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14 marzo 2011

A Roma, è definitivamente archiviata l’accusa di truffa, avanzata da esponenti della Destra contro Gianfranco Fini in relazione alla casa di Montecarlo (v. nota 26 ottobre 2010). I giudici non hanno voluto entrare nel merito della reale riferibilità a Giancarlo Tulliani delle off shore che hanno acquistato l’appartamento.

14 marzo 2011

A Milano, sono arrestati 35 affiliati alla n’drangheta fra i quali Giuseppe e Davide Flachi, Paolo Martino, Giuseppe Romeo.

14-17 marzo 2011

Presso Kunduz, nel nord afgano, un attentatore talebano penetrato in un centro di reclutamento si fa esplodere uccidendo 37 aspiranti soldati. Alcuni giorni fa nella stessa provincia è stato ucciso il capo della polizia. Gli Usa continuano a bombardare il paese e la regione pakistana del Waziristan dove, il 17, un drone americano lancia missili contro una palazzina uccidendo 40 persone: strage non casuale essendo in corso nell’edificio una jirga di pace fra capi tribali.

15 marzo 2011

In Cirenaica (Libia), avanzano le forze lealiste riprendendo il controllo di diversi centri e mettendo in fuga le milizie degli insorti.

15 marzo 2011

A Milano, la Procura notifica l’avviso di chiusura delle indagini a Lele Mora, Nicole Minetti ed Emilio Fede, accusati di favoreggiamento della prostituzione con l’aggravante della minore età di Karima el Mahroug detta Ruby.

16 marzo 2011

A Gaza, caccia israeliani bombardano una struttura di Hamas uccidendone 2 militanti e ferendone 4. E’ in corso nei Territori una mobilitazione a favore della riconciliazione palestinese: la più grossa manifestazione si è svolta ieri a Gaza, con decine migliaia di persone ma, in serata, si sono accesi scontri fra militanti del Gybo, una nuova formazione laica, e di Hamas, questi ultimi coperti dalla polizia che è entrata in azione provocando decine di feriti. Ismail Haniyeh invita Abu Mazen a non ignorare la richiesta di unità nazionale, a riformare i servizi di sicurezza dell’Anp addestrati alla lotta anti- islamica e sprigionare i militanti incarcerati in Cisgiordania. Richieste, però, irricevibili dai collaborazionisti.

16 marzo 2011

In Bahrein, le truppe saudite accorse a dare manforte alla monarchia reprimono la rivolta sciita provocando in un solo giorno 9 morti.

16 marzo 2011

In Libia, Said Gheddafi annuncia l’apertura della frontiera con l’Egitto di 48 ore per favorire l’espatrio dei dissidenti ed un’amnistia generale a chi si arrende: nessuno lo fa, anche per la notizia dell’ammorbidimento di Russia e Cina al prossimo Consiglio di sicurezza, convocato dagli Usa. "Le Canard Enchainé" rivela oggi che fra gli "aiuti umanitari" francesi agli insorti di Bengasi vi era un carico di cannoni e batterie antiaeree.

16 marzo 2011

A Roma, il governo annuncia una "pausa di riflessione" sul nucleare (determinata poi in 1 anno) ed in Parlamento viene approvata una mozione unitaria che lo impegna a riformulare gli incentivi per le energie rinnovabili. La svolta è dovuta alle notizie drammatiche provenienti dal Giappone e al desiderio di disinnescare il referendum previsto per giugno: non significa affatto una rinuncia.

16 marzo 2011

A Roma, Maurizio Paniz (PdL) interviene sulla contestata prescrizione abbreviata per gli incensurati e dichiara che la applicazione ai processi in corso non è una norma "ad personam" bensì la conseguenza del "favor rei".

16-17 marzo 2011

A Roma, iniziano le feste per il 150°con la Notte tricolore davanti al Quirinale, seguita da festeggiamenti, concerti e convegni nelle maggiori città con un grande afflusso di persone. Il presidente Napolitano parla alle Camere riunite mentre Benedetto XVI fa pervenire, tramite il cardinale Tarcisio Bertone, un messaggio nel quale, sulla questione romana, afferma che "nessun conflitto si verificò nel corpo sociale, segnato da una profonda amicizia tra comunità civile e comunità ecclesiale".

17 marzo 2011

Il Consiglio di sicurezza approva a maggioranza, con l’astensione delle potenze asiatiche e della Germania, la risoluzione 1973 che autorizza l’intervento militare contro la Libia, con l’escamotage di ordinare il cessate il fuoco e vietare il volo agli aerei (No fly zone). Ordina altresì l’embargo ed il "blocco" delle entità finanziarie del paese. L’interpretazione Usa - Nato è assai più estesa: divieto di movimento per i soldati, bombardamenti a volontà sulle postazioni libiche per "sbarazzarsi di Gheddafi" mentre il congelamento dei beni diviene sottrazione pura e semplice. Alla dichiarazione del governo libico di voler ottemperare in 24 ore al cessate il fuoco, replica il presidente Usa Obama con le stesse parole del predecessore Bush contro Saddam: "il tempo è scaduto" e dà il via ai bombardamenti (operazione "Alba dell’Odissea").

18 marzo 2011

Nel primo giorno di guerra contro la Libia, le forze Usa e dei "volonterosi" lanciano 110 missili bombardando decine di obiettivi, fra cui le città di Tripoli e Sirte, dove si stanno svolgendo manifestazioni a sostegno del governo, ed uccidendo colonne di soldati libici e decine di civili, mentre centinaia di feriti si ammucchiano negli ospedali stracolmi. Al vertice di Parigi che ufficializza la guerra non partecipa l’Unione africana, apertamente dissociata. Intanto, si accendono i primi scontri nel sud della Siria, a Daraa.

18 marzo 2011

A Parigi, Berlusconi interviene al vertice di guerra offrendo le 7 basi richieste: Amendola, Aviano, Decimomannu, Gioia del Colle, Pantelleria, Sigonella, Trapani Birgi. Il ministro della Difesa La Russa, forte dell’appoggio del Quirinale, va oltre annunciando la "partecipazione attiva dell’Italia con propri mezzi militari. Non vogliamo consegnare le chiavi di casa neanche ad amici, anche se i loro comportamenti sono virtuosi, vogliamo partecipare". "Solo in un secondo tempo, se richiesti", precisa Berlusconi ma è di nuovo scavalcato. "Partecipare senza se e senza ma", è il coro delle opposizioni, Pd, Fli, Udc. Alla Lega nord, che si smarca per timore delle ritorsioni, replica Franco Frattini: "Comprendiamo questa posizione, l’abbiamo già vista per l’Afghanistan. La Lega alla fine mantiene una lealtà assoluta al governo".

18 marzo 2011

A Lampedusa, centinaia di residenti inferociti bloccano gli sbarchi dei natanti provenienti dal Nord Africa, perfino di uno che trasportava i corpi di affogati. Il prefetto li accontenta lasciando i profughi su una nave militare. Secondo il ministro Maroni, "non si tratta di rifugiati o profughi", dato che quasi tutti dichiarano di provenire dalla Tunisia, non formalmente in guerra: a loro "si applicheranno le procedure della Bossi- Fini".

18 marzo 2011

A Roma, intervenendo ad un convegno di Sel, il segretario dell’Anm Giuseppe Cascini afferma che "questa maggioranza non ha legittimazione storica, politica, culturale e anche morale per affrontare questo tema" e chiede se la riforma governativa non sia "una dichiarazione di guerra da parte di un potere dello Stato", scatenando una levata di scudi della maggioranza.

18 marzo 2011

A Strasburgo, la Corte europea per i diritti dell’uomo riunita in plenum, ribaltando la precedente decisione sul crocifisso (v. nota relativa 3 novembre 2009), sentenzia che la sua esposizione alle pareti delle scuole non viola la libertà di pensiero né la potestà educativa dei genitori.

19 marzo 2011

A Tripoli (Libia), parlando alla folla accorsa a difendere Babel Aziz, Gheddafi annuncia "armi al popolo" e profetizza che "i maledetti crociati perderanno come hanno già perso le altre guerre coloniali", ma i bombardamenti continuano a flagellare le città e fanno strage dei suoi soldati. Poche ore dopo, anche la caserma Babel Aziz è rasa al suolo. Agli attacchi, prevalendo l’asse Quirinale- La Russa, hanno partecipato 6 Tornado italiani, 4 di attacco e 2 di rifornimento. Impazza la stampa di guerra: "Rombano i motori dell’armata d’Occidente", "Se la democrazia arriva dal cielo", titolano su "Repubblica" Eugenio Scalfari e Bernardo Valli.

19 marzo 2011

A Roma, l’Anm proclama lo stato di agitazione contro la riforma governativa.

20 marzo 2011

Il Pentagono è costretto a porgere altre scuse dopo la divulgazione di "foto souvenir" di marines americani che fanno scempio di corpi di civili afgani ammazzati "per divertimento". Ne seguirà una condanna simbolica.

20 marzo 2011

A Roma, il presidente Napolitano interviene sull’attacco contro la Libia: "Non siamo in guerra, è un’operazione Onu volta a reprimere le violazioni della pace. Rassicurare? E di che? Bisogna evitare fantasie tese solo a suscitare allarmi immotivati". Il governo, messi da parte gli scrupoli, dispone il "congelamento" di 7 miliardi libici e reclama il comando Nato della missione, cercando di scalzare la Francia. Per le opposizioni, Italo Bocchino e Pierluigi Bersani, non ancora paghi, criticano Berlusconi per avere inizialmente esitato; senza di che, a loro avviso, sarebbe l’Italia ad avere il comando. Per contro, si dissociano tardivamente dall’intervento, rivendicando "chiarezza", la Norvegia e la squinternata Lega araba.

21 marzo 2011

Alla Camera, Umberto Bossi presenta una stravagante mozione che rivendica il rispetto unilaterale del Trattato di amicizia da parte della Libia: bombardata e derubata, essa dovrebbe impedire l’esodo dei profughi verso l’Italia. Più sfumato ma nella stessa direzione, Franco Frattini ritiene che l’embargo decretato dall’Onu comporti il blocco di ogni operazione della compagnia petrolifera libica e il divieto di rimpiazzare l’Eni con altri contraenti perché "non si deve alterare la concorrenza". "Libero" aizza gli animi contro la Francia: "la battaglia di Sarkò per rubare il piatto all’Italia. L’Eliseo vuole soffiarci Tripoli scaricando su Roma la grana profughi". Approvazione per la "guerra animata dal nobile motivo dell’ingerenza umanitaria" viene dal cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, che auspica "un’azione rapida e nello stesso tempo equa".

21 marzo 2011

A Milano, viene assolto per "legittima difesa" il tabaccaio Giovanni Petrali che, il 17 maggio 2003, inseguì e sparò a due ladri in fuga uccidendone uno e ferendo l’altro.

21 marzo 2011

A Torino, alla manifestazione PdL a favore del candidato sindaco Michele Coppola, attivisti delle opposizioni contestano Silvio Berlusconi al grido di "mafioso" e si scontrano con la polizia.

21 marzo 2011

Mario Orfeo è designato direttore del "Messaggero" in luogo di Roberto Napoletano, passato al "Sole 24 Ore". Flavia Perina (Fli) è esonerata dal PdL dalla direzione del "Secolo".

22 marzo 2011

Israele continua l’offensiva contro Gaza uccidendo 9 palestinesi, fra cui 2 bambini, e ferendone decine. Ufficialmente è la reazione contro il lancio di razzi, che non aveva provocato vittime: l’unica sarà il giorno dopo, in un’azione di rappresaglia compiuta a Gerusalemme mediante un ordigno esplosivo. Le forze israeliane si scatenano anche in Cisgiordania, dopo un eccidio commesso da ignoti contro una famiglia di coloni nell’insediamento illegale di Itamar, con rastrellamenti nel villaggio di Awarta ed il fermo di centinaia di palestinesi.

22 marzo 2011

Sul "Corriere della sera", Paolo Conti paragona il diverso grado di entusiasmo provocato nel centrodestra dalla "coalizione dei volonterosi" contro l’Iraq nel 2003 e da quella attuale contro la Libia, elencando le perplessità o l’aperta ostilità di Giuliano Ferrara, Vittorio Feltri, Giovanna Maglie, Margherita Boniver, fra gli altri ex interventisti. Il quotidiano descrive anche la rabbia provocata dalla missione nella base del PdL, convinta che essa sia funzionale agli interessi di Francia, Usa e Gran Bretagna, uniti per defraudare l’Italia. Riferisce che a Solbiate, nel varesino, gli attivisti di Giovane Italia hanno appeso uno striscione raffigurante una bomba in caduta "Giù la testa, arriva la democrazia"; e che sul web si leggono interventi come: "al servizio dell’America in politica estera, dei banchieri in economia. Non abbiamo votato Berlusconi per avere questo, bastava Prodi".

22 marzo 2011

A Roma, a poche settimane dalla conferma in appello della condanna di Aldo Brancher (vedi nota 28 luglio 2010), questi è designato dal governo alla presidenza dell’Adi, istituito da soli 2 mesi con un fondo di 160 milioni da spartire fra i comuni lombardi e veneti.

23 marzo 2011

La Nato affida il comando della missione navale nel Mediterraneo, finalizzata alla sorveglianza dell’embargo contro la Libia, all’italiano Rinaldo Vieri. Vi partecipano anche navi greche, spagnole e turche, mentre se ne è sfilata la Francia.

23 marzo 2011

Il Senato approva con 156 voti contro 15 la mozione della maggioranza che approva la missione bellica contro la Libia, chiede il comando Nato, il rispetto forzoso dei contratti energetici da parte libica e la gestione europea dei profughi. Approva altresì un’analoga mozione del Pd, con 127 voti e 5 astenuti, e respinge altre 3 mozioni.

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