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1 luglio 2006

In Iraq, a Sadr city, l’esplosione in un mercato di un camion bomba provoca 68 morti e 115 feriti: l’attentato compromette la già scarsa fiducia nel piano di riconciliazione promosso da al Maliki, osteggiato anche dagli Ulema e da Moqtada al Sadr. Osama bin Laden interviene su Internet per minacciare coloro che – sciiti, americani o altri – intendono annientare i sunniti.

1 luglio 2006

A Roma, si apre il congresso dell’Ucei (Unione comunità ebraiche). Fra i vari messaggi politici, è respinto quello del Pdci, recante l’auspicio della "pacifica coesistenza di due stati sovrani" in Medio oriente, considerato antisemita. L’intervento di Romano Prodi, ancorché sposi l’allarme sullo "antisemitismo rinascente in Europa", secondo la cronaca di "Repubblica", è stato criticato per non aver "bene sottolineato la differenza tra il governo terrorista e criminale di Hamas e quello democratico di Israele". Al termine dei lavori, è eletto presidente Renzo Gattegna.

1 luglio 2006

A Roma, è compiuto un attentato incendiario nella sede del coordinamento regionale per le interruzioni di gravidanza.

2 luglio 2006

A Gaza (Territori), un bombardamento israeliano distrugge l’ufficio del premier Ismail Haniyeh mentre continuano gli assassinii. Nella Striscia è emergenza per la distruzione delle centraline che erogano elettricità e fanno funzionare le pompe idriche e la impossibilità, causa il blocco, di ricevere rifornimenti alimentari e medicine e di praticare la pesca. Militari israeliani circondano i pozzi a Beit Hanoun per far mancare l’acqua potabile, così che la popolazione beva liquami. John Dugard, davanti al consiglio per i diritti umani dell’Onu, a Ginevra, denuncia la "violazione delle norme basilari del diritto umanitario" da parte di Israele.

3 luglio 2006

A Milano, giunge in visita il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che, fra gli altri, incontra Umberto Bossi e poi afferma di aver ascoltato da lui "parole di grande responsabilità e realismo… non ha nessun progetto estremista in cantiere".

3-4 luglio 2006

La Corea del nord ha lanciato 5 missili nel mare del Giappone, fra i quali il Taepodong, missile intercontinentale a lungo raggio. Immediata la reazione statunitense: "una sfida alla comunità internazionale". Le potenze del patto di Shangai, però, pongono il veto alle sanzioni.

4 luglio 2006

Intervenendo alle commissioni Difesa di Camera e Senato, il ministro Arturo Parisi afferma che "l’accesso alle carriere iniziali nelle forze di polizia è riservato, da quest’anno fino al 2020, ai volontari delle Forze armate" allo scopo di "incorporare personale che, seppure formato in funzione dell’impiego nelle forze armate, può vantare un’esperienza più ampia rispetto a quella di chi proviene dalla vita civile"

4 luglio 2006

Il Senato vota la fiducia al decreto di scomposizione dei ministeri con 160 voti favorevoli contro 1; la Cdl non ha partecipato al voto. Questo si svolge velocemente "per vedere la semifinale Italia- Germania", su invito, da tutti accolto, di Roberto Calderoli.

4 luglio 2006

A Roma, L’Associazione per il Partito democratico (Apd) raduna all’hotel Radisson leader ed esponenti di Margherita, Ds, Repubblicani. Il convegno è aperto dalla relazione di Gad Lerner, intitolata "Il partito che c’è già". La richiesta delle minoranze Ds, espressa da Fabio Mussi, di anticipare il congresso per discutere il progetto nella sede debita, è respinta dal segretario, Piero Fassino, che intende arrivare al congresso del 2007 a fatti compiuti.

4 luglio 2006

A Roma, il procuratore federale Stefano Palazzi chiede sanzioni sportive per le società accusate, Juventus, Milan, Lazio e Fiorentina. In sede politica guidano le proteste, per i rispettivi schieramenti, Silvio Berlusconi e Walter Veltroni. Il ministro di Giustizia, Clemente Mastella, giunge a prospettare un’amnistia ad hoc "se l’Italia vincerà il campionato", seguito da Piero Fassino e Paolo Bonaiuti, fra gli altri.

4 luglio 2006

A Torino, un pacchetto bomba ferisce il direttore di "Torino cronaca", Beppe Fossati.

5 luglio 2006

A Roma, giunge Vojislav Kostunica per sbloccare le trattative con l’Ue, sospese dopo le accuse del procuratore Carla Del Ponte di non collaborare alla cattura di Ratko Mladic. Il leader serbo afferma di tenere "moltissimo ai rapporti con Bruxelles" ma non risparmia le critiche. "Impossibile dimenticare – afferma- i sanguinosi bombardamenti Nato, che la questione umanitaria si è posta a danno di noi serbi" e che "nel 1999 le potenze occidentali raggiunsero un accordo con Milosevic nel quale si riconosceva l’integrità territoriale della Serbia accanto all’autonomia per il Kossovo, mentre il rapporto è stato rovesciato".

5 luglio 2006

A Roma, per ordine del gip Enrico Manzi, sono tratti in arresto, in relazione al sequestro di Abu Omar, Marco Mancini, capo della 1° divisione del Sismi, ed il suo ex superiore Gustavo Pignero, che ottiene i domiciliari per ragioni di età. La ordinanza (500 pagine) aggiunge agli agenti Cia già incolpati il capocentro a Roma Jeff Castelli, il colonnello Joseph Romano, già comandante della base di Aviano, Ralph Henry Russomando, autore del dossier depistante sul sequestro, Sabrina de Sonza. Fra gli indagati figurano Pio Pompa, al quale fa capo un archivio, sito negli uffici del Sismi di via Nazionale, contenente migliaia di note e dossier su politici, giornalisti, personaggi del mondo economico- finanziario, dello spettacolo e dello sport. Nell’archivio è contenuta una lista denominata "aree di sensibilità", contenente magistrati e politici non governativi, accompagnata da un programma di contrasto delle attività antigovernative; ed il capitolo "aree di supporto", riferito ad attività di controllo all’interno della pubblica amministrazione. Le persone attenzionate sono state spiate in gran parte dalla rete Telecom facente capo all’ex carabiniere Giuliano Tavaroli, impiegato nel contrasto al terrorismo negli anni Ottanta, "amico fraterno" di Mancini, pure indagato insieme a Fabio Ghioni, responsabile della informazione di sicurezza e all’investigatore privato massone, anch’egli già carabiniere, Emanuele Cipriani, responsabile della agenzia ‘Polis distinto’; ancora, il direttore di "Libero" Renato Farina, assunto dal Sismi col criptonimo di ‘Betulla’, destinatario di pagamenti accertati da parte del servizio. La perquisizione ordinata nella sede di "Libero" provoca le proteste della Fnsi.

5 luglio 2006

A Roma, sono eletti gli 8 componenti laici del Csm, previo accordo fra i poli. L’Italia dei valori non vi ha partecipato per dissenso con la logica spartitoria.

5 luglio 2006

A Roma, nel corso della protesta dei tassisti, un gruppo circonda l’auto di Fabio Mussi, presa a calci, e spintona il ministro che era sceso per tentare una discussione. Alcuni giorni dopo un trattamento analogo toccherà all’inviato del "Corriere della sera", Paolo Foschi.

6 luglio 2006

A Milano e Roma, i giudici dell’affare Abu Omar interrogano accusati e testimoni, alcuni dei quali - Marco Mancini, Lorenzo Murgolo, Luciano Di Gregori, Gustavo Pignero e l’ex direttore del Sismi Gianfranco Battelli - fanno ammissioni. Battelli testimonia di aver informato Pollari delle richieste della Cia, Pignero parla di una lista contenente gli ‘obiettivi speciali’- il primo dei quali era Abu Omar- consegnata dagli americani a Nicolò Pollari, che includeva altri 3 mussulmani residenti in Campania ed in Piemonte. A proposito di Mancini il pm rileva, nonostante il congedo per malattia disposto fosse probabilmente concordato, "il forte risentimento nei confronti del Direttore per la mancata assunzione di responsabilità da parte di costui in ordine all’ammissione di avere effettivamente ricevuto dalla Cia la richiesta di cooperare al sequestro. Atteggiamento bollato da Mancini come ‘codardia’ che lo esponeva al ruolo di capro espiatorio". In conseguenza "Mancini, con l’aiuto di Marco Iodice, ha sollecitato ed effettuato alcuni incontri con eminenti personalità politiche…".

6-7 luglio 2006

A Ramallah, il ministro dell’Interno palestinese, Said Siam – i cui uffici sono distrutti da un bombardamento- proclama lo stato d’emergenza e dispone la resistenza all’avanzata dei thanks israeliani; 23 persone, fra cui civili palestinesi ed un solo soldato israeliano, muoiono negli scontri a fuoco nella prima giornata. Il giorno seguente altri 7 gli uccisi a Gaza, fra i quali 2 bambini. Innumeri i soprusi e le umiliazioni inflitte dallo "esercito più morale del mondo" – così lo definisce provocatoriamente il premier Olmert- ai civili, malmenati ed insultati.

7 luglio 2006

A Kabul (Afghanistan), un membro del parlamento, Abdul Khaliq, rivela l’eccidio della sua famiglia ad opera di soldati americani. Si registrano in questi giorni altri massacri in diverse parti del paese e, fra gli altri, nel distretto di Girish, nell’Helmand, a danno dei Talebani; ma anche attentati di questi ultimi contro le forze della coalizione.

7 luglio 2006

Un raid americano a Sadr city provoca 10 morti; il giorno seguente, sempre a Baghdad, nel quartiere di Zafaraniya, le truppe americane circondano una moschea gestita dai seguaci di Moqtada al Sadr, per arrestare alcuni esponenti del movimento.

7 luglio 2006

A Roma, il sottosegretario Enrico Micheli riceve il direttore del Sismi Nicolò Pollari. Romano Prodi e il presidente del Senato Franco Marini riconfermano la "fiducia nei servizi".

7 luglio 2006

A Roma, il governo vara il Dpef che prevede una manovra di 35 miliardi E. Prevede il taglio di 5 punti del cuneo fiscale e tagli agli enti locali, alla scuola pubblica ed alla sanità; mentre non si è dato corso all’aggiustamento delle aliquote sulle rendite finanziarie. Critiche vengono dai sindacati. Il segretario della Cisl, Raffaele Bonanni, osserva che "Margherita e Ds, quando Berlusconi era al governo, erano scatenati sui temi sociali ed anche nei riguardi dei rapporti con il sindacato erano molto attenti. Ma questo accadeva prima che andassero al governo…"

7 luglio 2006

A Roma, il governo annuncia l’impugnativa della legge sarda che tassa le seconde case.

7 luglio 2006

A Roma, i tassisti revocano lo sciopero nazionale preannunciato dopo che il ministro Pierluigi Bersani ha ritirato la norma sul cumulo di licenze a favore delle società.

7 luglio 2006

A Roma, la ‘Consulta dei senatori del regno’ nomina capo della casa dei Savoia Amedeo d’Aosta, in luogo di Vittorio Emanuele.

7 luglio 2006

A Milano, nell’ambito dell’inchiesta sui diritti televisivi Mediaset, il gup Fabio Paparella rinvia a giudizio Silvio Berlusconi ed altre 8 persone, fra le quali l’avvocato David Mills, per falso in bilancio, frode fiscale, appropriazione indebita. Il giudice ritiene provata l’accusa che centinaia di milioni E. del gruppo furono dirottati su conti occulti; peraltro dichiara prescritte, per il disposto della legge ex Cirielli, le appropriazioni indebite fino al gennaio 1999, i falsi in bilancio fino a tutto il 1997, le frodi fiscali del 1995, mentre quelle del biennio successivo sono per metà prescritte e per metà coperte dal condono.

7 luglio 2006

A Torino, un pacchetto esplosivo perviene all’ufficio del sindaco Chiamparino, firmato Fai- Rat (Federazione anarchica informale per una rivolta anonima e tremenda).

8 luglio 2006

"Libero" pubblica in prima pagina un intervento del direttore Renato Farina, assunto dal Sismi con il criptonimo ‘Betulla’, che si paragona ad Antigone, evoca "la quarta guerra mondiale" e rivendica lo "imperativo morale…di difendere questo paese e la sua civiltà cattolica".

8 luglio 2006

Il "Corriere della sera" pubblica un’intervista all’ex magistrato Stefano Dambruoso che si assume vittima di un depistaggio del Sismi (vedi note 16, 19 e 23 maggio 2006) e vi accosta i nominativi di Giuseppe D’Avanzo e Carlo Bonini, i giornalisti di "Repubblica" che, peraltro, risultano spiati dal servizio perché non disponibili a divulgarne false informative.

8 luglio 2006

In Ucraina, è costretto a dimettersi il governo filo- occidentale, diviso in lobby rivali, corrotto e colluso con la mafia. Si forma in suo luogo una coalizione guidata dal filo- russo Yanukovich.

8-9 luglio 2006

A Valencia (Spagna), i sovrani, Luis Zapatero ed una grande folla accolgono il Papa che presiederà il 5° incontro mondiale delle famiglie. Il premier, contestato da una parte della folla, si intrattiene con lui un quarto d’ora e non partecipa alla funzione principale.

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