzi alle ambasciate e le sedi consolari italiane. A Malmoe e Londra i manifestanti gridano "murderer " e si verificano tafferugli con le forze di polizia e lanci di pietre contro le finestre degli edifici che ospitano i diplomatici italiani. Anche a Roma, davanti a Montecitorio, a Torino, Palermo e Milano si svolgono manifestazioni contro il governo e la polizia; in quest’ultima città, una delegazione dei Ds è contestata e fischiata. Movimenti contestativi. Repressione armata

23 luglio 2001

A Bologna, all’alba, sono evacuati 28 Rom che denunceranno poi di essere stati picchiati, donne e bambini compresi, e trascinati sull’autobus per Monopoli, donde erano partiti in cerca di lavoro. La Procura apre peraltro un’inchiesta per abbandono di minore a carico dei responsabili del centro Acli di Monopoli, che ospita i Rom ed ha organizzato il viaggio. Immigrazione. Repressione armata

23 luglio 2001

A Castelgandolfo, Giovanni Paolo II riceve calorosamente il presidente americano George W. Bush, al quale ricorda le responsabilità americane nel mondo. Bush incontra poi Carlo Azeglio Ciampi e Silvio Berlusconi. Quest’ultimo dichiara: "Saremo a fianco degli Stati uniti (sullo scudo spaziale - ndr) anche superando gli atteggiamenti di alcuni Stati europei che oggi ancora non hanno capito come è cambiato il mondo". Bush ringrazia. Vaticano. Centrodestra- F.I. Stati Uniti- Italia

23 luglio 2001

A Bonn (Germania), il Giappone accetta di sottoscrivere il protocollo di Kyoto, isolando gli Usa e consentendo il raggiungimento del quorum necessario alla ratifica. Per ottenere l’adesione del Giappone, tuttavia, l’Europa accetta compromessi in tema di inquinamento, rilancio del nucleare, affievolimento dei controlli.

24 luglio 2001

Nelle principali città italiane continuano le manifestazioni di protesta contro il comportamento della polizia a Genova e contro il governo. Fra gli slogan: "Governo di destra, governo di sinistra, assassini". Anche a Parigi, Manchester, Dublino, Barcellona e Pamplona si svolgono manifestazioni dello stesso contenuto. Movimenti contestativi. Repressione armata

24 luglio 2001

Mentre i carabinieri arrestano altri 16 giovani accusati di aver preso parte agli scontri, a Genova si diffonde la notizia che gli stranieri arrestati sono stati suddivisi fra gli istituti di pena di Vercelli, Voghera, Pavia, mentre altri 16 sono ricoverati negli ospedali. Fra questi ultimi, un ragazzo inglese, Mark Cowell, con lo sfondamento del torace, e una ragazza tedesca, Lena Zulke, con un polmone sfondato, sono entrambi in rianimazione. Dario Rossi, avvocato del Gsf, denuncia i pestaggi e le sevizie ai quali sono state sottoposte le persone arrestate nella caserma dei carabinieri di Bolzaneto, dove furono concentrati quasi tutti i fermati durante gli incidenti. Rossi afferma: "Abbiamo le prove che in quella caserma ci sono state sistematiche torture fisiche e psicologiche". Il giornalista de "La Stampa" Gian Paolo Ormezzano denuncia che il figlio Timothy, di 26 anni, fermato a Genova, ha "otto punti al sopracciglio, un occhio tumefatto, il labbro rotto e la schiena manganellata". Evandro Fornasier, torinese, denuncia le violenze inflitte a lui e ad altri arrestati nella caserma di Bolzaneto; aggiunge che, giunti nel carcere di Alessandria, sono stati tutti picchiati come "di prassi" e che è stato loro detto "se fate i bravi non vi tocchiamo più". Repressione armata. Sevizie di Stato

24 luglio 2001

Alcune reazioni politiche ai fatti di Genova. Il presidente della Federazione nazionale della stampa, Paolo Serventi Longhi, esprime una "vibrata protesta per l’operazione delle forze dell’ordine al centro stampa del Social forum", e aggiunge che quanto è avvenuto "è inaccettabile per un paese civile e democratico". A Milano, la Sinistra giovanile dei Ds prende le distanze dai dirigenti provinciali e nazionali del partito, a causa del comportamento assunto da questi durante lo svolgimento del G8, con il rifiuto di partecipare alle manifestazioni: "Non ci sentiamo più rappresentati – affermano i giovani Ds- dal gruppo dirigente nazionale". Repressione armata. Centrosinistra- D.S.

24 luglio 2001

Reazioni in Europa. Da Londra, Amnesty international invita il governo italiano a rispettare i diritti degli arrestati, molti dei quali non hanno potuto ancora prendere contatto con i diplomatici dei rispettivi paesi e con gli avvocati. A Parigi, il quotidiano "Le Monde" riporta il racconto di un ragazzo francese del trattamento subito dai poliziotti italiani a Genova, concludendo: "Difficile immaginare tali comportamenti polizieschi in un paese dell’Unione europea". A Istanbul, il quotidiano "Milliyet", in un articolo ironicamente intitolato "Mamma i turchi", rende noto che la Commissione parlamentare turca per i diritti umani chiederà all’Italia un resoconto degli eventi di Genova, per verificare le violazioni dei diritti umani da parte delle forze di polizia italiane. Robert Menard, segretario dell’organizzazione Reporters sans frontières, afferma che a Genova "certe operazioni poliziesche di una violenza inaudita sono state pianificate e realizzate all’interno di edifici dove i manifestanti e la stampa si riposavano o lavoravano lontano da agitazioni", e annuncia che l’organizzazione invierà in Italia una commissione d’inchiesta per svolgere le indagini del caso. Repressione armata

24 luglio 2001

A Roma, il ministro della Giustizia Roberto Castelli illustra il programma del suo dicastero: riapertura degli istituti di pena di Pianosa ed altri, dismessi a suo avviso frettolosamente dal governo precedente, abolizione dei reati di opinione (in base ai quali sono incriminati diversi leghisti e lo stesso Umberto Bossi, condannato a 1 anno e 4 mesi per vilipendio alla bandiera), linea dura contro i minorenni colpevoli di gravi reati, espulsione degli extracomunitari in carcere, trattamento di recupero per i tossicodipendenti, lavoro per i detenuti. Infine la proposta di una amnistia è considerata inaccettabile. Centrodestra. Leghismo

24 luglio 2001

A Roma, il governatore della Banca d’Italia Antonio Fazio, nel corso della sua audizione dinanzi alle commissioni Finanze della Camera e del Senato, accusa il governo di centro sinistra di aver danneggiato la crescita economica dell’Italia, ed elogia invece il programma economico del nuovo governo Berlusconi. Centrosinistra. Centrodestra

25 luglio 2001

A Genova, si svolgono i funerali di Carlo Giuliani cui assistono un migliaio di giovani. Il questore Francesco Colucci comunica i dati relativi agli arrestati ancora in carcere: sono 221, suddivisi fra gli istituti di pena di Alessandria (133), Pavia (42), Voghera (20), Vercelli (7), Genova (10), più altri 9 ancora ricoverati in ospedale. Il gip scarcera 55 persone arrestate nel blitz alla scuola Diaz. Scatta l’allarme per la sparizione di 22 persone che non risultano tra quelle arrestate o ricoverate, delle quali i familiari non hanno ancora notizia. In un’intervista al direttore del Tg5 Enrico Mentana, il capo della polizia Gianni De Gennaro afferma che a Genova "l’azione di contenimento delle forze dell’ordine, a fronte di episodi di guerriglia, è stata equilibrata. Ferma, decisa, ma equilibrata". Repressione armata

25 luglio 2001

Altre reazioni ai fatti genovesi. L’esponente della Federazione internazionale dei giornalisti, Ajdan Whjite, denuncia i pestaggi subiti da giornalisti e l’uso di poliziotti travestiti da giornalisti in violazione degli accordi internazionali. A Londra, il ministro degli Esteri Jack Straw ammette, in un discorso radiofonico, che esiste per il governo il problema del comportamento tenuto dalle forze di sicurezza italiane a Genova, durante il G8. Il deputato liberal democratico Menzie Campbell afferma: "Quattro o cinque giorni di attesa imposta ai diplomatici prima di poter incontrare i propri concittadini in prigione è un comportamento da dittatura del Terzo mondo" ed invita quindi il suo governo a "ricordare a Berlusconi che l’Europa è fatta di valori comuni di democrazia, non solo di economia e di commercio". A Berlino, il portavoce del ministero degli Esteri afferma: "Solo da poche ore abbiamo potuto contattare tutti i tedeschi arrestati…..sono 68 di cui 9 in ospedale". E aggiunge: "Ascolteremo e registreremo tutte le testimonianze, vogliamo dalle autorità italiane un rapporto chiarificatore. Una nostra protesta ufficiale non è esclusa". I parlamentari verdi chiedono un’inchiesta internazionale sui fatti di Genova. Il quotidiano "Suddeutsche Zeitung" intitola gli articoli dedicati ai fatti di Genova "Pesanti accuse alla polizia italiana". A Digione (Francia), manifestanti occupano la sede del consolato italiano per protesta contro il comportamento delle forze di polizia italiane, e lo stesso accade a Granada (Spagna). Ordigni contro sedi diplomatiche italiane sono fatti esplodere a Madrid. Repressione armata

25 luglio 2001

A Firenze, l’Arcivescovado emette un comunicato sul conto di Athanase Seromba, il prete ruandese accusato di strage di cui l’Italia rifiuta l’estradizione e protetto in una località ignota dalle gerarchie ecclesiastiche: "Lo proteggiamo dai mass media non dalla giustizia internazionale. Se don Seromba si dovrà consegnare alle autorità, riveleremo dove si trova, ma le accuse contro di lui potrebbero far parte di una campagna diffamatoria per colpire la Chiesa cattolica in Ruanda" (vedi nota 12 luglio 2001). Vaticano

25 luglio 2001

A Ginevra, nel corso delle trattative sull’operatività del trattato del 1972 contro le armi batteriologiche, gli Usa dichiarano che non firmeranno la bozza d’accordo, che "metterebbe a rischio la sicurezza nazionale". L’accordo prevede infatti ispezioni e controlli cui gli Usa non intendono sottoporsi. Stati Uniti

25 luglio 2001

A Londra, Amnesty international presenta il rapporto "Razzismo e amministrazione della giustizia", predisposto in vista della prossima conferenza di Durban contro il razzismo. Dal rapporto si desume che, se le forme più eclatanti di razzismo si manifestano in paesi lacerati da conflitti etnici e nazionalistici, nessun paese è immune, e che in Europa si rivolge soprattutto contro gli africani e i rom. Immigrazione. Violenza politica. Repressione

26 luglio 2001

Il quotidiano "La Repubblica" riporta, accanto alle testimonianze di alcune persone trattenute in stato di arresto nella caserma Bolzaneto a Genova, l’intervista ad un poliziotto del reparto mobile di Bolzaneto che conferma le accuse degli arrestati e però spiega che i responsabili del massacro sono stati un centinaio di secondini del gruppo operativo mobile (Gom) del ministero di Giustizia, inviati a rinforzo nella caserma. A conclusione del duro atto d’accusa il poliziotto – le cui generalità sono note alla direzione del quotidiano- afferma che senza la presenza del Gom "non credo sarebbe accaduto quel macello. Il nostro comandante è un duro ma uno di quelli all’antica, che hanno il culto dell’onore e sanno educare gli uomini…". Il ministro di Giustizia Roberto Castelli dichiara di essere stato personalmente presente nella caserma di Bolzaneto, a Genova, dalle ore 24 di sabato alle ore 02 di domenica 22 luglio, e di non aver assistito ad atti di violenza sui fermati da parte dei secondini del Gom, presenti per la traduzione degli arrestati in carcere. Si impegna però ad aprire un’inchiesta, affidata al responsabile della polizia penitenziaria Alfonso Sabella, il quale si premura di far sapere che dai primi accertamenti nulla risulta a carico dei secondini. Repressione armata. Sevizie di Stato. Leghismo

26 luglio 2001

Il ministro degli Interni Claudio Scajola, in visita alle autorità genovesi, smentisce di essere sempre stato informato in anticipo su tutte le operazioni compiute dalla polizia a Genova, come invece afferma il capo della polizia Gianni De Gennaro. Scajola dichiara infatti di non essere stato avvertito del blitz notturno nella scuola Diaz, precisando peraltro che è una cosa normale, in quanto "le operazioni di polizia giudiziaria e quelle di ordine pubblico vengono gestite sul territorio". Repressione armata. Sevizie di Stato. Centrodestra- F.I.

26 luglio 2001

A Roma, esponenti di Rifondazione comunista e dei Verdi chiedono lo scioglimento del Gom, rammentandone i soprusi ad Opera nel 1998, a Secondigliano, Parma, Pavia, il ruolo non chiarito nel massacro di Sassari del 1999, e tre interrogazioni in proposito, che non hanno avuto alcuna risposta dai governi di centro sinistra. I Ds portano invece attenzione su un documento della Questura di Genova, pubblicato dal quotidiano "Il Secolo XIX", che avrebbe preannunciato con una decina di giorni di anticipo sull’inizio del G8 la possibile infiltrazione di elementi di destra tra i dimostranti allo scopo di creare incidenti con le forze di polizia. Repressione armata. Sevizie di Stato. Sinistra- formazioni minori. Centrosinistra- D.S.

26 luglio 2001

A Roma, è imposto a Rai 2 di non trasmettere un programma, "Bella ciao", sulle violenze della polizia contro i manifestanti a Genova, con il pretesto che il documentario sarebbe di parte, non conterrebbe cioè i commenti delle rappresentanze sindacali della polizia. Repressione armata. Sevizie di Stato

26 luglio 2001

A Genova, la Procura apre 3 inchieste sul comportamento delle forze di sicurezza nel corso dei disordini del 20 – 21 luglio: la prima relativa ai reparti sulle strade e le piazze della città durante la repressione dei disordini, la seconda relativa all’irruzione nella scuola Diaz, la terza ai pestaggi nella caserma Bolzaneto. Solo per uno dei fermati all’interno della scuola Diaz nella notte tra il 21 e il 22 luglio è convalidato l’arresto, tutti gli altri sono rimessi in libertà. Ad Alessandria, la magistratura convalida il fermo di 25 stranieri, 10 donne e 15 uomini, quasi tutti austriaci e considerati appartenenti al gruppo anarchico Black Bloc. Repressione armata. Sevizie di Stato

26 luglio 2001

Nel mondo sui fatti di Genova. A Londra, il ministro degli Esteri Jack Straw garantisce, a quanti richiedono una protesta formale contro il governo italiano per il trattamento brutale inferto a Genova a cittadini britannici, di aver ricevuto dal governo italiano "assicurazioni ai massimi livelli sul fatto che la brutalità della polizia sarà adeguatamente investigata". A Berlino, il portavoce del ministero degli Esteri conferma che ci sarà un’inchiesta condotta dalle autorità consolari e dall’ambasciata tedesca in Italia sulle violenze poliziesche contro cittadini tedeschi a Genova, ma precisa che questa è una prassi ordinaria e che non c’è nessuna crisi tra Germania e Italia. A Parigi si svolge una manifestazione che vede la presenza di una cinquantina di associazioni e che raggiunge l’Ambasciata italiana, per protesta contro le violenze della polizia e l’uccisione di Carlo Giuliani. Domani l’editoriale di "Le Monde" definirà Berlusconi "un super maggiordomo incosciente". A Zurigo, è compiuto un attentato dimostrativo contro un garage della Fiat, rivendicato da un gruppo antiglobalizzazione. Repressione armata. Sevizie di Stato

26 luglio 2001

A Milano, la Procura della repubblica trasmette al giudice Luca Pistorelli la richiesta di rinvio a giudizio per Paolo Berlusconi, Roberto Formigoni e altre 50 persone accusate di peculato, falso in bilancio e corruzione nell’ambito dell’inchiesta sulla discarica di Cerro Maggiore. Processi al potere. Centrodestra- F.I.

27 luglio 2001

Sul sito di "Radio Sherwood" una sequenza fotografica ricostruisce la morte di Carlo Giuliani. Le immagini dimostrano che il mezzo dei carabinieri non era isolato - a meno di 10 metri un plotone dell’Arma osserva la scena - e che il carabiniere Mario Placanica non ha agito per legittima difesa. Nella sequenza l’estintore cade dal lunotto sfondato della camionetta dei carabinieri, la pistola viene puntata contro un altro manifestante che fugge, Carlo raccoglie l’estintore e fa per tirarlo in difesa di questi. La pistola allora è puntata contro Carlo che, vedendosi sotto tiro, lascia cadere l’estintore e accenna a una fuga, interrotta dagli spari. La camionetta in retromarcia passa sul corpo del giovane, poi riparte in avanti ripassando per la seconda volta sul corpo. Repressione armata- caduti

27 luglio 2001

Sul quotidiano "La Repubblica" compare, sotto il titolo "A Bolzaneto era la Celere a pestare i prigionieri", un’intervista all’ispettore Paolo Tolomeo, in forza al Gom del ministero della Giustizia. Il secondino ribalta contro gli agenti di Ps l’accusa di aver massacrato i fermati, asserendo addirittura che i suoi colleghi si sono adoperati per assistere i ragazzi pestati, uno dei quali aveva riportato la rottura dei testicoli per un calcio. Sulle testimonianze dei fermati contro i secondini, conclude: "I ragazzi avranno confuso le divise. La polizia cerca di scaricare su di noi ma siamo gli unici a non aver fatto nulla". Nell’articolo a firma di Guido Rampoldi "La polizia dopo Genova. In guerra, come a Sarajevo", lo stesso quotidiano riporta anche le dichiarazioni del vice questore Giovanni Aliquò, il quale afferma che nella polizia è in corso una "rivoluzione copernicana": "Fino a ieri imperava il concetto buonista della sinistra, per la quale il poliziotto è candidato a prenderle e può reagire solo pro forma. Ora non più. Siamo stufi di beccare sputi e pietrate negli stadi e in piazza. La polizia deve essere autorizzata a difendersi dai quattro imbecilli che cercano ad ogni costo lo scontro. E poi sa che le dico? Meglio un processo che un funerale". Repressione armata. Sevizie di Stato

27 luglio 2001

A Roma, nel corso della sua esposizione al Senato dei risultati politici del G8, Silvio Berlusconi rinfaccia ai suoi avversari del centro sinistra la responsabilità circa le nomine dei vertici degli apparati di sicurezza: "Non abbiamo cambiato un solo funzionario delle forze di polizia. Il capo e il vice capo della polizia, il questore di Genova e il capo dei servizi sono coloro che voi avete ritenuto degni di fiducia e che voi avete messo a ricoprire quelle responsabilità". Repressione armata. Centrodestra- F.I. Centrosinistra

27 luglio 2001

A Roma il capo della polizia, Gianni De Gennaro, inoltra al ministro degli Interni Claudio Scajola un rapporto sui fatti di Genova. Scajola lo trova insufficiente e dispone l’invio di tre ispettori nel capoluogo ligure per accertare altri elementi utili alla verifica delle responsabilità. Repressione armata. Centrodestra- F.I.

27 luglio 2001

A Genova, la Procura della repubblica cita come persone informate dei fatti 13 dirigenti e 70 agenti di Ps, protagonisti dell’irruzione nelle scuole Diaz e Pertini. Nessuno è finora citato per le violenze inflitte ai manifestanti fermati nella caserma di Bolzaneto, dove i pestaggi sarebbero iniziati già nella giornata del 20 luglio, e dove avrebbe prestato servizio anche una cinquantina di secondini del carcere di Marassi. Il giudice Roberto Fucigna fornisce i dati relativi al numero degli arrestati e degli scarcerati: "Gli arresti legittimi sono 149; per gli altri non sussistevano gli elementi per il fermo o l’arresto in flagranza…..In 76 casi non sono state rispettate le regole, non sussistevano i presupposti per le manette". Su 288 arrestati, gli scarcerati assommano a 176, mentre rimangono in carcere 49 tra ragazzi e ragazze, tutti sospettati di far parte del gruppo anarchico Black Bloc. A 29 degli scarcerati sono imposte misure di sicurezza, gli altri saranno giudicati a piede libero. Intanto, i carabinieri arrestano 2 ragazzi americani in partenza dalla stazione ferroviaria di Brignole, perché negli zaini hanno delle felpe nere; saranno scarcerati il 30 luglio. Repressione armata. Sevizie di Stato

27-28 luglio 2001

Altre reazioni e commenti sui fatti di Genova. Il presidente della Camera Pier Ferdinando Casini telefona a Giuliano Giuliani, padre del ragazzo ucciso, per esprimergli la sua ammirazione: Giuliani, infatti, ha dichiarato in un’intervista di non condividere il gesto del figlio ed ha espresso la sua fiducia nelle forze dell’ordine e nelle istituzioni. Vittorio Agnoletto, nel corso di una conferenza stampa, annuncia che, dopo aver querelato per diffamazione Silvio Berlusconi e Claudio Scajola che lo hanno accusato di collusione con i Black Bloc, ora chiederà loro i danni in sede civile. 530 docenti universitari, italiani e stranieri, si rivolgono al presidente della repubblica Carlo Azeglio Ciampi, con un documento che denuncia "i gravi fatti di Genova": tra i firmatari Tullio De Mauro, Laura Balbo, Paul Ginsborg, Carlo Ginzburg. Enrico Calamai, che fu console italiano in Argentina ai tempi della dittatura militare, riferendosi ai fatti di Genova, afferma che "tutto questo fa paura" e auspica che il governo prenda le distanze dal comportamento delle forze di polizia. Il presidente del sindacato europeo di polizia, il tedesco Hermann Lutz, dichiara: "Sono profondamente colpito dal modo di procedere dei colleghi italiani, di fronte a quelle immagini ho pensato che si trattasse di fatti avvenuti in una dittatura, nell’Europa dell’est o a Cuba, non da noi nel centro dell’Europa". A Londra, Il deputato laburista Robert Evans e il direttore del comitato per gli Affari esteri dei Comuni Donald Anderson chiedono "indagini indipendenti" sul comportamento della polizia italiana. Repressione armata. Sevizie di Stato

28 luglio 2001

Ancora manifestazioni per i fatti di Genova si svolgono a Roma, Londra, Berlino. Movimenti contestativi. Repressione armata

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